Vinilmania Puntata 10
Aqualung Jethro Tull
Copertina del disco
Fonte dell’immagine Flickr
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Prefazione
Aqualung è sicuramente il capolavoro in assoluto dei Jethro Tull , una band inglese nata verso la fine degli anni 60 nel quale il leader Ian Anderson e definito anche menestrello di corte per via del fatto che come strumento principale usa un Flauto e lo usa in modo fantastico.
Lo stile musicale della band si avvicina molto al folk britannico ed anche se spesso vengono inseriti nel filone progressive e Hard io li considero principalmente folkloristici.
E’ anche una band molto differente da tutte quelle che hanno varcato le scene del rock in un periodo di circa 15 anni , parlo di fine anni 60 fino ad arrivare ad inizio anni 80.
I Jethro Tull sono tutt’ora in attività , per chi ama questo gruppo segnalo anche che il 23 luglio saranno a Milano per un concerto che si terrà all’ippodromo del galoppo di San Siro.
Track List
Aqualung
Cross Eyed Mary
Cheap Day Return
Mother Goose
Wond’ring Aloud
Up to Me
My God
Hymm 43
Sliptream
Locomotive Breath
Wind Up
Recensione
La prima canzone Aqualung è la Title Track sicuramente uno dei pezzi più ascoltati ed importanti della storia del rock , lo stile dei Jethro Tull emerge in pieno e si nota da subito l’influenza del folklore britannico , un folk che si fonde alle perfezione con un rock progressivo.
Se Aqualung è sicuramente il brano più importante del disco di sicuro il seguente Cross Eyed Mary non è da meno , bellissimo l’inizio di flauto seguito poi da una chitarra distorta che sarà una delle caratteristiche che distinguerà lo stile della band , insomma il brano è un’altra chicca musicale regalataci dalla band.
Cheap Day Return un pezzo acustico dove apprezzabile è la chitarra di Martin Barre accompagnata dalla voce di Anderson e da qualche sporadico spunto di flauto.
Anche Mother Goose vede una stupenda parte di chitarra ed un altrettanto magico flauto , sinceramente quello che mi ha sempre incantato dei Jethro Tull è proprio l’uso del flauto e lo stile di Anderson nel suonarlo.
Wond’ring Aloud chiude questa parte centrale di brani prevalentemente acustici dove possiamo apprezzare l’aggiunta dei violini e del pianoforte.
Quello che segue è sicuramente il brano che più si può considerare il loro marchio di fabbrica , quello stile unico ed inconfondibile che li ha resi famosi , sto parlando di Up To Me , anche qui ottimo il mix di chitare e flauto.
My God è il brano che mette in mostra la bravura di Ian Anderson dpve si cimenta anche in uno dei suoi famosi assoli , credo che Ian sia uno dei migliori flautisti in circolazione nel panorama rock , basta solo ascoltarlo 30 secondi per rendersi conto della sua vena artistica , davvero un menestrello di corte.
Segue Hymm 43 un brano dove si scorgono le influenze blues all’interno della loro tipica struttura folk-rock.
Slipstream rivede un’ottima combinazione tra la chitarra di Barre e la voce di Anderson con un sottofondo di violini.
Ed eccoci a Locomotive Breath che personalmente lo ritengo dopo Aqualung il brano di miglior qualità , oltre alle solite chitarre ottima anche la parte di batteria , anche se parte da istrione la fa come sempre Anderson , consiglio vivamente di ascoltare il pezzo ed in particolare il flauto , a mio parere è di una bellezza particolare.
Conclude l’opera Wind Up dove pianoforte e voce creano una squisita Ballad
Jethro Tull in concerto
Fonte dell’Immagine Wikimedia Commons
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Conclusioni
Inutile dirvi che è un disco che non può mancare nella propria collezione , almeno per gli amanti del buon rock è sicuramente una delle pietre miliari , insomma quei dischi che si riascoltano con molto piacere anche a distanza di decenni .
I Jethro Tull rappresentano una di quelle band ancora in attività che sono state in grado di proporre ottimi lavori e che sembrano non invecchiare mai , quindi per chi vuole approfondire consiglio di andare il 28 Luglio al loro concerto di Milano perché non rimarrà deluso.
thick as a brick for ever. Un capolavoro assoluto
Vero ottimo lavoro ma anche “Songs from the wood” mi aveva entusiasmato anche se passato inosservato dalla critica.