Maschera bianca.

in #ita5 years ago

mask-3014389_960_720.jpgCco creative commons

Marie pose la maschera nera come la pece sul suo viso.
Nero come lei, la creola.
Era così che le sussurravano con disprezzo quando la vedevano passeggiare per il paese, a nulla erano serviti i soldi del padre, gli abiti alla moda e i suoi ottimi modi, rimaneva per tutti una sporca creola.

Solo Jean non la vedeva così, lui con i suoi profondi occhi azzurri e i capelli di un biondo delicato.

Potevano solo fissarsi da lontano, i genitori di Jean erano severi e anche suo padre non difettava di mancanza di austerità.
Per lei voleva un buon matrimonio e anche se non poteva imporglielo glielo avrebbe fatto pesare per anni se avesse scelto qualcuno di non consone ai suoi standard.

Così lei e Jean tramite messaggi scritti su cortecce semi ammuffite si erano dati appuntamento alla festa di Carnevale alla tenuta Leboir.

Sia lei che lui erano stati invitati con i loro genitori, fortuna voleva che il padre di Marie avesse un impegno di lavoro in Indonesia, doveva così rendere conto sullo alla sua istitutrice che si sarebbe certamente appisolata dopo un paio di bicchierini, amava l' alcol più di quanto amasse rimproverarla.
I genitori di Jean disertavano spesso le feste a causa di una cronica emicrania della madre.

Così avevano deciso di trovarsi zitti zitti alla festa. Lui le aveva scritto che avrebbe indossato un abito e una maschera bianchi, come l' amore puro e cristallino che provava per lei.

Marie si guardò attorno, non sarebbe stato facile trovare Jean, c' era tutta l' alta società del paese alla tenuta, tutti avvolti nelle maschere più disparate e lussuose.

Inoltre la festa si teneva in un salone illuminato solo da poche e flebili candele, con camerieri in maschera che offrivano da bere .

La sua istitutrice si era già scolata un ' abbondante dose di cognac e si era seduta su un divanetto all' ingresso.
Marie era finalmente sola, mille volti mascherati le si paravano davanti, mille corpi e odori, i profumi forti delle donne, del loro trucco e l' odore acre del sudore maschile misto all' odore di cera e alcool.

Si strinse la maschera più forte dietro la nuca, un copricapo teneva a bada i suoi ricci ribelli, quelli che gli costavano tante vessazioni e prese in giro da parte delle altre ragazze.

Al buio nessuno vedeva bene la sua pelle, il suo colorito scuro sembrava solo un gioco di luci e alcuni uomini le fissarono spudoratamente lo scollo, abbellito da un medaglione in onice.

Marie si mise a petto in fuori spudoratamente, era carnevale, nessuno l' avrebbe offesa e forse Jean avrebbe visto il nero luccicare dell' onice.

Si mosse con agilità tra le persone, alcune la salutarono, altre si limitarono ad indicarla e bisbigliare. Lei rispose educata ai complimenti ma con lo sguardo vagava per le ombre alla ricerca del suo cavaliere bianco.
L' istitutrice dormiva ormai della grossa e Marie non si negò il piacere di accettare i bicchieri che le passavano di mano.

Sentiva la testa girare e l' umore più allegro, pensava che quell' ebrezza doveva essere bellissima e che non aveva nulla a che vedere con il dolore che vedeva sul volto di suo padre quando svuotava una bottiglia.

Ad un tratto lo vide, un bagliore bianco vicino al fondo della sala , era lui o forse un ' abbaglio?

Si fece strada tra la folla ma qualcosa la bloccò, La folla stava cambiando direzione come una marea.

Un uomo gridò " Al Fuoco".

Marie non capì subito, pensò al fuoco dell' amore, pensò al calore di Jean e non alle fiamme che lentamente divoravano le tende o alla gente che la spingeva.
Cercò di restare in piedi, di contrastare la folla, spinse dalla parte inversa perchè lei voleva vedere Jean, avrebbe perso la sua occasione altrimenti. Gli occhi iniziarono a bruciargli. Tossiva, la gente correva, lei non vedeva più niente nel buio e nel fumo.

Cadde e fu fumo e dolore per un lungo attimo.

Quando aprì gli occhi una maschera bianca la fissò, era tutto bianco anche il cielo dietro Jean, erano forse in un altra sala?
Lui le porse una rosa e la baciò delicatamente sul viso,
" Portala con te " le disse con voce angelica " Sarà il tuo lasciapassare Marie".

E dopo fu solo luce.

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