Ricordi indelebili: Agosto 1989

in #ita7 years ago

Valerio è un pederasta.
Ed è pure figlio di una buona donna.
Qualche giorno fa è venuto a trovarmi a casa per un caffè "post-lavoro" e ho avuto la malsana idea di fargli leggere alcuni dei miei post pubblicati qui su steemit e di rimando, con aria decisa e sorniona mi fa :
"Ma perche non racconti qualcosa di quando avevamo diciotto anni?"

Chi mi conosce sa benissimo che questo è un invito a nozze.
Un po' come mostrare quattro bistecche a due leoni affamati dentro una gabbia.

Valerio è un amico di infanzia: abitavamo nella stessa via e abbiamo fatto tutto insieme, dall'infanzia all'adolescenza e il destino ha voluto che non ci perdessimo di vista nel corso di questi decenni.

Nella primavera del 1989, diciottenne e fresco di patente, ero l'unico che possedeva una macchina in tutta la compagnia: una Renault 5 di seconda mano, ma che per me in quel momento era un sogno: finalmente una macchina tutta per me!

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Foto di mia proprietà

Al sabato sera ci divertivamo, ancora imberbi, ad andare a Montecatini in quei locali frequentati perlopiù dalle allora cosiddette "tardone", ossia donne sui 35-40 anni che oggi si usano definire più elegantemente "single".
Del resto, parte della terminologia della lingua italiana, ha fatto il suo corso e oggi siamo molto piu' raffinati in merito.

Ricordo quanto ci facesse ridere quel termine "tardone", al solo pronunciarlo.
Presto o tardi smetti di ridere quando ti rendi conto che quelle "tardone" sono diventate tue coetanee.

Ma quell'anno sarà ricordato per sempre come l'anno della nostra prima vacanza da soli, senza genitori,assieme al nostro altro amico Cristiano, "fratello di latte" di Valerio.
Fino a un paio di anni prima, passavo le vacanze con la nonna.
Feci anche un tema da bambino "Le vacanze con la nonna" che penso di conservare ancora da qualche parte.

Quando una sera ebbi coraggio di manifestare a mia madre la mia intenzione per l'imminente mese di agosto, ossia il trascorrere una vacanza in una pensione completa di Tirrenia, ridente localita marittima in provincia di Pisa, assieme ai due cari amici di infanzia, dopo attimi di esitazioni e di silenzio mi sentii dire:
"Nicola, ora sei grande, sai che esistono delle protezioni?".
Io le rispondo: "Mamma, tranquilla, nonostante le cinture di sicurezza siano un obbligo solo da pochi mesi e sia ancora vivo in me il ricordo di quando viaggiavamo sulla Fiat 127 del babbo stesi tra i sedili, ti prometto che se capiterà di salire in qualche macchina, le terrò allacciate tutto il tempo.
Lei: "Ma veramente..."
Io: "A parte il fatto che non mi lascerai andare a Tirrenia con la mia macchina , quindi il problema non sussiste nemmeno, lo so cosa intendi dire.Ma stai tranquilla, prima di partire mi accerterò, tramite un leggero ma deciso strattone, che il meccanismo di messa in tensione della suddetta cintura, sia funzionante!"
Ovviamente avevo capito benissimo che si riferiva alle "malattie sessuali trasmettibili", eravamo in piena epoca di emergenza AIDS ma mi piacque fare il finto tonto nei suoi confronti.

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Foto di proprietà http://www.fumettologica.it

Arrivo' il giorno della partenza: il padre di Valerio, con la sua fiammante Fiat Panda 30, fu incaricato di accompagnarci lungo i centoventi chilometri che separavano Prato dalla nostra destinazione.
Giunti nei pressi di una impervia salita lungo la tangenziale che ci stava traghettando verso il casello autostradale, la Fiat Panda, complice il peso di quattro corpi umani e bagagli al seguito, sembrava perdere colpi, alchè Valerio esclamo' al padre:
“Babbo, scala la marcia che senno ci si ferma qua sul dosso!”
Il padre di Valerio, visibilmente seccato dall'uscita del figlio si mise a sbuffare con impazienza.
Per sciogliere la tensione me ne uscii con un :
“Su signore, in fondo suo figlio Valerio ama evidentemente l'alta velocità!”
La sua risposta non si fece attendere:
“Valerio non ama l'alta velocita, Valerio ama rompere i coglioni alla gente..”
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Foto di proprietà http://motori.corriere.it

Arrivammo a destinazione e Valerio, mentre scaricavamo i bagagli dalla Panda, già aveva stabilito il “modus operandi” della vacanza: dovevamo apparire come i ribelli della pensione , spaventare e scandalizzare gli anziani e i benpensanti: bandana sulla fronte, magliette di gruppi heavy metal, jeans strappati e sguardi perennemente incazzati dietro gli occhiali da sole.

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Foto di mia proprietà (da sinistra Cristiano,Valerio,Nicola. Pisa 11 agosto 1989)

Ricordo che durante il pranzo in comune nell'immensa sala, Cristiano ebbe la malsana idea di dare spago a un signore anziano di Modena, che, rivolto a noi chiedeva : “Ma voi dalla parlata sembrate toscani..siete di Firenze?”.
Cristiano gli rispondeva, con un sorriso ebete, infrangendo il severo regolamento imposto da Valerio, il quale, dopo avergli dato un calcio nello stinco sotto al tavolo gli intimo' sottovoce:
“Togliti immediatamente quel sorrisino del cazzo che hai stampato in faccia!Questi devono avere paura di noi.E tu non fai paura, tu fai cacare!”
Durante la vacanza decidemmo lo stratagemma per come poterci prendere le “malattie sessualmente trasmittibili” tanto temute da mia madre alla vigilia della mia partenza:
Qualsiasi essere respirante che andava dai 15 ai 40 anni doveva essere fermato sulle scale, nel giardino antistante la pensione, in spiaggia, in piscina e l'approccio era svolto piu o meno cosi:

Noi: “Ciao, piacere Nicola/Valerio/Cristiano”
Lei/loro "Ciao piacere (nome/i)"
Noi: "Noi siamo di Prato, e tu/voi?"
Lei/loro "Io sono di.... (nome della città)"
Noi: "Senti, mi piaci, che ne dici di venire a letto con me? Io occupo la stanza numero 16"
Loro risposte piu frequenti: "Ma smettila / ma come ti permetti / tu sei fuori!"
Noi: "Ma vaffanculo, avanti la prossima!"

Se ne andavano e non osavano piu avvicinarsi a dieci metri da noi per tutta la durata del resto della vacanza.
Tutt'oggi quando ci vediamo ci chiediamo come fosse possibile che quello stratagemma cosi geniale fu un fallimento e perchè non aveva funzionato.
Giungemmo alla conclusione che sarà stato il clima.
Non c'erano altre valide spiegazioni.
Per altro fummo molto democratici in quanto non facemmo alcuna selezione né sull'età, ne sull'avvenenza o altro,dando spazio e possibilità a ciascuna di loro.

Rischiammo di venire presi a colpi di scarpe con tacco 12 da due ragazze quella sera che, durante la passeggiata, affollatissima, di Tirrenia, ci imbattemmo in due nostri simili di Milano:
“Ueee figa, abbiamo conosciuto queste due straniere!”
Rispondemmo con quella punta di invidia tipica dei diciottenni:
“Beati voi, noi fino ad adesso abbiamo rimediato solo un pacco di vaffanculi!”
Cristiano ebbe la malsana idea di dire, in presenza alle “straniere” (purtroppo per noi “spagnole”):
“Grandi ragazzi, dategliene secche prima di tornare in mezzo alla nebbia e mi raccomando non dimenticate i PRESERVATIVI!”
Le due ragazze spagnole capirono perfettamente quell'ultimo termine dell'uscita del nostro amico, anche perche in spagnolo si dice allo stesso modo.
La risposta di una di esse, comprensivo di uno sguardo carico di odio fu:
“Marrano, hijo de puta!” (traduzione : “cafone, figlio di puttana!”)
Io e Valerio prendemmo per il braccio il nostro amico per darci alla macchia: per quella sera poteva bastare.
Per tutto il tragitto a piedi in direzione del nostro albergo, la frase ricorrente di Cristiano fu:
“ragazzi lo so, ho sbagliato, ho sbagliato..pensavo fossero finlandesi, norvegesi, ostrogote, marziane, ma che cazzo eh!”
Valerio rispose con tono pacato e deciso : “Tu lo sbaglio più grosso lo hai fatto quel giorno che sei nato”

I nostri giorni in spiaggia e le nostre serate in giro per la citta,scorrevano cosi, con la spensieratezza dei diciotto anni, con le illusioni ma sopratutto con quel fermento interiore dovuto alla lontananza delle nostre famiglie che in quei contesti vivi come una magia, una favola.

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Foto di proprietà www.htirrenia.com

Arrivo' l'ultimo giorno e nessuno di noi aveva voglia di parlare.
Sguardi tristi dietro i nostri occhiali da sole.
“Da leoni, a coglioni” come dice un famoso detto.

Eravamo nella hall con in mano il rotolo di fogli da centomila lire in attesa di pagare il conto.
Non fummo rimproverati dal titolare della pensione per la nostra condotta e non ricordo nemmeno se questo aspetto per noi fosse motivo di orgoglio o una cosa di cui vergognarci.
Mentre eravamo in fila per il pagamento,con i bagagli, a camera ormai abbandonata arriva una famiglia di Milano con due figlie nostre coetanee o giu di li, decisamente carine.

“Ciao, piacere Nicola/Valerio/Cristiano”
“Ciao piacere Marta e Daniela”
"Noi siamo di Prato, e voi?"
"Noi siamo di Milano"

Segui' un attimo di silenzio, ma fu una di loro due che se ne usci' con :

“Ma come, ve ne andate proprio oggi che siamo arrivate noi? Che peccato, saremmo usciti insieme e saremmo diventati amici”.

Abbassammo lo sguardo, senza dire una parola di troppo, salimmo sulla Fiat Panda del babbo di Valerio mesti , amareggiati e con un senso di sconfitta.
Partimmo alla volta di Prato con un senso di tristezza ma con una consapevolezza: avevamo fatto la nostra prima vacanza “indipendente” e al nostro ritorno niente sarebbe piu stato come prima.

Sort:  

Letto mentre mangiavo. Giuro, al "stratagemma per prendere le malattie sessualmente trasmissibili" e "Qualsiasi essere respirante che andava dai 15 ai 40 anni" mi stava andando la pizza storta dalle risate AHAHAHAHAHAHAHHAH Grande Nic, ho riso dall'inizio alla fine! Un piacere leggerlo, e lo rileggerò molto presto...troppo bello😂

hahahah occhio a cosa leggi mentre mangi, potrebbe essere nocivo!! Mi fa molto piacere questo apprezzamento e te ne ringrazio di cuore!

ahahahaah! Bellissimo!
Minchia che stile che hai nelle foto! \m/
Spettacolo "come ti frego il virus"...dovrei ancora averlo in qualche cassetto...ahahahah

ahhahahaha che due palle ci faceva all epoca il Lupo Alberto pero'!! che poi rompevano tanto con la storia della protezione poi andavi in farmacia e per comprare la scatola dei preservativi dovevi fare una trasfusione per vendere il sangue da quanto costavano!!!

ahahhahahahahahahahah! Davvero, costavano una fucilata...st'infamazz della durex & c.!

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Haha... Fantastico racconto! E io che stavo seriamente valutando di comprare un Pandino :-)

Grazie mille steemitri, per il pandino, essendo troppo vecchio, il problema è trovarne uno ancora in buone condizioni per tirargli il collo ahahhaha

... ascoltando "Rotta per casa di dio" degli 883, mi è venuto in mente il tuo racconto :-)

eheheh che associazione azzeccata..anche noi facemmo il tempo dei primissimi 883!

Ahahaha mi ha ricordato le vacanze estive proprio quando ne avevo 18 con alcuni amici, situazione simile dove però il morto di vagina lo faceva uno in particolare nel gruppo. Circa 15 minuti dopo essere arrivati a destinazione esclamò "raga io mi sono innamorato circa 8 volte", alla fine anche lui andò in bianco tutta la vancaza, è proprio un classico che non tramonta mai.

Ma con questo impeccabile metodo di approccio chissà perché nessuna ha abboccato!! 😂😂😂

eh Fra, ci trasciniamo questo amletico dubbio dall'epoca.Ma come ho precisato nel post, abbiamo dato la colpa al clima ahahahahahahhahhah!!!

Ahahahhaha vedo che avete portato avanti la tradizione, ereditandola da noi! Tu parli del tuo amico morto di vagina, ma anche noi una volta tornati a casa solevamo dire agli altri amici che

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Molto divertente e ben scritto. E vedendo la tua prima foto mi sono ricordata che come riusciva a essere tamarra la nostra generazione nessuno mai più!!! :D

Ahaahhaha verissimo, mi meraviglio infatti che nessuno prima di te abbia notato la nostra estrema tamarraggine. Grazie dei complimenti @heidi

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