GERUSALEMME, tra mito, superstizione odio ma anche devozione

Gerusalemme è una delle città più antiche del mondo. Esisteva già 3000 anni prima di Cristo.
Visitarla almeno una volta nella vita serve a capire tante cose. 

(Panoramica di Gerusalemme)
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La città vecchia, racchiusa tra le mura del periodo ottomano, è davvero piccola: un labirinto di vicoli, rampe e cortili, che seguono l'andamento irregolare delle colline sulle quali è stata eretta. Architettura, atmosfera, suoni e odori sono quelli tipici di ogni città del Levante. In quest'area, che sarà grande più o meno come San Quirino senza le frazioni, c'è l'origine di una vexata questio millenaria che ha condizionato e continua a condizionare in maniera drammatica l'intera comunità globale.
In questo fazzoletto di terra, contesa da secoli, ci sono alcuni dei luoghi più sacri per le tre principali religioni monoteiste del mondo.
Il Muro del Pianto (HaKotel in ebraico, Western Wall per il resto del mondo), ossia ciò che resta del secondo tempio di Gerusalemme, dopo che i romani lo rasero al suolo nel 70 dopo Cristo: il luogo sacro degli ebrei. 

(Muro del Pianto)
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Il Tempio della Roccia, che lo sovrasta, è la seconda moschea più importante per l'Islam dopo quella de La Mecca. 

(Dome of the Rock)
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E poi c'è il Santo Sepolcro, sacro ai cristiani di tutte le declinazioni. 

(Ingresso del Santo Sepolcro)  
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La città delle otto porte, di cui una chiusa fino a data da destinarsi, cioè fino all'arrivo del Messia, è divisa in quattro quadranti secondo il classico schema del cardo e del decumano. Entrando per la porta di Jaffa ad Occidente (che si incontra al termine di Jaffa Street, uno dei boulevard principali della città nuova per i negozi ed il passeggio), si incontra in senso orario il quadrante cristiano, quello mussulmano, quello ebraico e quello armeno. Quattro comunità che vivono dentro le stesse mura da separati in casa. Come famigliari provati da una lunghissima e snervante convivenza, pronti a prendersi per il collo ad ogni minimo pretesto.
Ad una agnostica come la sottoscritta la vecchia Gerusalemme appare come una monumentale rappresentazione della follia umana. Rancore, odio, razzismo, fanatismo si respirano. La città è piena di armi, metal detector e check point. L'impressione è quella di una bomba ad orologeria che può scoppiare da un momento all'altro.
Nonostante tutto, è piena di turisti e di pellegrini in ogni periodo dell'anno. I luoghi più interessanti sono senza dubbio la spianata delle moschee (l'accesso per i non muslim è però consentito solo in determinati giorni ed orari) , il museo di Re David, dalla cui torre si può godere il più bel panorama sulla città e, ovviamente, il Muro del Pianto e il Santo Sepolcro. Anche un giro delle mura merita, per capire la struttura urbanistica della città ed orientarsi meglio (la Porta di Damasco, che da verso Nord, è la più bella delle otto). 

(Damascus Gate)  
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Una chicca è l'ospizio austriaco (la cui terrazza è un altro ottimo belvedere sulla città), dove, nel bel mezzo del caotico quartiere mussulmano, si respira un'atmosfera da Vienna asburgica e dove si può gustare un'ottima torta Sacher.

(La Basilica di Dormition)  
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 si ringrazia particolarmente per il suo contributo
Piergiorgio Grizzo - giornalista e scrittore

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