Ascoltami ora [Contest di FulviaPerillo]

in #ita6 years ago

Eccomi qui con un breve racconto per il contest di scrittura ideato da @Fulviaperillo. Spero vi piaccia. 


                                                         ASCOLTAMI ORA.


Virginia o Giny come la chiamavano le amiche era chiusa i negozio da ormai una giornata intera. Neppure l' ombra di un cliente si era presentata quel pomeriggio. Aveva smesso di contare le tazze di caffè che aveva bevuto, le notifiche controllate e le unghie mangiate. Un libro di Camilleri giaceva aperto sul bancone, a metà, troppo stufo pure lui del silenzio. 


Giny aveva lunghi capelli rossi mossi, la chiamavano la strega per qello e anche per la collana di onice nera dalla quale non si separava mai. Era un dono di sua nonna Ginevra, Giny pure lei.

L' onice era bellissima da qualunque lato la si guardasse, dalla nonna aveva anche ereditato il negozio di gioielli e pietre dure.

Dure come era la nonna ma belle, pure e preziose. L ' amore della sua famiglia era come e pietre, duro, aspro ma stabile, non potevi romperlo. 

Giny sbatteva le nocche sul tavolo, in testa una domanda, nello stomaco mille farfalle affamate che le mangiavano le budella. 

" Lui quando sarebbe entrato?" 

Giny lo aspettava tutti i giorni, lui le portava un caffè, un cioccolatino, un bicchiere di vino se la vedeva particolarmente nervosa. 

Lui aveva i capelli biondi lunghi fino a metà viso, la pelle abbronzata da divo hollywoodiano, vestiva sempre di colori chiara e il suo tono di voce era basso e profondo. 

Giny lo trovava irritante all' inizio ma dopo un paio di caffè aveva scorto in lui qualcosa di semplice e pulito che l' aveva incantata. 

" Mi piacciono i tuoi ricci rossi" le aveva detto una volta e lei lo aveva corretto stizzita " Non sono ricci".

" Che importa che nome hanno sono belli lo stesso. Una rosa non sarebbe forse una rosa anche se la chiamassimo con un altro nome?" 

Giny aveva fatto spallucce, conosceva la citazione ma non voleva sembrare pretenziosa e snob. 

La porta finalmente tintinnò ed eccolo lì, il principe.

Lui sorrise e lei non vide il bagliore nero sulla sua mano. 

Il sangue le si gelò nelle vene ancor prima di vedere il freddo metallo puntato verso di lei. 

" Allora strega!" le disse con un sorriso beffardo " Ascoltami ora" 

L' aria restò sospesa per un attimo, lei aveva visto un principe di diamante e si trovava di fronte un ladro. Nonna glielo avrebbe detto cerca uomini duri e solidi non fidarti delle buone maniere e delle carezze. 

" Prenderò le pietre più preziose e tu con calma mi darai l' incasso e dopo vedremo" 

Giny deglutì, lui le si avvicinò staccandole con forza la collana di onice, adesso quella pietra nera rifletteva il suo cuore, un abisso. 

Non tutti i principi sono buoni Giny, disse a se stessa. 

Alcuni sono grezzi, fatti di pietra bambina  si ripetè in mente immaginando la voce di sua nonna , fatti di pietra e non farti scalfire. 



Immagine di Fulviaperillo




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