Vinilmania puntata 2
Collage
Le Orme
Fonte dell’immagine Wikimedia Commons
Collage delle Orme è un disco del 1971, considerato anche uno tra i migliori lavori del rock progressivo italiano, il gruppo originario è composto da Tony Pagliuca alle tastiere, Aldo Tagliapietra chitarre e Michi Dei Rossi alle percussioni.
Dopo un primo disco dove lo stile beat era marcato le Orme pubblicano appunto Collage dove l’influenza del progressive di oltremanica è molto presente, lo stile di Pagliuca ricorda molto da vicino quello di Keit Emerson e di Wakeman che sono considerati tra i più famosi tastieristi nel genere prog, il primo era un membro dei famosi Emerson Like & Palmer ed il secondo degli Yes.
Il primo brano del disco spetta alla bellissima Collage e qui da subito notiamo la bravuta di Pagliuca con pianoforte e tastiere, molto bella anche l’accompagnamento delle percussioni, si passa dallo stile puramente rock a quello barocco fino a toccare quello classico, insomma un bel pezzo progressive.
Secondo brano del disco è Era Inverno dove si affronta il tema della prostituzione.
Arriviamo al terzo brano Cemento Armato,
per chi non conosce le Orme forse deve partire ascoltando proprio questo pezzo per iniziare ad amarle e per iniziare ad apprezzare il genere progressive, a mio parere uno dei brani più riusciti da
un gruppo prog italiano, stupenda la ritmica e le
Testiere che la fanno da padrone.
Ed eccoci a Uno sguardo verso il cielo brano che si contende il titolo come migliore del disco assieme a Cemento Armato che rappresentano il meglio di questo lavoro, percussioni e tastiere come
sempre in primis, ma forse qui risalta il puro stile rock di quel periodo con passaggi alla Deep Purple, stupenda anche la chitarra classica di Tagliapietra.
Il quinto brano Evasione Totale è sicuramente il brano più sperimentale con momenti molto psichedelici quasi di Pinkfloydiana memoria, insomma un anticipo di quello che poi sarà un loro futuro lavoro Felona e Sorona.
Mentre Immagini ripercorre un po’ il passato delle Orme quando appunto proponevano uno stile più beat più anni 60.
L’album si chiude con Morte di un fiore un mix dove si intravede il vecchio stile anni 60 lasciare spazio a quello che poi sarà la definitiva strada
musicale di questo glorioso gruppo italiano.
Ricordi della mia adolescenza <3
Allora sicuramente dei bei ricordi
senza dubbio, poi, forse, nel ricordo, tutto sembra più bello
Comprendo