Illuminati da un falòsteemCreated with Sketch.

in #ita6 years ago (edited)

Di fronte a me scoppiettava il piccolo falò che avevamo acceso. Il riverbero delle fiamme illuminava i nostri volti e si specchiava negli occhiali di Paolo.
Poco lontano da noi la risacca faceva da sottofondo e piacevolmente rilassava tutti noi. Era bello come tutti insieme, noi compagni di classe, ci fossimo ritrovati lì a Follonica per festeggiare i 100 giorni all'esame di maturità. Il Liceo Scientifico "Galileo Galilei" di Siena era stato per 5 lunghi anni una nostra seconda casa. Gioie e dolori, felicità e dispiaceri si erano alternati tra i nostri banchi: chi era bocciato e chi per un motivo o per un altro ci aveva lasciato prima della conclusione del nostro quinto anno non era qui con noi fisicamente, me lo erano spiritualmente. In un turbinio di emozioni, con la risacca alle mie spalle, osservavo i volti dei miei compagni, colleghi, ma soprattutto amici. Con alcuni di loro avevo particolarmente legato. Primo tra tutti, Paolo, il mio fedele compagno di banco, con il quale ogni santo giorno condividevo la mia esperienza scolastica, nel bene e nel male.

I lampi del falò illuminavano, quasi in modo casuale, i nostri occhi, i volti ed i sorrisi di noi giovani ragazzi, che vivevamo quell'esperienza come l'ultima prima del tour de force che sarebbe stato l'esame di maturità. Circa tre mesi ci separavano da quell'evento che pensavamo ci avrebbe cambiato la via, ma, che con il senno di poi, fu solo il primo posso in un viaggio che ancora oggi è costellato di esami.
Tra noi c'era chi tentava di abbrustolire un po' di carne su una griglia improvvisata e chi suonava la chitarra, il cui suono si fondeva con la risacca del mare.

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CC0 Creative Commons

Paolo ed io eravamo migliori amici e come sempre ci piaceva scambiarci confidenze private. Segreti d'amicizia che da molti anni ci avevano dato modo di costruire la fedeltà e l'amicizia che ci legava.
Io ero fortemente innamorato da Manuela, una nostra compagna, il cui fascino anno dopo hanno mi aveva sempre più catturato. La mia timidezza però ogni volta mi bloccava e non mi dava modo di rompere quel muro che mi separava da lei. Quando avevamo modo di parlare insieme, io e Manuela, spesso non trovavo le parole, finendo per fare sempre una figuraccia. Non ero solito restare senza parole, io, che ero soprannominato "chiacchiera" per lo prolissità dei miei dialoghi e per riuscire a trovar modo di parlare con chiunque di qualsiasi cosa.

"Paolo, hai visto come è bella questa sera Manuela" dissi al mio amico, avvicinando la mia bocca al suo orecchio e sussurrandogli queste parole.
"Adesso basta però!" mi rispose lui, alzando leggermente la voce, voltandosi verso di me ed aprendo leggermente le braccia. Io rimasi stupido da questa sua risposta ed un momento di silenzio ci paralizzò. "Questa sera è la volta buona. Caro Dario, devi trovare il coraggio per andare da lei e dirle che ti piace. Non puoi esitare anche questa sera!" proseguì ancora Paolo, il quale concluse la sua proposta con un evidente occhiolino.
"Spero tu stia scherzando! Non lo farò certamente stasera. Non davanti a tutti, con il rischio di vedermi sbattere la porta in faccia. Meglio lasciar perdere.." replicai io, volgendo lo sguardo a terra e muovendo la testa come a rafforzare la mia opinione avversa alla proposta del mio amico.
"Sei proprio un mollaccione! Che ti costa?!?! Nella vita devi saper rischiare!!!" rispose il mio amico, dandomi questa volta una leggera spinta sulla spalla. Era più un gesto motivazionale che altro, ma caddi ancora una volta in una paralisi personale. Continuai a fissare con lo sguardo la sabbia. Temevo quella verità di fronte alla quale il mio amico mi aveva posto, ma con non curanza la lasciai scorrere e come un pensiero questo se ne volò via.

La serata proseguì tra canti ed alcuni balli. Il falò era sempre un nostro fedele compagno in questa lunga notte. Lo alimentavamo continuamente e le sue fiamme illuminavano noi e tutto l'ambiente circostante. Danzavo con i miei compagni al ritmo della musica della chitarra di Rodrigo, mentre si alzavano al cielo le nostre voci, cercando di intonare il testo di alcune canzoni. Eravamo uno splendido gruppo!
La notte ci stava catturando e noi, giovani, non curavamo la minima stanchezza. Solo alcune volte avevamo bisogno di rifocillarci, magari bevendo un sorso di birra o d'acqua. In una di queste occasioni mi allontanai dal gruppo, appropinquandomi verso alcune borse frigo poco distanti. Mi stavo versando un bicchiere di acqua quando mi vidi avvicinare dal mio lato sinistro una mano che stringeva un bicchiere. Percorsi l'intero arto a ritroso, fino a capire che colei la quale mi aveva chiesto implicitamente che le versassi l'acqua era proprio lei, Manuela.
Rimasi impietrito per un attimo osservandola. Ancora una volta le fiamme del fuoco le si specchiavano negli occhi. Rimasi fermo ad osservarla, senza muovermi, mentre stringevo tra le mani il mio bicchiere e la bottiglia.
"Posso avere un po' d'acqua?" mi chiese porgendomi il suo bicchiere vuoto. In quell'attimo, improvvisamente, caddi dal mio status di ipnosi e le risposi di sì. "Mi ha detto Paolo che fai apprezzamenti su di me!"
Il mio sguardo, che fino a quel momento era posato sul bicchiere con la massima attenzione su dove e quanta acqua stessi versando, si spostò su di lei, la quale contraccambiò lo sguardo. In un attimo ripensai a quello strXXXo di Paolo che non si era tenuto il segreto per sé. Era un traditore e non mi sarei mai potuto fidare di lui...mi aveva infilato in un bel guaio adesso. Non sapevo cosa rispondere e forse, fortunatamente, l'acqua che continuava a riempire il bicchiere ad un certo punto fuoriuscì dal contenitore ormai pieno. Entrambi con un piccolo balzo indietro ci accorgemmo della distrazione e forse proprio quell'inconveniente, mi aiutò a rompere il ghiaccio.
"No...Sì...nel senso..." farfugliai io.
"E' vero o non è vero quello che mi ha detto Paolo?"
"Ecco...a proposito...dimmi un po' cosa ti ha detto Paolo! Il mio Grande amico Paolo!" risposi io, mentre chiudevo la bottiglia, quasi come se stessi simulando l'azione di strozzare il mio "amico".
"Non è importante cosa abbia detto Paolo. L'importante è che ciò che mi ha detto sia vero!" disse Manuela, che mi si avvicinò e mi dette un bacio. Inizialmente io rimasi ancora una volta impietrito e bloccato di fronte all'agire di questa splendida ragazza. Pensai a Paolo, ma poco dopo, il mio miglior amico, scomparve dalla mia mente. Era il momento di godersi quell'attimo, desiderato per cinque anni. Abbracciai Manuela, mentre la risacca in sottofondo ci faceva compagnia con il suo dolce canto.

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CC2 Creative Commons

Sei anni dopo, Manuela ed io siamo tornati su quella spiaggia, per festeggiare il nostro matrimonio. In quel luogo dove il falò aveva illuminato i nostri volti e dove, se Paolo non "avesse tradito la segretezza delle nostre confessioni", non sarebbe nato un amore.

Con questo post partecipo al contest settimanale di @spi-storychain, in cui @fulviaperillo ha scelto come tema il tradimento e come ambientazione un luogo di mare.

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Storia molto dolce, un tradimento a fin di bene!

Grazie Fulvia!!!!
Ho partecipato molto volentieri.
Alla prossima!

caro @moncia90 proprio una romantica storia pescata nei ricordi della giovinezza! e magari tutti tradissero come l'amico Paolo, allora sarebbe un inno agli amici strXXXi....invece di solito la ragazza te la fregano da sotto il naso! Meno male che c'è l'happy ending!!

Esatto: la storia in certi casi vede proprio l'amico fregare la tua fidanzata... altro che tradotto... pensa di morte immediata!💀
😂

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Aaaah meno male il lieto fine!!!!

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Chi voleva proprio in lieto fine. Il tema avrebbe facilmente fatto pensare ad una serie di eventi disastrosi, ma io ho voluto rivoluzionare il tutto.
Grazie Paw del passaggio! 😊👍

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Il falò dell'amicizia che non la brucia ma la scalda.

Esatto!!! Il fuoco inoltre è anche un'allegoria della passione che lega questi due ragazzi, illuminando i loro occhi in modo incerto, essendo loro stessi incerti del loro agire.
Grazia Sbara per essere passato per una lettura.

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...che inguaribile romantico votato al lieto fine!

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