Tracce di te

in #ita6 years ago

Tracce di te


Fonte dell’immagine Pixabay
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Tutti quanti noi abbiamo dei brani musicali che ci legano a dei ricordi siano essi momenti belli o brutti , poi ci sono anche brani che passano inosservati al primo ascolto , insomma non sentiamo emozioni , ma poi chissà perché nel riascoltarli o nell’avere la giusta informazione veniamo a conoscenza del suo significato , del perché è stata scritta , ed allora ecco che qual brano che sembrava uno dei tanti diventa di colpo un brano che riesce ad emozionarci a lasciare dentro di noi una traccia.

Ecco oggi vi voglio parlare proprio di queste tracce e nello specifico di Tracce di Te un brano di Francesco Renga portato a Sanremo nel 2002 e che passò quasi inosservato , io ho sempre ascoltato Renga , sapete della mia passione per il Rock Progressivo e Renga faceva parte di un ottimo gruppo nato a Brescia i Timoria di cui lui era la voce.

Lasciando perdere le sue indubbie qualità canore questo brano mi ha sempre procurato forti emozioni perché è una dedica verso sua madre defunta , un pezzo che riesce a smuovere i più intimi sentimenti verso tutte quelle persone che hanno perso una madre e una persona molto cara , dove spicca la ricerca di un continuare il dialogo sentendola ancora presente.

Con questa canzone Renga esternalizza il suo dolore per la perdita della Madre e la forte paura anche che il tempo cancelli i ricordi.

”Eccomi bicchiere tra le dita e la gente sconosciuta intorno a noi.

Venderei a pazzi la mia vita per essere un minuto come vuoi.

Ma guardami non sono l’uomo che volevi tu.

Povera madre.”

In questa frase si racchiude la mancanza di comunicazione ed il tentativo disperato di ammettere che era pura verità , quasi come un senso di colpa.

”Qui non c’è mai nessuno che mi parli di te.

Io mi perdo nel fumo di mille parole per fingere che

cerco ancora qualcosa che mi parli di te.”

Qui emerge lo sconforto e la mancanza di qualcosa che non è più presente nella sua vita , vivendo in totale apatia fino a sentirsi una nullità.

Arriviamo poi alla parte più triste del brano quando rivive gli ultimi momenti vissuti con la madre.

”Ho sempre quel ricordo

Seduta mi accarezzi il volto e poi..

Resti li con quel sorriso sordo

Di chi sa che ha finito i giorni suoi.”

Poi di nuovo arriva il distacco finale col la consapevolezza che si è perso per sempre una persona cara e che è mancata la comunicazione , il dialogo fra loro , insomma questa canzone è uno sfogo dove esternalizza tutto quello che non è riuscito a dirgli quando era in vita.

”Quando anch’io avrò qualcosa forse smetterò di farmi male.

Ora no , starò seduto dentro a questo bar ad aspettare.”

In questa frase c’è il trauma e le conseguenze della morte di sua madre , portandolo a consumare i suoi giorni aspettando torturandosi dentro .


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”Qui non c’è mai nessuno che mi parli di te.

Io mi perdo nel fumo di mille parole per fingere che …

cerco ancora qualcosa nel silenzio che c’è.

Lungo questo cammino io trovo di nuovo le tracce di te.”

Questa parte finale è molto toccante , Renga si aggrappa al passato , ricercando in un gesto , un oggetto qualcosa che lo possa ricondurlo sul cammino che aveva intrapreso assieme alla madre , qual cammino a volte distaccato , dove probabilmente il non dialogo tra loro aveva celato l’affetto e l’amore , questi sentimenti che ora lui porta alla luce tramite questa canzone.

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