La stazione

in #ita6 years ago

railway-tracks-3455169_960_720.jpgCco creative commons

Eva aspettava un treno o l' estate o qualcuno o qualcosa.
Se ne stava in bilico sull' orlo della banchina, non sapeva mai cosa fare della sua vita e dopo l' ultimo mese lo sapeva ancora meno.

Si sentiva in bilico pure lei tra un treno in corsa e una banchina pena di gente indifferente.
Chissà cosa pensavano di lei quegli sconosciuti chissà se le leggevano addosso quella vergogna che le dilaniava l' anima.

Eva si stringeva più addosso il leggero cappotto primaverile, c' era il sole ma lei aveva terribilmente freddo.
Le mani ghiacciate come il cuore, nella sua testa la nebbia, una foschia densa e pesante.
Non c' era spazio per il sole nei bui sotteranei della sua mente.
Chiuse gli occhi e per un attimo si lasciò dondolare. Voleva che tutto finisse.
Il dolore, la vergogna, il senso di colpa, la vita.
Quando era rimasta incinta per un attimo aveva sorriso poi spersa si era ricordata del padre. Lui un uomo sposato, non le avrebbe mai rivolto un sorriso.
Eva non era una che elemosinava amore.
Eva non elemosinava nulla, si ergeva orgogliosa davanti a tutto.
Era stata sciocca, una disattenzione si diceva.
E aveva cominciato una lotta invisibile contro se stessa, contro i rimasugli di unafamiglia cattolica e contro il buonsenso.
Aveva soppesato i pro e i contro e poi aveva deciso con fermezza.
Il padre neppure lo aveva consultato non ve ne era bisogno, per lui era uno svago e lo era stato anche per lei forse un pizzico meno, forse talvolta se lo immaginava la sera ad abbracciarla e a baciarle i capelli, era tanto che nessuno dormiva con lei e le sussurrava parole dolci.
Eva era lì che guardava i binari, cadere o no ?
Si sentiva già caduta da tempo, il lavoro, l' amore, la vita andava a rotoli.
Le sfuggiva tutto dalle mani e tra le braccia teneva mille rimpianti e un forte rancore.
Talvolta non capiva se provasse ira o dolore. Erano entrambe così forti da confondersi.
Il treno stava per arrivare e Eva sentiva il suo cuore battere forte.
Una voce che gridava dal profondo come diceva la preghiera la incitava a buttarsi eppure il suo corpo indietreggiava.
Fece un passo indietro, poi due, il treno le sfrecciò davanti a tutta velocità facendole il solletico al naso.
Eva saliva dal mezzo, non aveva neppure visto la destinazione, non molto lontano di sicuro ma abbastanza dal distrarla da se stessa per un paio d' ore.
Eva si sedeva sempre vicino ad un finestrino e così fece, guardava la vita che scorreva, la sua che si scioglieva in lacrime e pensava, devo solo aspettare l' estate.
Devo solo trovare un ' altra stazione e ricominciare.

Sort:  

Molto profondo..mi hai lasciato sulla pelle un misto di tristezza, amarezza e speranza.

Davvero bello! Vorrei sapere come va a finire... dovresti continuare la storia (sempre se non ci avevi già pensato)

Sarebbe una idea!

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