L' amore ai tempi del lavoro precario [ #Parte prima]

in #ita6 years ago

love-3301130_960_720.jpgCco creative commons


C' erano una volta Romeo e Giulietta, erano giovani, belli, diplomati, qualificati.

Romeo aveva ventotto anni, una laurea in scienze motorie, era bello, biondo con gli occhi azzurri, i capelli tagliati come un soldato perchè ogni tanto si sentiva in guerra.

Quando il pomeriggio faceva il tirocinio ai bambini in palestra e doveva fare il maresciallo, gridare, urlare e poi vedere il piccolo esercito nveire contro di lui " Lo dico a mamma" e tacere perchè non c' era modo di discutere con un potere più grande, mamma proteggeva sempre il pargolo. 

Si sentiva in guerra quando la sera tornava da sua mamma a casa e suo babbo lo apostrofava " Ancora a fare il baby sitter stai? Ma quando te lo trovi un lavoro vero?". 

E durante la cena si giocava ad armi impari e lui si preparava alla resa " Ah Romè, ma non potresti tornare a fare il muratore come il tu babbo, non ti avevano preso la scorsa estate?"

" Sì mamma, al nero e pagato tre euro l' ora, per carità risparmiavo di palestra"

" Ma almeno lì ti pagavano" rincara con un ringhio. 

E Romeo si arrende, al tirocinio manco gli rimborsano la benzina, ingoia l' amaro boccone zitto.


Giulietta ha 27 anni, sa cucire abiti e cappelli, disegnare con il Cad e creare siti web. Ha lunghi capelli biondi che tiene sempre raccolti in una coda che le tira il viso, non lascio sfuggire neppure una ciocca, specialmente quando è intenta a cucire borse dal Xiao Ling dove lavora  da ormai un anno, dopo essere stata dalla signora Lia a farle il bagno e acconciarle i capelli. 

Amava fargli pettinature come una diva e la signora Lia rideva come una ragazzina, sua figlia non andava mai a trovarla e quando Giulietta dormiva lì la notte sentiva i suoi lamenti simili al miagolio di un gatto e pensava alla sua di madre, neppure lei da adulta sarebbe andata a trovarla.

Poi con un groppo in gola si ricordava di essere già adulta pur non sentendosi tale.

couple-goal-3240647_960_720.pngCCo creative commons

Una mattina di dicembre con le dita ghiacciate le vite di Romeo e Giulietta si incrociano. Romeo è arrabbiato, l' auto del padre lo ha abbandonato e aspetta stizzito il bus.
" Tre euro per mezz' ora di strada diamine" dice ad altavoce irato.
Il clima è freddo e lui non vuole attendere.
Attende sempre, al centro impiego, alla segreteria dell' università, alle entrate delle discoteche le rare volte che gli capita di andarci e crescendo è stanco di attendere, una vita, un futuro, un qualcosa.

Giulietta è sul bus osserva fuori dal finestrino, in grembo un libro che ha cominciato due mesi fa, non ha mai tempo per finirlo, Xiao Ling le fa fare spesso ore in più per finire le consegne e lei la sera torna a casa stanchissima.
Non vede più le amiche, ha lasciato il corso di teatro e gli studi, i libri di storia del costume giacciono polverosi da mesi sulla scrivania, però adesso si paga la retta da sola riflette sconsolata .

Sussulta quando il tram si ferma, la testa era calata sul finestrino e la fermata brusca manca poco le crea un bernoccolo, ecco le ci mancherebbe solo quello, già ha piccoli brufoli da stress e si sente brutta con quelle tute da lavoro informi, ci manca solo un' escrescenza sulla fronte!

Sale un ragazzo e il cuore di lei emette un battito in più.

Alto, biondo, con due occhi di ghiaccio, colmi di rabbia, due iceberg pronti ad affondare il Titanic.
E Giulietta lo osserva incantata e pensa " Anche io vorrei affondare tutto"

Lui si volta, la fissa, sorride.

Lei ricambia.

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Bellissima 😍

Si ora sto ponderando la seconda parte XD Sennò mi veniva troppo lungo e appesantito ^^

Bella, e in qualche modo triste. Ma l'erba nasce sempre e comunque, anche sopra al cemento.

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