Il gatto e la candela. Favoletta buffa.

Il gatto se ne stava sempre al buio e guardava di sottecchi la sua padrona.
Talvolta faceva delle timide fusa e si arrotolava la coda.
La sua padrona era come lui una grande nottambula, si capivano loro due.
Anche a lei piacevano le sardine, dormiva sempre e con gli estranei era molto diffidente.
Ma il gatto sapeva che la sua padrona era triste.
Però non sapeva cosa fare per renderla felice, aveva provato a regalarle un topo morto, lo aveva posato con cura sul letto ma lei non aveva gradito, si era messa a piangere e a biascicare oscure parole sulla morte.
La sua padrona talvolta temeva la morte talvolta la bramava.
Prendeva pillole tutte le sere, contro la tristezza ma non sembravano funzionare granché bene ultimamente.
Aveva tentato con le coccole che sembravano sollevarla per un poco, c'erano attimi dove loro due soli nel buoi su tenevano compagnia, dove lui si lasciava carezzare con piacere e dove le sue fusa riempivano il silenzio della stanza.
Lei allora sorrideva, forse si sentiva come lui, meno sola, protetta, rallegrata.
Rideva anche quando lo vedeva goffo saltare sul tavolo, quei chili in più non lo aiutavano certo nella caccia ma sembravano punti a suo favore in fatto di aspetto gattesco piacente.

Una sera vide la padrona così triste, sedeva sconsolata e fissava la fiamma di una candela, forse era in cerca di risposte, la sua padrona si poneva sempre tante domande.
Aveva un aria cosi seria che lui decise di intervenire, balzò pronto sulla candela, incurante del pericolo, voleva scuoterla da quel suo torpore e poi diciamocelo aveva pure un pochetto di fame e quei croccantini in alto sulla dispensa non sarebbero arrivati nella sua ciotola da soli.
ED eccolo che prese la rincorsa e buuuum si gettò sulla candela.

Peccato che prese male la mira e con suo grande stupore e dolore si bruciò i peli proprio in un punto non proprio simpatico.
La padrona rise di lui, di gusto, una risata piena, che sul momento lo stizzì.
Come osava deriderlo così in quel momento di sofferenza?
Fece un miagolio di scontento e lei lo abbracciò stretto, allevia do il suo dolore con una salvietta bagnata.
Il gatto allora tornò alla sua postazione, con il sedere umido e un grugno di malumore.
Aveva capito una due grandi lezioni, la prima che non si spengono le candele saltandoci, la seconda che per sconfiggere il dolore de qualcuno talvolta se ne esce con il sedere bruciante.

Posted using Partiko Android