I tristi.

in #ita5 years ago (edited)

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Loro erano i tristi.
Non avevano bei vestiti scintillanti e neppure gioielli vistosi.
I tristi li riconoscevi subito.
I loro abiti avevano i colori della cupezza, la stessa patina pesante che gli avvolgeva il cuore.
I tessuti erano spessi perchè dentro di loro era sempre freddo e niente riusciva mai a ripararli dal gelo.
Portavano pochi accessori, sono una cupa aurea che circondava il loro capo come anello e una collana di lacrime.
Non avevano corone ma solo spini in testa.
Spine appuntite che facevano sanguinare le loro tempie.

I tristi avevano volti grigi, come loro vedevano il mondi dietro quegli occhi acquosi.
La pelle tirata, le rughe marcate, un solco per ogni dolore, una vena in vista per ogni ferita che li aveva resi aquel che erano.
Vene che pulsavano vive sotto i loro desideri morti da tempo.

I tristi avevano occhi pieni di mare, mare in tempesta, mare pericoloso, mare che ti prende e ti affoga, privandoti dell' aria, inghiottendoti.
Le loro ciglia erano carica e pese, troppi sogni spenti vi si erano posati sopra incurvandole in un ponte triste.

I tristi non avevano una voce forte, comunicavano in flebili sussurri, dicevano cose forti e importanti, parlavano di abissi e profondità, ma nessuno sapeva ascoltarli.
Le gente gli passava accanto, non li vedeva, pensava che quei sussurri fossero strane preghiere e forse lo erano.
I tristi pregavano piano, pregavano perchè madre tristezza li abbandonasse, perchè smettesse di nutrirli al suo seno dolente, gettando nelle loro bocche affamate fiele, smettesse di cullarli e tenerli abbracciati al suo petto, smettesse di cantare loro lugubri ninna nanne.

I tristi non venivano uditi neppure quando urlavano, il loro dolore gridava muto.

I tristi avevano un odore vecchio, stantio, come di un vecchio centrino nascosto in soffitta, odoravano di polvere lasciata a sporcare i loro ricordi, di cane bagnato da pianti infiniti.

Emanavano odore di solitudine.

I tristi erano tanti e nessuno mai si accorgeva di loro.

I tristi non sapevano come fare a non essere più tristi.

I tristi non conoscevano più la gioia, l' avevano conosciuta e amata ma non si ricordavano più dove l' avevano sepolte, forse sotto un albero o sotto un sasso, non avevano una buona memoria per i ricordi felici i tristi.
Non sapevano distinguere il tempo e le ore, per loro era tutto immobile.
Non distinguevano un tramonto da un alba, per loro era solo un solo che muore o che nasce per morire.

I tristi passavano un sacco di tempo a pensare a signora Morte e sorella Agonia. Talvolta le corteggiavano come belle dame, altre volte ne avevano paura ma non potevano impedirsi di immaginarle.
I tristi non si scordavano mai di Morte e Agonia perchè le sentivano vicine, come dee che gli baciavano il collo con labbra smunte e pallide.

I tristi non sapevano mai dove andare perchè non avevano nessuno che li aspettasse, solo dolore e domande.
Non avevano patria tranne le lande desolate del loro rammarico.

I tristi erano tanto ma nessuno si accorgeva mai di loro.....

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I tristi avevano occhi pieni di mare, mare in tempesta, mare pericoloso, mare che ti prende e ti affoga, privandoti dell' aria, inghiottendoti.

I tristi non venivano uditi neppure quando urlavano, il loro dolore gridava muto.

Con queste due frasi mi hai lasciato senza fiato. Un miscuglio di emozioni mi hanno travolta. Diretto, bello, emozionante. Grazie per averlo condiviso ❤

La tristezza è il preludio oscuro della felicità.

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