Houston, abbiamo un problema!

in #ita6 years ago (edited)

Houston
18 Aprile 2015
17:24

Derrek si muoveva tra la folla.
Le persone attorno a lui erano distratte nell'acclamare il giudice White che stava passando poco lontano, nel salutare i cittadini, che lo stavano acclamando a gran voce. Dopo lo scandalo riguardante la presidenza del parlamento dello Stato Texano, rappresentava quasi un eroe per i cittadini.
Era una festa: bandiere e stendardi colorati raffiguranti la bandiera statunitense.
Bernie White era un eroe nazionale.

Immagine.png
CC0 Creative Commons

Derrek controllava ad intervalli regolari l'interno della propria giacca, infilando e sfilando ripetutamente la propria mano. Sapeva dove andare: il punto in cui sarebbe potuto arrivare molto vicino al presidente. Derrek si muoveva quasi come un robot, capace di incrociare la traiettoria di White.
Raggiunse il punto ed a pochi metri dal giudice: un uomo canuto con baffi bianchi folti e dal sorriso smagliante. Derrek si sbottonò la giacca ed impugnando una Colt Python .357 sparò tutti i 6 proiettili del tamburo sul volto e sul petto del giudice White. I colpi interruppero le urla di gioia delle tante persone accorse e furono seguite da molte altre urla, ma questa volta di terrore di una folla impazzita ed in fuga.
Derrek venne placcato dalle guardie del corpo di White e dai poliziotti sul posto. L'uomo non oppose resistenza.


Carcere di Sant Paul, Houston
19 Aprile 2015
03:17

Derrek era nella sua cella. Da solo. Non aveva ancora incontrato nessuno.
Continuava a stringere tra le mani un piccolo pezzetto di carta che ormai risultava logorato dall'usura delle mani dell'uomo.
Era molto nervoso: si alzava spesso dalla branda nella stanza.
Un rumore meccanico alla porta coincise con la successiva apertura. Di fronte a Derrek una guardia penitenziaria che lo intimò a voltarsi per ammanettarlo, così che potesse essere condotto nello studio ovale, dove avrebbe incontrato il suo avvocato.

"Derrek, cosa hai fatto? Sei impazzito? Non ti riconosco. Non mi sarei mai aspettato una tua reazione simile nei confronti del giudice White, anche se lui è stata la causa della tua preventiva sospensione dal ruolo di presidente." disse l'avvocato Jerry West, non appena le guardie furono uscite dallo studio ovale.
"Mi hanno costretto Jerry!!! Non potevo tirarmi indietro. Avevano Jesse. Mi hanno ricattato! Tutto il parlamento era coinvolto nel traffico. C'era bisono di un capro espiatorio. Qualcuno che si prendesse la responsabilità di tutto e non permettesse a White di raccontare tutta la verità. Chiudendogli la bocca, avrei parato il culo a molte persone, prima tra tutte Selleman." rispose Derrek che porse a West il foglio che stringeva tra le mani.
L'avvocato aprì il foglio piegato e ripiegato più volte che ormai era molto rovinato dal logorio e dalle pieghe. Scorse gli occhi leggendo silenziosamente. Il suo volto rimase sconvolto dal testo.
"Derrek lo sai che ciò che hai fatto salverà Jesse, ma ti porterà alla pena di morte?!?! Tua figlia si salverà, ma per te?" disse West.
"Non avevo altra scelta. Il giudice White era un personaggio scomodo per la presidenza dello Stato. Mi hanno obbligato e ricattato, minacciando la vita di mia figlia Jesse. Troveranno anche un modo per evitare la mia pena di morte. Me lo hanno promesso, anche se molto probabilmente concluderò la mia vita in carcere. Era la mia unica possibilità. La nostra unica possibilità."
I volti dei due uomini erano sconvolti.

La serratura dell'unica porta di ingresso dello studio ovale si mosse meccanicamente: entrò Donna Selleman, il neo-presidente dello Stato del Texas: Derrek la conosceva bene, dato che era stata il suo vice fino a quando lui stesso non aveva scelto di dimettersi perentoriamente per poi prendere il suo posto.
Indossava un abito classico color grigio e mostrò una profonda serietà nel suo sguardo. Si avvicinò al tavolo dove sedevano Derrek e Jerry.
"Avvocato, dovrei parlare da sola con il suo cliente. Può aspettare fuori?"
West si alzò ed uscì dalla porta che nel frattempo era rimasta aperta; dopo il passaggio dell'avvocato si chiuse alle sue spalle.
"Voglio parlare chiaramente, come abbiamo sempre fatto Derrek.
La presidenza dello Stato del Texas ci tiene ad informarti che il lavoro che hai portato a termine è andato a buon fine. Il giudice White è morto alcuni minuti fa in ospedale. Con lui se ne vanno tutte le accuse che teneva saldamente al sicuro nella sua testa diabolica. Il parlamento è salvo e grazie a te molti tuoi colleghi fidati si sono salvati.
Per quanto riguarda tua figlia verrà riportata a casa e sarà salva. Purtroppo sarà difficile evitare che venga affidata ai servizi sociali. I nostri accordi erano diversi, ne sono consapevole, ma la legge è questa. Inoltre non potrà avere il supporto dello Stato nella sua educazione scolastica ed universitaria. Non posso fare ciò che ti avevo promesso."

Passarono alcuni secondi di silenzio.
"Tu, Derrek, comunque non dovrai mai rivelare il nostro accordo. Ciò che decidemmo alcuni mesi fa dovrà rimanere un segreto. Altrimenti sarai il diretto responsabile della sorte di tua figlia. Noi in cambio tuteleremo lei e la tua vita."
Altri secondi di silenzio trascorsero.

Finalmente Derrek si decise a risponderle.
“Lo devi fare. Lo sai. Ne abbiamo parlato all’inizio, ora non ti puoi tirare indietro.”
Lei continuò a guardarlo quasi implorandolo con lo sguardo per fargli cambiare idea, ma non disse nulla.
“Credi che per me sia stato facile fare tutto quello che ho fatto?”
Con questo Derrek considerò chiuso il discorso, si girò su se stesso e uscì dallo studio ovale chiudendosi la porta alle spalle, senza voltarsi. Fuori lo stavano aspettando per riportarlo in cella.
Donna Selleman, il presidente Donna Selleman, schiacciò il pulsante dell’interfono e, cercando di dissimulare il tremolio della voce, disse: “James, parla tu con la stampa. Il presidente Selleman non si avvarrà della sua facoltà di grazia, non ci saranno rinvii alla sentenza, l’ex presidente Derrek Kerfidelk verrà giustiziato domani mattina. Grazie James.”
Non attese nemmeno una risposta, chiuse la comunicazione e lasciò lo studio ovale per ritirarsi a riposare nella sua stanza personale.

Con questo contributo partecipo al contest di @ilnegro, che valuto come uno dei più complessi e difficili degli ultimi mesi

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