Blu come il cielosteemCreated with Sketch.

in #ita5 years ago

Il giorno più bello della mia giovane vita era ormai arrivato: il mio quindicesimo compleanno avrebbe significato molto per me, visto che da oggi in poi sarei divenuto hatma, un uomo; lasciando così lo status di bambino, che ormai da alcuni mesi percepivo come troppo stretto. Molti miei amici erano più grandi ed avevo assistito al rito che li aveva resi adulti e con impazienza, fino ad oggi, avevo atteso il mio turno.
Non era quindi semplicemente il giorno del mio compleanno, ma soprattutto il giorno della mia metamorfosi: avrei avuto libero accesso a tutti i diritti che fino a quel momento mi erano stati negati, in particolar modo la caccia. Il sogno di poter andare nella foresta per procacciare il cibo da offrire alla mia famiglia così da crescere forte e serena. Mio nonno, prima, e mio padre adesso, erano come degli eroi quando tornavano dalle loro battute con un volatile o un piccolo quadrupete nella sacca, con il quale sfamarci. Ammiravo le loro doti e il loro profondo senso di sopravvivenza.
Fino a quel giorno avevo solo avuto modo di raccogliere le banane dalle palme, arrampicandomi su in alto: mi chiamavano timùl, la scimmia, per l'agilità con la quale salivo e scendevo dagli alti alberi. Era una passione che avevo da sempre coltivato, soprattutto quando doveva sfuggire dalle ire di mia madre, non sempre era mansueta nei miei confronti. Dall'alto delle fronde degli alberi ammiravo il panorama ed il nostro villaggio, che da la sembrava essere più piccolo di quanto invece non fosse realmente. Come delle formiche gli abitanti si muovevano al loro interno e sembravamo essere una comunità molto felice.

800px-Village-ile-sainte-marie-madagascar.jpg
CC4 Creative Commons

Quel giorno mio padre era riuscito a catturare un piccolo guthi, una sorta di porcellino, e mia madre lo aveva cucinato sul fuoco con un po' di latte di cocco. Era delizioso! Ma sapevo che ciò che sarebbe accaduto dopo pranzo, sarebbe stato veramente fantastico e per questo motivo il mio stomaco non riuscì a riempirsi a sufficienza per dare il giusto merito al porcellino, tanta era l'ansia.

Finito il pranzo, insieme a mio padre, mio zio e mio cugino di 20 anni ci avviammo nella foresta. Loro indossavano cappelli ornati da piume colorate e la loro pelle era stata tinta con pigmenti e terra. Erano bellissimi e carismatici a tal punto che anche gli altri membri del villaggio si chinavano al nostro passaggio. La mano di mio padre poggiava sulla mia spalla destra, mentre facevo da apripista. Mi sembrava quasi che l'intero mondo attorno a me fosse rallentato.
Raggiungemmo una piccola lastra di pietra, sopra la quale mi sdraiai con il volto rivolto verso il cielo: mai mi ero soffermato come in questo momento ad osservare quel celeste intenso. Era una mattinata ventosa e le nuvole si muovevano freneticamente sopra di me. Mio padre si muoveva intorno all'altare sul quale ero poggiato, pronunciando parole profonde, sacre, mi bagnò il petto con dell'acqua e poi mi colorò il volto con un impasto color porpora. Poi mi disse di alzarmi e mostrarmi di fronte agli altri: una volta in piedi ricevetti proprio da lui la maschera; quello fu l'oggetto che per tutta la mia vita sarebbe diventato il mio alter ego nella caccia. Quello strumento con il quale camuffare la mia identità di fronte alla dea Nim, colei che protegge la foresta ed i suoi abitanti. Ogni volta che noi ci avventuravamo all'interno della foresta e catturavamo una creatura, la maschera celava la nostra faccia, così che la dea non potendo vedere i nostri volti, non si sarebbe mai potuta vendicare del nostro gesto profano. Infine mio padre mi dette l'oggetto con il quale mi sarei dovuto procacciare quelle prede: l'arco con le frecce. Quell'arma che sarebbe stata il prolungamento del mio braccio, del mio occhio e della mia mente nelle future battute. Osservai quel dono e ne capii l'importanza.

Venne poi il momento più atteso: la caccia.
Sarebbe stato buon augurio portare a casa una preda: ciò avrebbe significato che Nim, non riconoscendomi dietro la mia maschera, avrebbe mostrato il suo consenso nel farmi entrare nella foresta con un'arma in mano. Ero insicuro come la prima volta che tentai di salire su un albero, ma era altrettanta la voglia di far bene. Guardavo mio padre e lui con sguardi decisi mi suggeriva come muovermi. Calibravo ogni singolo movimento e come una pantera avevo un passo felpato e leggiadro, impercettibile all'udito umano.
Certamente il mio occhio poco esperto non mi avrebbe mai permesso di notare la preda che mio padre richiamò alla mia attenzione. Su un albero era posata una pijiua, detto anche uccello del cielo: si trattava di un volatile che solitamente nidificava sulla cima degli alberi, i cui colori delle piume sono di un blu acceso. Splendide da vedere e pregiatissime decorazioni delle maschere. Mio padre ne aveva diverse sulla sua. Lo guardai ed egli mi indicò nuovamente l'animale: così tesi l'arco ed augurandomi che la fortuna facesse gran parte del lavoro, scoccai la freccia. Subito dopo chiusi gli occhi ed un rumore sordo si materializzò proprio dove poco prima era la pijiua.
Sentii alcune urla dietro di me: mio padre e gli altri membri del gruppo felicemente mi stavano abbracciando e saltando intorno: aprii gli occhi e seguendo l'indicazione di mio padre vidi l'animale colpito a morte dalla mia freccia. Tutti insieme corremmo e raggiungemmo l'uccello morente. Lo raccolsi e portandolo in alto lo mostrai felicemente e fiero a agli altri cacciatori; mio padre emozionato mi abbracciò.
"Nim è dalla tua parte, figlio! Adesso trova il nido del pijiua e raccogli le sue uova. Sicuramente è qua, sopra ad uno di questi alberi!" disse mio padre, volgendo il proprio sguardo al cielo. Mio zio che aveva molto probilmente l'occhio più esperto tra tutti noi, lo notò subito e tutti mi invogliarono a salire sull'albero. Ero in pieno fermento: dopo aver catturato il volatile ed aver fatto quindi la cosa più difficile, ora arrampicarsi su un albero non rappresentava certo per me un problema.

Bufferzone_jungle.jpg
CC4 Creative Commons

Saltando di ramo in ramo raggiunsi finalmente la sommità di quell'alta pianta e arrivai al nido: al suo interno notai quattro piccoli uccellini appena nati, in cerca di un po' di cibo. Rimasi immobile per alcuni secondi, poi le urla di mio padre e gli altri mi fecero ripiombare nella realtà: quale gesto atroce avevo compiuto?
Avevo ucciso la madre di queste piccole creature, lasciate ormai a se stesse. Alla morte, essendo completamente indifese. Non sapevo cosa dire e soprattutto cosa fare. Decisi quindi di scendere a mani vuote.
Una volta tornato a terra dissi al gruppo che il nido era vuoto, ma mi credettero con difficoltà.

In lontananza una pesante pioggia sembrava essere in arrivo e quindi celermente tornammo verso il villaggio. Stringevo nella mia mano sinistra il mio arco e nella mia mano destra la pijiua. Sul mio volto, coperto dalla maschera iniziarono a scendere le lacrime: quale gesto egoista avevo portato a termine?
Era veramente questo il giorno più felice della mia vita?
Il peggiore forse!
La pioggia ci raggiunse e le mie lacrime si iniziarono a mischiare con la pioggia.
Quella pioggia che molto probabilmente non era altro che il pianto di Nim, che si univa al mio, nascosto dalla maschera.
Nascosto agli occhi di mio padre, fiero di me.

Con questo racconto partecipo al contest settimanale di @spi-storychain in cui il tema era Piuma blu e l'ambientazione il Madagascar

Posted using Partiko Android

Sort:  

Hello @moncia90, thank you for sharing this creative work! We just stopped by to say that you've been upvoted by the @creativecrypto magazine. The Creative Crypto is all about art on the blockchain and learning from creatives like you. Looking forward to crossing paths again soon. Steem on!

Bellissimo, complimenti!

Posted using Partiko Android

Grazie mille @crivec68!!!

Posted using Partiko Android

Bravo Guido, questa è proprio una storia carina... 😉👍

Posted using Partiko Android

Grazie mille!!!
L'ideav mi è venuta in un lampo non appena ho letto il nuovo tema della settimana.
Un saluto, Fabio!

Posted using Partiko Android

Anche a me è piaciuta, potrebbe essere tranquillamente una favola per bambini!

Posted using Partiko Android

Potrebbe essere una storia che spiega il ritiro tra uomo e Natura: le caccia è sinonimo di sopravvivenza per l'Uomo, soprattutto in contesti come l'area equatoriale; è giustamente pensabile però che l'impatto con essa per un bambino di 15 anni possa essere particolarmente difficile.
Un saluto Aki!

Posted using Partiko Android

Una curiosità: hatma significa uomo in quale lingua?

Posted using Partiko Android

Ciao @atma-yoga 😊👋
Trovo una discreta assonanaza tra il tuo username ed il termine coniato da me, che invece è frutto della mia sola fantasia.
Un saluto

Posted using Partiko Android

Ciao @moncia90, in effetti Atma è una parola sanscrita e sta ad indicare la vera essenza dell'essere vivente, il principio vitale ed eterno che connette l'individuale all'Assoluto. A volte tradotto come sé, a volto come anima ma in realtà non è possibile trovare una traduzione univoca pienamente soddisfacente.
Lo scopo dello yogi è la realizzazione della propria Atma. Ciò che, in termini psicologici, C.G. Jung ha chiamato "individuazone del sé".
Chissà che la tua fervida fantasia non ti abbia collegato in qualche modo ad un "eterico" eterno bacino di conoscenze :-)

Congratulations! This post has been upvoted from the communal account, @minnowsupport, by moncia90😉 from the Minnow Support Project. It's a witness project run by aggroed, ausbitbank, teamsteem, someguy123, neoxian, followbtcnews, and netuoso. The goal is to help Steemit grow by supporting Minnows. Please find us at the Peace, Abundance, and Liberty Network (PALnet) Discord Channel. It's a completely public and open space to all members of the Steemit community who voluntarily choose to be there.

If you would like to delegate to the Minnow Support Project you can do so by clicking on the following links: 50SP, 100SP, 250SP, 500SP, 1000SP, 5000SP.
Be sure to leave at least 50SP undelegated on your account.

Coin Marketplace

STEEM 0.21
TRX 0.14
JST 0.030
BTC 68220.71
ETH 3321.59
USDT 1.00
SBD 2.74