Hello.
Ero riuscito a prendere il treno delle tre e dieci con ampio anticipo, ero soddisfatto di questo piccolo traguardo raggiunto.
Lanciai la borsa coi libri sul sedile accanto al mio, non avevo molta voglia di andare a lezione, era appena arrivata la primavera e il sole tiepido invitava a dormire e poltrire sotto di lui.
A oziare sul portico, facendo finta di studiare, spilluzzicando un frutto succoso.
Invece ero salito sul treno, senza dover correre e mi apprestavo a chiudermi una aula piena di studenti ad ascoltare una barbosa lezione di Linguistica Generale.
Mi persi in strane fantasie mentre il treno si accingeva a partire.
Fantasie dove io ero fuori in un campo, supino, con l' erba fresca che mi solleticava il viso.
Poi il mio rimuginare venne bruscamente interrotto, una ragazza si riversò come una furia dentro lo scompartimento e si afflosciò trafelata davanti a me, si sedette ansimando e appoggiando un grosso zaino da viaggio per terra.
Non potei non notarla, aveva due grossi occhiali tondi e un viso molto grazioso e bambinesco.
Aprì il suo zaino e con noncuranza tirò fuori da esso un libro, notai subito di che libro si trattasse, il terzo della saga di Harry Potter, il mio preferito.
Le sorrisi d' istinto.
Ragazza graziosa, primavera, i miei ormoni erano decisamente i subbuglio.
Mentre leggeva non riuscivo a smettere di fissarla.
Chissà dove era diretta o da dove veniva?
Lei alzò gli occhi e incrociò i miei .
" Hello"
Mi disse con voce flebile.
Inglese, era inglese o americana.
Io non esitai a risponderle nella sua lingua, fortuna vuole che studiassi proprio Inglese come lingua principale.
Le chiesi del libro e lei mi raccontò che era anche il suo preferito.
Le chiesi dell Italia e lei mi disse che questo era il suo primo viaggio dei diciotto anni, che dopo avrebbe iniziato a lavorare in qualche supermercato part time e avrebbe studiato erboristeria a Los Angeles.
Mi parlò delle erbe e me ne consigliò una per aiutarmi nello studio.
Sveglia la mente, mi disse lei.
Lei che mi stava svegliando il cuore.
Poi scese.
Non gli chiesi il nome o l'indirizzo.
Era giusto così.
Los Angel era troppo lontano da Catania.
Che bella malinconica leggerezza 😊
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