La Clessidra. Prologo.

in #ita5 years ago (edited)

Oggi ho deciso di cimentarmi anche io in un piccolo Fantasy. Non avendo avuto modo questa estate di partecipare ai nostri racconti della community italiane su Selenya ne ho sentito la mancanza. Il fantasy è un genere che io adoro e ho sempre desiderato scrivere qualcosa a tema, racconti o perchè no? Un romanzo. Che esosa! Quindi eccomi qua, parto da qui e vedremo cosa ne uscirà.

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Matthees era chiuso nella sua stanza, sospirava mentre attendeva la lettera che lo avrebbe ufficialmente reso parte della scuola più prestigiosa di Tressland.

Si torceva le mani chiedendosi come sarebbe stato se lo avessero accettato, aveva pregato tanto e portato doni e unguenti all altare della grande Madre ogni mattina.

Da quando era nato era stato istruito a dovere su quali preghiere e studi fossero utili per entrare a Tresswood, con le sue qualità era nato fortunato, in pochi tessevano come lui e in ancor meno nascevano già con le sacre trecce argentee, lui in testa ne aveva ben tre e ciò lo aveva reso fin da piccolo degno di nota e ben voluto tra gli istitutori.

Matthees eccelleva nel liuto, nella lira e nel canto e ciò aveva ampiamente facilitato i suoi studi.

Attendeva dal finire delle nevi la lettera che avrebbe condotto la sua vita al successo.

Tutti credevano in lui, sua madre ogni notte cantava alla luna chiedendole di fare la grazia a sua figlio, era ancora dedita ai vecchi culti e suo padre spesso la rimproverava ma il loro amore era saldo per questo Matthees era nato appartenente alla terra, con occhi gialli e verdi e pelle di corteccia.

Non come il suo miglior amico, Lefean nato da un amore passeggero e cancellato, appartenuto all' aria, con grandi occhi bianchi e una pelle fine quasi trasparente, difficile da abbracciare o ghermire, come lo era il suo spirito interiore.

Mathees vantava invece uno spirito saldo e ben piantato, irremovibile, forse a causa di ciò non riscuoteva molto successo con le ragazze.

Quando arrivò il messaggero del quartiere, il ragazzo si alzò di scatto, c' era una lettera per lui gridò sua madre, lui corse verso di lei che in mano teneva questa missiva color bianco sporco.

La vide scura in volto e il suo cuore si riempì di melma nera, preoccupazione si chiamava quella melma, faceva parte della schiera dei nemici interiori e andava sempre combattuta, si sul fronte interno che su quello esterno ai confini del regno, dove i mostri ingoiavano vite.

Così lui la ricaccio nel nero del cuore da dove fosse venuta ed esclamò : " Che accade madre? Non sono stato forse scelto?" con voce ferma, senza lasciar trapelare alcun tentennamento.

Sua madre girò la missiva verso di lui, una lacrima rigò il suo volto, un altro vecchio nemico, dolore.

Era una chiamata alla guerra quella che balenò sul foglio sporco, non sarebbe andato a Treeswood a coronare il suo sogno, l' indomani doveva partire verso il confine.

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