Depressione, il mostro nero, signò.

“È facile uccidersi senza morire.”

Hanif Kureishi

"Questa moda di essere depressi, come i vip o i ricchi, ma mi dica signora mia che moda è? Non bastavano gli emo ?

E poi in fondo che malattia è la depressione?

Non è mica vera, è tutto nella loro testa, di questi depressi dico io. Si immaginano tutto, pensano troppo!

Basterebbe che smettessero e si rilassassero un pochino per Dio!

Cioè, se ne stanno lì tutto il giorno con occhi tristi quando ci vorrebbe così poco, basterebbe non esserlo.

Cioè mica è difficile no signò? Mica è come smettere di fumare eh...Quello si che è faticoso, ma cosa vuoi che ne sappiano questi depressi...

Tanti di loro fumano e bevono come turchi e poi le chiamano dipendenze, i vizi, quelli sono i vizi, i depressi sono dei viziati dia retta a me.
Ridere, uscire di più, lavorare.
Invece loro no, sono pigri, lamentoni.

Banda di fannulloni.

Ti dicono che sono depressi come se fossero malati per davvero, mica sanno quali sono le malattie serie loro!
Sciagurati che si lagnano di tutto.

Basterebbe pensare positivo, darsi una smossa e non piangersi addosso.

Questi depressi stanno tutto il giorno a frignare e piangere, poi non si alzano mai dal letto...

Dei veri lavativi..

Voglio dire, che gli ci vorrebbe a lavarsi e uscire? Nulla, ma loro preferiscono fare i pigri.

E pensi, vogliono anche le medicine!

Si rende conto?
Le medicine! E non due tisanine che certamente concilierebbero loro il sonno e gli farebbero sparire l' agitazione, no, no vogliono quelle droghe!

Si, ha capito, quelli psicofarmaci sono droghe, una scusa per drogarsi, che poi diventano dipendenti e non se ne esce più.

Droghe.

Macchè dottori signora, quelli psico cosi sono dei ciarlatani, mica lo sanno cosa gli danno, poi vede? Vanno a fare due chiacchere e risolvono tutto , a che servono le pasticche? Mica sono malati loro....."

Così potrei riassumere i dialoghi ascoltati nell' ultimo anno quando ho iniziato a soffrire di depressione. Una marea di sciocchezze.

Ma parliamone, parliamo un pò del mostro nero.

Perchè è così che voglio chiamarla, il mostro nero .

Voglio raccontarvi una favola...

" C' era una volta una donzella graziosa, il suo cuore era un campo fiorito e i suoi occhi città lucenti, si alzava al mattino di buon ora e affrontava gli ostacoli con coraggio ma un pizzico di paura, leggeva tanto, le piaceva scrivere, uscire, ballare e recitare, la fanciulla aveva tanti interessi.

Lavorava avanti e indietro, talvolta era stressata ed esausta ma a fine giornata trovava sempre un modo per sorridere. Faceva Yoga e si rilassava, si godeva una tisana, il fuoco del camino, la dolcezza di un bacio.

Un giorno un mostro nero entrò in casa sua, una casa bella, pulita, piena di luci e ninnoli, lei non si accorse subito del mostro, talvolta il mostro faceva capolino facendola spaventare, le faceva i dispetti facendole battere il cuore a mille o togliendole il respiro nella notte, la strozzava mentre mangiava facendola deglutire male, tentava di soffocarla, la ragazza allora si recava in ospedale e li diede un nome al mostro, ansia.

Eppure il mostro non aveva motivo di tormentarla, aveva una bella vita, addirittura in vacanza non la lasciava in pace, neppure il sole e il male le faceva godere, tanto che la ragazza pensò che forse il sole e il mare non erano così tanto belli..

Tornò dal mare e l' inverno le si posò addosso, sentiva freddo anche al caldo, non si era accorta di aver ospitato un mostro più grande e subdolo.

Cominciò a temere le cene perchè il mostro era in agguato, i cinema, i treni o anche solo se stessa da sola. Non poteva più vivere, cercò di allontanare il primo mostro e per un poco ci riuscì, ma così fece spazio all' altro.

L' altro mostro era un vero vigliacco, lui non la spaventava così tanto ma la atterriva e la distruggeva con pacatezza.

E così la fanciulla aveva sempre sonno, combattere il mostro era così estenuante e poi lei ancora non sapeva che era un mostro, si nascondeva bene.

La fanciulla era così stanca che non voleva più uscire e dormiva molte ore ..

Pensava alla morte ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Era una compagnia così dura, la fanciulla si augurò la morte perchè non poteva sopravvivere ad una vita così dolorante.

Il suo cuore piangeva sempre, non sentiva più gli odori e i sapori, la musica era muta, i baci spenti.

Pian piano il suo cuore divenne un campo di fiori appassiti , la siccità durò molto e ciò la provò molto, era stanca di non sentire l' acqua fresca ma solo il gelo.

Le luci nei suoi occhi si spensero ad una ad una, divennero città vuote e devastate da una guerra.

Una guerra dove la fanciulla si sentiva già perdente.

Ma un giorno un pensiero le balenò in testa, penso che forse forse c' era un mostro e che quindi se c' era un mostro lo poteva sconfiggere, ma lei di mostri non se ne intendeva quindi chiese aiuto ad un cacciatore esperto, che lo individuò al primo colpo.

Il mostro le disse è dura da catturare e uccidere, va prima ammaestrato e sedato, e così fecero. Si sedettero assieme a capire come ammansire il mostro .

La fanciulla è all' inizio della guerra con il mostro, ma intanto lo ha scovato, deve solo trovare le armi giuste e armarsi di pazienza.

Non vuole più rischiare che il mostro la divori perchè ha visto il nero delle sue fauci ed è un nero dal quale non si torna indietro"

Così per darvi un idea blanda di cosa c'è dietro a chi soffre di depressione e di come sia dura anche scriverne o parlarne, io stessa ho spento tanti di quelli interruttori da non ricordarmi più come si accendono, ma spero di ritrovare la memoria o una nuova via, grazie all' aiuto di terapia e farmacologia. Perchè la depressione è una malattia e solo chi non l' ha mai vissuta può sostenere il contrario.

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