Kapali çarşi: il Gran Bazar di Istanbul

Torniamo ad Istanbul: oggi vi porterò a visitare il mercato coperto più antico e grande del mondo. Entriamo al Kapali Carsi (in turco significa bazar coperto) e facciamo insieme un tour informativo e fotografico di questo luogo incantevole.

Foto dell'autore.

Nasce come zona commerciale bizantina poi, quando nel 1453, la città fu conquistata da Maometto II il Conquistatore, il bazar in mano agli ottomani, fu trasformato in questo enorme mercato coperto, inaugurato nel 1461.

Insegna del Gran Bazar, con tanto di data di fondazione sulla porta di ingresso, su Cadircilar Caddesi, la via dalla quale siamo entrati noi, arrivando a piedi dalla stazione dei traghetti di Eminonu. Foto dell'autore.

Una delle vie più grandi all'interno del bazar, foto dell'autore.

Come raggiungerlo:

Vi sono diversi modi per raggiungere il Gran Bazar, dipende da dove alloggiate, ma se vi trovate al porto di Eminonu, potete raggiungerlo sia a piedi, percorrendo nemmeno un chilometro, sia prendendo il tram T1, sempre dal porto e scendere alla fermata Beyazit, che si trova proprio davanti ad uno degli ingressi del Bazar ed alla omonima moschea. Se vi trovate in centro a Sultanahmet, quindi zona di Hagya Sophia o Moschea Blu, si raggiunge velocemente a piedi percorrendo la strada che segue la linea del tram T1, oppure utilizzare il tram per sole due fermate. Noi abbiamo raggiunto il bazar a piedi provenendo dal porto, ma con il senno di poi, avrei volentieri evitato, prendendo il tram. Purtroppo Istanbul è "sempre" in salita e "sempre" al sole (o perlomeno questa è stata la nostra impressione) ed avendo al seguito anche un passeggino con bimbo sopra, diventava abbastanza impegnativo. Inoltre, la maggior parte dei marciapiedi hanno scalini perché in salita, oppure sono occupati per intero dalle merci esposte dei negozi, che rendono veramente difficoltoso il passaggio. In più aggiungiamo che i turchi alla guida sono molto spericolati e pertanto consiglio di prestare molta attenzione, perché non è loro buona abitudine fermarsi se siete sulle strisce pedonali o se hanno il semaforo rosso ed il traffico, è veramente pesante in questa città.

Scorcio di uno dei "cunicoli" (questo mi sembravano essere) del bazar, che si estende su quasi 4 ettari, con quasi 70 tra vie e viuzze tutte al coperto e con più di 4000 negozi. Foto dell'autore.

Ospita al suo interno anche ristoranti, bar, banche, un ufficio postale e diversi uffici di cambio e qui, a differenza di ciò che si potrebbe pensare, è il posto in cui ho cambiato i miei soldi in modo più conveniente.

E' senza ombra di dubbio, uno dei luoghi più famosi della città di Istanbul, che non deve assolutamente mancare nella vostra visita alla città. Foto dell'autore.

Quando andare:

La domenica è chiuso ed eviterei anche il sabato perché, abbiamo avuto modo di constatare, che nei weekend c'è il triplo della gente in giro per la città. Inoltre, abbiamo anche notato in queste nostre due settimane di permanenza, che la mattina è il momento migliore per visitare i luoghi di interesse perché vi è evidentemente meno traffico turistico. Infatti, arrivati in mattinata, per le prime due ore circa di girovagare, vi erano punti in cui c'erano solo i proprietari delle varie botteghe oltre a noi.

Foto dell'autore.

Consigli pratici:

A differenza di ciò che le guide turistiche asseriscono, mettendovi in guardia dalla forte insistenza con cui i venditori del bazar vi stresseranno per fare acquisti, segnalandovi che vi è la possibilità di farlo presente alle guardie di marrone vestite che girovagano all'interno del mercato, posso smentire in tutto e per tutto. Sapendo questo e consapevoli di trovare una gran bolgia all'interno, siamo partiti un po' prevenuti, ma ci siamo resi conto fin da subito che non era così. Poche persone e quindi spazio per poter camminare tranquillamente ed osservare senza fretta questa moltitudine di negozi e pochissima insistenza, anzi quasi inesistente, in confronto ad alcune zone centrali ricche di ristoranti, dove non puoi camminare, perché ti seguono pesantemente per farti accomodare nel loro locale piuttosto che in quello di un altro.

Come potete notare dalle immagini, di merci esposte ve ne sono a bizzeffe, anche se girovagando un minimo, vi renderete conto che i prodotti in vendita sono poi gli stessi in molti negozi. Foto dell'autore.

Alcune vie portano ancora il nome antico che avevano, che si riferiva a ciò che era venduto nella via stessa, come la via dei gioielli e dell'oro (ad Istanbul troverete miriadi di gioiellerie), la via delle scarpe, la via dell'abbigliamento in pelle, la via dell'argento, che in molti casi è ancora lavorato sul posto all'interno delle botteghe stesse o la via dei lampadari e lampade dai mille colori, che a me tanto hanno affascinato!

Foto dell'autore.

Troverete davvero di tutto! Vi sono negozi di spezie profumatissime, scatole e scatole di lokum(dolcetti gelatinosi tipici del posto), tantissimi tipi di thè e tabacco per narghilè aromatizzati, tappeti stupendi, pashmine in cashmere, cuscini e coperte, souvenir di ogni tipo, dalle particolari tazze per il thè (che ho comprato) alle magliette con bandiera della Turchia, per passare ai negozi di borse firmate, valigie ed abbigliamento di squadre di calcio e di marche famose, con taglie disponibili dal neonato all'adulto a prezzi bassissimi (anche se le etichette sembravano essere originali in pieno, credo proprio che fosse la patria del "tarocco").

Gli abiti tipici del posto, sono davvero belli da ammirare, colorati e ricchi di perle e merletti dorati, riportano alla mente lo sfarzo delle famiglie dei sultani. Foto dell'autore.

Ovviamente, qui si può contrattare il prezzo e la maggior parte dei venditori, parlano anche l'italiano a forza di incontrare turisti da ogni parte del mondo. Attenzione a non fotografare in certe zone dove è espressamente vietato grazie a dei cartelli, mentre nonostante il "vietato fumare" sia un po' ovunque, purtroppo nessuno gli da peso.

Diciamo che fondamentalmente è il luogo turistico per eccellenza, quindi attenzione a ponderare bene la scelta se acquistare o meno qualche oggetto che, in ogni caso, troverete uguale identico negli altri negozi di souvenir, presenti in centro e che costano molto meno. Il mio consiglio è quello di andarci ovviamente, ma soprattutto per osservare come è fatto questo luogo così antico, con bellissime volte dipinte, con i segni evidenti del tempo che passa, dei 500 anni vissuti, che ti fanno respirare l'aria del tempo dei sultani e scattare qualche bella foto e niente di più.

Luce che filtra da una grata all'interno del bazar. A tratti avevo l'impressione di essere sotto terra, anche perché queste vie coperte sono un continuo saliscendi. Foto dell'autore.

Anche questo post sul nostro viaggio ad Istanbul finisce qui, spero di aver stuzzicato in voi la curiosità di visitarlo.