Isola di Tabarca - Spagna

Oggi torniamo in Spagna e facciamo un giro sulla bellissima Isola di Tabarca a 20 km dalla costa di Alicante.

Una delle due vie di Tabarca, foto dell'autore.

Ci troviamo al largo del Mar Mediterraneo a 8 km dal porto di Santa Pola su questa piccola, ma suggestiva isoletta, che misura solamente 1,8 km di lunghezza, una larghezza massima di nemmeno 500 mt e toccando la massima altitudine a soli 15 mt di altezza.

Ma cominciamo dall'inizio, noi ci trovavamo ad Alicante e la vigilia di Ferragosto abbiamo deciso di prendere la barca che organizzava tre viaggi ogni giorno, diretti all'isola di Tabarca ad un costo di 19 euro per persona.

Imbarcazione in partenza per Tabarca, foto dell'autore.

Ci rendiamo conto che non è stata una grande idea sin dall'inizio, dato che la partenza prevista per le ore 11.00, tarda di 45 minuti senza un motivo preciso. Probabilmente, dato che si trattava della stessa imbarcazione che faceva spola tra Alicante e l'isola, i ritardi erano all'ordine del giorno, ma il ritardo non è una cosa che riesco a tollerale, soprattutto se pago un biglietto. Per fortuna, ci è concesso di scegliere uno qualsiasi tra i tre viaggi previsti per il ritorno e quindi avremo recuperato il tempo perso.

Immagine dalla poppa dell'imbarcazione poco dopo aver preso il largo con vista su Alicante, foto dell'autore.

Decidiamo di sederci all'interno dato che abbiamo il passeggino per il più piccolo dei nostri bimbi e ci risulta difficile salire al piano superiore scoperto. Anche all'interno ci sembra da subito molto confortevole. Ci sono tutta una serie di tavolini su tre file con relativi posti a sedere ed un piccolo bar. L'equipaggio è numeroso, ma notiamo subito che si preparano con diversi sacchetti bianchi ed il secchiello con relativo mocio e ci domandiamo il perché, ma lo scopriremo molto presto. Se partite con il vento o il mare mosso e se soffrite il mal di mare, sconsiglio vivamente di intraprendere questo viaggio che dura un ora molto abbondante. Il dondolio era veramente forte e ben presto, capiamo a cosa servivano i sacchettini che i ragazzi dell'equipaggio iniziavano a distribuire. Noi siamo fortunati, nessuno di noi ha patito, i miei più piccoli si sono addirittura addormentati! Posso assicurare che era quasi impossibile mantenere l'equilibrio, ho provato ad alzarmi per percorrere nemmeno tre metri e raggiungere la poppa per scattare qualche foto, ed ho dovuto ancorarmi per bene alla porta, riuscendo ad ottenere pochissimi scatti senza che si vedesse l'orizzonte in pendenza a causa della forte oscillazione. Inoltre, chi aveva avuto la brillante idea di restare a prua dove c'erano alcuni posti a sedere, ha dovuto subito scappare all'interno dopo aver preso le prime onde ed aver fatto una doccia completa!

Moltissimi gabbiani si tuffano in cerca di un pasto, foto dell'autore.

Eccoci finalmente a Tabarca, immagine scattata poco prima di attraccare, foto dell'autore.

Ci rendiamo conto che l'isola è super affollata ed è un peccato perché è veramente molto carina.

La piccola spiaggia è impraticabile perché c'è troppa gente e comunque, siamo andati per visitare l'isola e non per passare la giornata al mare. Foto dell'autore

Quest'isola conta circa 70 residenti e ha origini molto antiche che risalgono ai primi del '700 ed ha avuto svariati insediamenti, dai romani ai greci e ai corsari. Addirittura durante il regno di Carlo III di Spagna, le famiglie residenti sull'isola, erano di origine genovese, prigionieri liberati dalla città tunisina di Tabarka, lasciando in eredità molti cognomi italiani a questo piccolo lembo di terra.

Un immagine delle casette di Tabarca, foto dell'autore.

E' principalmente suddivisa in due zone ben distinte, el poblado dove vi sono le abitazioni, le attività di ristorazione ed i negozi e el campo situata oltre il porticciolo, dove troverete un'immensa distesa di arbusti secchi e poca vegetazione con il faro e piccoli sentieri per una rilassante passeggiata nella natura.

Il centro abitato è costituito essenzialmente da due vie principali parallele, una piazza centrale con palme, parco giochi, bar e ristoranti ed una chiesetta di San Pietro e Paolo(purtroppo non visitabile) proprio sul mare. Se non vi preoccupa spendere un po' di più per pranzare al ristorante (tutti piuttosto costosi), potrete gustare il Caldero, un piatto tipico dell'isola preparato con riso, pesce, pomodoro e peperoncino che prende il nome dal contenitore in cui viene cucinato, storicamente utilizzato dai pescatori.

Foto dell'autore.

Foto dell'autore.

Foto dell'autore.

Le immagini precedenti sono tutte di abitazioni tipiche, alcune sono in affitto per i turisti, mentre quest'ultimo è un residence con diversi appartamenti con un grande patio vista mare. Foto dell'autore.

Chiesa di San Pietro e Paolo, foto dell'autore.

Oltre alla spiaggia, essendo la costa dell'isola prevalentemente rocciosa, molte calette ed insenature si propongono ai vostri occhi. Nel 1986 la zona di mare intorno a Tabarca è diventata riserva marina.

Foto dell'autore

Piccola grotta, foto dell'autore.

Una caletta vicino al porto, foto dell'autore.

Infine ci spostiamo verso el campo, la zona arida dell'isola, passando davanti al piccolo museo di storia locale e ci incamminiamo su uno dei sentieri della passeggiata in mezzo alla natura.

Un piccolo fortino che batte, ovviamente, bandiera spagnola non visitabile all'interno, foto dell'autore.

Il faro di Tabarca, foto dell'autore.

Vista da el campo, foto dell'autore.

Nonostante il caldo asfissiante del mese di agosto, passeggiare in questa zona è stato molto bello dato che il vento faceva da padrone ed era molto piacevole. Verso le 17.00 decidiamo di rientrare per evitare l'ultimo viaggio pensando che sarebbe stato super affollato e invece era pienissimo anche questo. Di nuovo in ritardo, quindi ci si rende conto che l'organizzazione non è sicuramente una loro dote e non abbiamo nemmeno avuto un aiuto dal personale di bordo dato che non restavano posti a sedere all'interno della barca a causa della lunga coda di turisti che rientravano. Sapendo della forte instabilità dell'imbarcazione a causa del mare mosso, come minimo avrebbero dovuto riservare una priorità alle famiglie con bambini in modo che, salendo prima degli altri, avrebbero assicurato un posto a sedere per lo meno ai figli evitando che cadessero rovinosamente a terra durante il tragitto. Abbiamo discusso senza esito con un equipaggio che maleducato era dir poco, fino a che un'anima gentile ha ceduto il posto a sedere almeno per i bambini.

Un cane durante la siesta, foto dell'autore.

Con questa bella immagine vi saluto dall'isola di Tabarca, àdios alla prossima visita virtuale.