Rivoluzione dell' icona dell' accessibilità?

Qualche anno fa ero venuto a conoscenza di un progetto, che prevedeva la sostituzione dell'ormai classica icona che identifica le persone con disabilità, con un'altro tipo di icona, più moderna. Questo progetto, è stato pensato da degli studenti di una università americana, nel 2010.

Inizialmente, devo ammettere che non avevo ben compreso il motivo di sostituire un'icona e ho voluto approfondire l'argomento.
Ho scoperto che non si tratta di uno sfizio, oppure di appagare il detto che anche l'occhio vuole la sua parte, ma c'è qualcosa di più profondo.

Immagine CC0 creative commons - Fonte: Wikipedia
Icona classica dell'accessibilità

Innanzitutto, parto da un dato fornito dall' OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che dice che su più 7 miliardi di persone nel mondo, almeno 1 miliardo di queste, convivono con una disabilità, più o meno grave.
Fonte: www.disabili.com

Se ci pensate bene, questo dato, dice che il 15% della popolazione mondiale, rappresenta una minoranza, che va al di la del colore della pelle o del credo religioso.
La disabilità riguarda tutti, e non può lasciare indifferenti.

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Lo sappiamo tutti, un simbolo deve trasmettere una informazione in maniera immediata, a livello internazionale. Chiunque veda un simbolo, e qualunque sia la lingua parlata, deve capire immediatamente l'informazione trasmessa.
Avete presente le porte dei servizi igienici nei luoghi pubblici? Ci viene detto attraverso un'immagine se la toilette è quella delle donne o degli uomini. Tutti lo possono capire, a prescindere dalla nazionalità.
Quindi, lo scopo di un'icona, non è quello di essere bella graficamente, ma di essere funzionale.

Ora, provate ad osservare l'icona classica dell'accessibilità, e provate a farvi un'idea della persona seduta sulla carrozzina, in quell'immagine.

Secondo voi, perché è stata pensata una nuova icona?

Perché anche le icone, possono trasmettere delle percezioni e confermare dei pregiudizi che nella mente di molte persone, non per cattiveria loro, ma per una mentalità diffusa e radicata negli anni, fanno catalogare le persone con disabilità come malate.
La vecchia icona dell'accessibilità, se ci pensate bene trasmette questa sensazione.
L'omino stilizzato, sembra immobile sulla carrozzina. La testa è appoggiata allo schienale, e la persona disabile appare passiva, mentre la carrozzina si nota quasi più della persona.
Insomma, questa icona ci sta dicendo che la persona seduta su quella carrozzina è malata.

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Questi universitari americani, di cui vi parlavo ad inizio del post, hanno dato vita ad un progetto per ad una nuova icona dell'accessibilità, che però trasmettesse un altro tipo di percezione.

Immagine CC0 creative commons - Fonte: Wikipedia
Icona dell'accessibilità alternativa

In quest'altra icona, la persona sulla carrozzina è molto meno passiva. Indica un movimento, infatti anche le braccia non sono più appoggiate sui braccioli, ma stanno spingendo la carrozzina indicando un controllo della stessa.
Il taglio nella ruota, rappresenta il movimento. Sembra che la carrozzina si stia effettivamente spostando in avanti, e non appare più statica, immobile e passiva.
Insomma, la persona sulla sedia a rotelle non da più l'idea di essere malata, ma al contrario è in grado di essere attiva e utile.

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Quando qualche anno fa, ero venuto a conoscenza di questa rivoluzione, avevo pensato che questa icona si sarebbe diffusa rapidamente anche in Italia, ma devo dire che mi sbagliavo.
Ancora non l'ho vista da nessuna parte purtroppo.
Chissà se piano piano la vedremo anche qui da noi. E voi? Ne avevate mai sentito parlare?

P.S.

A questo link, potrete accedere al sito del progetto accessible icon, e avrete la possibilità di scaricare le immagini e usarle, in sostituzione di quelle classiche.