RobotFly: il primo insetto artificiale

in #ita6 years ago

Quante volte nei film di spionaggio e con un leggero orientamento alla fantascienza, si saranno visti insetti-spia capaci di intrufolarsi nelle basi nemiche ed ascoltare con un mini-microfono cosa si dicesse all'interno e magari con una fotocamera filmare i movimenti dei nemici?

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Immagine che riproduce il RobotFly
Creata da @elvisxx71 e commissionata per mezzo di @davinci.art

Ebbene non è più fantascienza. Da oggi possiamo dire che ciò che fino a poco tempo fa era sicuramente frutto dell'immaginario collettivo, da oggi è da considerarsi realtà.

L'Università di Washington ha presentato il RobotFly, il primo insetto artificiale capace di spiccare il volo, senza l'ausilio di fili. Con un sistema completamente wireless ed una struttura poco più pesante di uno di pochi grammi, il robot-insetto è stato assemblato a metà maggio ed intorno alla fine del mese è stato presentato a Brisbane, in Australia, alla Conferenza Internazionale sulla Robotica e l'Automazione (Icra).
Sicuramente una grandissima occasione per i ricercatori statunitensi per mostrare al resto della Scienza il frutto della loro sperimentazione ed anche un'innovazione che potrebbe rivoluzionare anche il mondo.

Come ho spiegato nella mia introduzione, anche il responabile del progetto, Sawyer Fuller, ha affermato che l'idea di un insetto robotico capace di volare liberamente era molto lontana da quella che fosse la realtà fino a poco tempo fa:

ENG
“Before now, the concept of wireless insect-sized flying robots was science fiction. Would we ever be able to make them work without needing a wire?
Our new wireless RoboFly shows they’re much closer to real life.”
ITA
“Prima di adesso il concetto di inun robot senza fili dalle dimensioni di un insetto era essenzialmente fantascienza. Saremmo mai stati capaci di farli funzionare senza l'ausilio di un filo?
Il nostro nuovo RoboFly senza fili mostra che sono molto più vicini alla vita reale.”

Il grande passo è stato fatto grazie all'introduzione di strumentazioni sempre più leggere e con capacità di sostenere l'essenziale per garantire il volo del robot ed allo stesso tempo per ricevere il segnale necessario per i comandi.

University_of_Washington,_Seattle,_WA.JPG
CC3 Creative Commons

Ma l'ostacolo che maggiormente condizionava i ricercatori, da sempre, era il fatto di come poter alimentare il robot: l'uso di una batteria al momento è sconsigliato, dato il peso specifico di questo supporto energetico, grazie al quale si sarebbe potuto mantenere un minimo di autosufficienza. La problematica maggiore quindi rappresentava questo aspetto.
Gli scienziati dell'Università di Washington sono riusciti a trovare una soluzione a questo importante ostacolo:
il RobotFly è infatti alimentato con un raggio laser, che lo colpisce nella posizione zero e che lo alimenta per un piccolo raggio d'azione. L'energia sprigionata dal calore del raggio laser viene poi trasformata in energia elettrica per mezzo di una cellula fotovoltaica. L'importante step successivo è poi dato da un particolare sistema di amplificazione dell'energia: un circuito che permette di convertire i 7 volt generati dal raggio laser in 240 volt. Questo sistema permette al robot di sviluppare la potenza sufficiente a garantire il volo.
Il piccolissimo insetto ha nella sua struttura centrale anche un microcontrollore, che la ricercatrice in Ingegneria Elettrica Vikram Iyer descrive:

ENG
“The microcontroller acts like a real fly’s brain telling wing muscles when to fire. On RoboFly, it tells the wings things like ‘flap hard now’ or ‘don’t flap'.”
ITA
“Il microcontrollore funziona esattamente come il cervello di una mosca, che indica ai muscoli delle ali quando decollare. Sul RobotFly comunica alle ali "sbatti adesso con energia" o "non sbattere ora" ”

In particolare il microcontrollore a livello pratico spedisce la tensione sotto forma di onde per simulare lo sfarfallio delle ali di un vero insetto. In merito a ciò, Johannes James, studente in Ingegneria Meccanica e co-autrice dell'invenzione, spiega che:

il microcontrollore sfrutta le pulsazioni per modellare l'onda. Per far avanzare rapidamente le ali, invia una serie di impulsi in rapida successione e quindi rallenta il pulsare quando ti avvicini alla cima dell'onda. E poi lo fa all'indietro per far volare le ali nella direzione opposta.

Sta di fatto che adesso RobotFly ha la sola capacità di decollare ed atterrare utilizzando le ali, con tempi di volo molto limitati. Ovviamente però adesso è strettamente dipendente dal raggio laser che lo alimenta: uscendo fuori dalla portata di questo, il robot perde il supporto garantito di alimentazione e non può far altro che atterrare nuovamente.
L'obiettivo per il futuro sarà certamente quello di creare un insetto con le capacità tali di riuscire a decollare e con una maggiore autonomia, magari garantita da micro-batterie implementate sul robot.

Il cammino su questo percorso è certamente molto complesso e lungo, visto che si sta lavorando su oggetti molto piccoli e che hanno la necessità di essere molto leggeri. Aumentandone i volumi si rischia di allontanarsi troppo dal concetto di insetto, ma allo stesso tempo la necessità di implementare qualcosa di maggiormente elaborato è ciò che spinge gli scienziati a fare ricerca.

La scoperta è molto importante, ma il raggio d'azione ristretto rende tale scoperta molto limitante e fine a se stessa. Sicuramente nei prossimi anni innovazioni in merito potrebbero favorirne la crescita.

Bibliografia

Sort:  

Davvero intetessante qiesto RobotFly , come tutte le cose poi verrá perfezionato e migliorato anche come autonomia di volo.

Chi può dire se un giorno quelli che oggi sono riconosciuti come droni possano diventare dei piccoli insetti da mandare in giro per le stanze di casa e con i quali effettuare foto e video da posizion insolite.

Gran post lo aspettavo da parecchio!!

Ti ringrazio molto.
Mi rende fiero questo articolo soprattutto per il fatto che trattandosi di un post scientifico questo sia stato anche imprezziosito da un disegno di @davinci.art.

Se vedessi uno di questi insetti spia sarebbero vittima della mia racchetta elettrica, lo sgraticolerei sopra come le odiatissime ed uggiosissime mosche!!

La racchetta elettrica è il nemico più letale di ogni tipologia di insetto, robot o non robot che sia.
Al mare, con migliaia di zanzare in giro mi chiamavano Killer Federer.

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