Qui diciamo così: Piemonte

Mi ha molto divertito l'iniziativa di @mondodidave73, appoggiata da @nicola71, denominata quidiciamocosì, nella quale si chiede, di raccontare i modi di dire tipici della propria regione. Pertanto, ho deciso di partecipare anche io con la mia regione: il Piemonte:

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Io vivo tra Vercelli e Torino, quindi i modi di dire che vi propongo sono di questa zona. La particolarità dei piemontesi è parlare con le vocali molto aperte ed utilizzare alla fine di quasi tutte le frasi l'intercalare né, che va nello specifico, a rafforzare la frase. Queste che propongo invece, sono le frasi o modi di dire che meglio conosco della mia regione nativa.

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1 - A l'è mej carielu che ampinilu:

Si dice alle persone (ma anche animali volendo) molto affamate e che sono notoriamente di buona forchetta e dei mangioni, significa letteralmente: è meglio caricarlo che riempirlo.

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2 - Te ciapà bin:

Viene utilizzato in riferimento a qualcuno per esempio molto raffreddato, si traduce con sei preso bene. Ma può essere inserito anche in altri contesti, che vogliono indicare il fatto che un accadimento in particolare ti abbia preso dentro fino al collo.

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3 - "Ciama n'aut!" e "Parla pà" :

Espressioni di stupore estremo, che hanno fondamentalmente lo stesso significato. Letteralmente sono chiama un altro! e non parlare, che stanno ad indicare un qualcosa che ti ha fortemente sorpreso e di cui spesso hai anche parecchia invidia, è un po' come dire caspita!.

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4 - A l'è n'dej dal cul:

Si può riferire ad un oggetto che si è rotto in fretta e pertanto non più utilizzabile e non più funzionante, oppure ad una persona che abbia per esempio fatto fallimento. Letteralmente significa: è andato dal cul@.

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5 - At nej da vendi e da pendi:

Tradotto in: ne hai da vendere e da pendere, si usa per indicare quando hai, in abbondanza, qualcosa come per esempio i soldi.

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6 - Gavtì la nata!:

Significa: togliti il tappo, quindi intende, riferito ad una persona che si debba un po' svegliare perché non troppo scaltra, letteralmente: fatti furbo. Sta però anche ad indicare il togliersi una soddisfazione nei confronti di una persona oppure di una azione che si vorrebbe compiere, ma non si è mai riusciti a compiere magari per paura.

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7 - T'la rangiu mi la pipa!:

Te la aggiusto io la pipa! e cioè ti insegno io a farti rigare dritto nel momento in cui, magari un bambino si comporta male e combina molte marachelle oppure un adulto ha intrapreso una strada sbagliata.

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8 - "At mand a spanè d'la meglia" oppure "Va ciapà di rat":

La traduzione è semplice: ti mando a spannocchiare(pulire togliendone le foglie) della meliga(mais o granoturco, coltivato dalle nostre parti) o vai a catturare dei topi, ed è semplice anche il loro significato che indica il volerti mandare a far qualcosa di impegnativo, soprattutto visto come un mandarti a quel paese!

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9 - Fa nen al casul!:

Sempre in riferimento ai bambini, questa frase che vuol dire non fare il mestolo, si utilizza proprio quando un bimbo ha il broncio e sta per piangere. La forma del mestolo è associata al labbro inferiore del bimbo imbronciato che lo sporge verso l'esterno e lo piega e quindi, gli si chiede di non fare il mestolo, cioè di non arrivare a piangere.

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10 - Tenti tacà i branch!:

Tieniti attaccato ai rami, indica a qualcuno di prestare attenzione e prudenza in qualcosa che sta facendo.

Anche io ho elencato i miei 10 modi di dire tipici della mia zona e spero di avervi divertito e di avere occasione di leggere tanti altri quidiciamocosì.