A mare.

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Sola, finalmente sola.
Io, la mia barca a vela e il mare.
In barba a tutti quegli stolti che non avevano creduto in me.
Alla faccia di tutte quelle parenti vipere convinte che una donna senza un uomo valesse meno di zero, che mi avevano squadrato sbigottite quando andai in moto la prima volta, ancora di più quando presi la patente nautica, vogliamo poi parlare di quando guidavo i camion?
Tacciata con battute crudeli sulla mia avvenenza, definita mascolina.
Un taglio corto per alcune ancora era sinonimo di una certa identità sessuale, ricordo con orgoglio gli sguardi stupiti di quando portai al pranzo di famiglia Vittorio.
Le cugine che sibilavano invidiose " Troppo bello per lei" .
Vittorio con il suo metro e ottanta, i capelli castani mossi e gli occhi verdi.
Un lavoro stabile, una bella casa e un segretuccio che mi aveva fatto scappare a gambe levate per il mare.
Prendendo la barchetta di mio padre, l' unico che mi capiva, l' unico che rimaneva i religioso silenzio al cospetto delle malelingue.
L' unico che mi aveva detto " Ninnetta se è troppo bello per essere vero, c'è qualcosa sotto".

E qualcosa sotto c' era.
Dietro la ritrosia di Vittorio verso matrimonio e figli non c' era solo l' atavico terrore del maschio ad impegnarsi, c' era un' altra famiglia in Svizzera.
Ecco perchè i viaggi di lavoro erano sempre lunghi, le chiamate sporadiche. Io avevo scambiato quel suo modo di fare per un carattere indipendente, mi piaceva quel suo non cercare conferme e attenzioni. Pensavo fosse forte, sicuro e indipendente.
Non ne aveva bisogno lui di lei , io era l' altra e lui un bugiardo.
Avevo pianto lacrime amare e sentito l' urgenza di mare.
Come Amare senza la A.
Così ero io adesso, solo mare un mare di lacrime, senza la A.
Menomale c' era lui, il mare, sempre pronto a consolarmi con il suo suono dolce e confortante.
Adesso ero sola, libera, potevo veleggiare verso porti più solari, dove avrei potuto essere amata, apprezzata, compresa.
Vittorio stesso in fondo non mi capiva.
A causa sua avevo venduto la moto, abbandonato le vele, snobbato il mio piccolo e comune porticciolo.

Non lo aveva mai palesato, non ce ne era stato bisogno, bastavano i suoi sguardi a farmi capre che non apprezzava.
Ed io sciocca avevo mollato me stessa per lui.

Virai la barca verso il porto, era tempo di rientrare, decisa a non mollarmi mai più.