Gita scolastica e genitori apprensivi

Nella giornata di venerdì 18 maggio, le tre classi della seconda elementare di mio figlio sono andate in gita scolastica al bioparco, forse più famoso in Piemonte, lo Zoom. Si sa di questa gita scolastica dall'inizio della scuola, quando fu proposta dalle insegnanti, nella prima riunione con i genitori, al mese di ottobre.

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Sin da subito le rimostranze negative da parte dei soliti genitori, che non ce la fanno a tenere la bocca chiusa, si sono insinuate, in particolare sul costo della gita che ammontava a € 30,00, al fatto che venisse fornito dal posto un pranzo al sacco e alla lontananza di ben 84 km!

Ma vediamo punto per punto:

Il prezzo

Allora 30 € non sono una spesa folle, le gite le abbiamo fatte anche noi quando andavamo a scuola, dobbiamo pensare che il costo dell'ingresso in parchi del genere, per quanto minore perché calcolato su un gruppo numeroso, ovviamente incide. Inoltre il pranzo viene offerto e si deve affittare un pullman che sia disponibile per un intera giornata. Poi capisco le situazioni particolari, dove alcune famiglie possono avere difficoltà a tirare fuori anche cifre esigue per accontentare i propri figli, ma non capisco assolutamente chi si lamenta di non avere nulla, ma tutte le mattine è al bar a fare colazione, oppure li spende in sigarette piuttosto che accantonarli per i figli.

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Il pranzo al sacco

Su tre classi, solamente una ha pagato € 27,00 rinunciando al pranzo fornito dal bioparco, la nostra e l'altra l'hanno accettato anche perché, la possibilità di scegliere, a noi non era nemmeno stata data. Qui si comincia a capire come alcuni genitori siano troppo apprensivi. Io, e parlo per me, anche se mio figlio non mangia qualsiasi cosa esiste a sto mondo, so benissimo che sa adattarsi alle situazioni. Questo, e ne sono molto convinta, credo che dipenda anche dal fatto che alla tenera età di 8 anni, abbia già girato un quarto di mondo, adeguandosi a culture e cibi molto diversi da quelli che è abituato a mangiare a casa propria, ha sempre assaggiato e gradito. Quindi sono consapevole del fatto che sa arrangiarsi in situazioni simili e non mi sono posta assolutamente il problema del pranzo fornito sul posto, cosa avrebbero mai potuto dargli di così "strano" da mangiare? Serpente al forno? Ragù di coccodrillo? Avrebbero fornito semplicemente due panini, fatti in uno dei tanti punti di ristoro del parco, uno con prosciutto cotto e formaggio e l'altro con pomodoro fresco e mozzarella. Apriti cielo! Alcune mamme sono letteralmente impazzite:

Ma avete sentito cosa gli daranno da mangiare? E se sono quei panini confezionati che quando li apri puzzano di gas? Mio figlio poi ha dei seri problemi alla vista dei pomodori, sicuramente gli farò dei panini a parte così non rimane senza mangiare.

Al mio invece che non mangia nulla se non pasta in bianco, se gli do una macedonia di frutta tiene nello zaino tutto il giorno?

La mia patisce il pullman, forse è meglio che chiamo la maestra per sapere se si sente male!

Certo, questi sono bambini che non si fermano nemmeno in mensa a scuola perché molto sofistici nel mangiare e lasciatemelo dire "viziati", molto viziati perché li fanno crescere sotto una campana di vetro. E' proprio perché non concepiscono il concetto di conformarsi a ciò che li circonda, non uscendo mai al di fuori di quello che è il loro cerchio di sicurezza. All'interno del cerchio ci sono le mamme super chiocce, i nonni che fanno avanti ed indietro alle 12.10 a prenderli, gli preparano il loro pasto preferito e alle 14.10 li riportano a scuola, non facendoli più rientrare se i pargoli, con una buona scusa, non ne hanno più voglia. Inoltre, questi bambini, non sono mai andati oltre la nostra piccola cittadina di 9000 abitanti, il cibo più strano che hanno provato è il panino del Mc Donald a 15 km da qui, non hanno mai fatto un viaggio all'estero e mai raggiunto un luogo più lontano delle spiagge della vicina Liguria. Pertanto, non mi stupisco che poi, per una gitarella di un giorno, il genitore apprensivo perda completamente la ragione.

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La lontananza

In pullman, con l'autostrada a disposizione, in circa un ora e 15 minuti si raggiunge la destinazione, quindi non sono partiti per New York. Anche su questo argomento, ne ho sentite di ogni genere:

Ecco le maestre dell'altra classe, alle 09.40 hanno avvertito le mamme sul gruppo Whatsapp, che erano arrivati a destinazione, inviando anche una foto! La nostra insegnante non l'ha fatto! Sarà successo qualcosa?

Ma allora, fino a prova contraria, erano tutti sullo stesso pullman, quindi immagino che di conseguenza tutte e tre le classi siano arrivate allo Zoom. Non mi aspettavo di certo che avvertissero di essere arrivati, non ne vedevo la necessità, uno avverte se succede qualcosa semai!
Quando verso le 11.00, la nostra rappresentante, ci gira sul gruppo della classe il messaggio delle nostre maestre, che riportava la tanto attesa notizia dell'arrivo, non contenta la solita mamma si lamenta:

Cosa mi serve saperlo alle 11.00, se la nostra rappresentante non aveva tempo di girarci il messaggio perché lavorava, poteva incaricare qualcun altro!

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In più, nella settimana che precedeva la gita scolastica, si è aggiunta anche la questione meteo. E già! Dato che non erano giorni bellissimi, i più ansiosi, hanno iniziato a guardare le previsioni del tempo per questo venerdì. Peccato che è abbastanza inutile, dato che spesso e volentieri anche se te le danno il giorno stesso, le previsioni non ci azzeccano per niente. Il problema grosso è che davano il 90% di possibilità di pioggia per l'intera giornata, quindi alcuni genitori sono nuovamente impazziti!

Se piove cosa facciamo? La rimandano? Dovrebbero! Ma quando? Ormai la scuola è quasi finita! Ma le maestre hanno detto che non si può!

Abbiamo telefonato al bioparco per sapere il meteo di venerdì, ma ci dicono che non possono assicurarci che ci sia il sole!

Ma dai? Difficile che chi gestisce questo bellissimo zoo, possa coordinare anche il sole o la pioggia in base ai suoi voleri.
Per fortuna, giunti a giovedì, giorno prima della partenza, le previsione erano completamente cambiate dando sole, con possibili temporali nel tardo pomeriggio. Finalmente! Così chissà che la finissero di farne una tragedia, per le 17.30 era previsto il ritorno, quindi gli sarebbero dovute bastare le ore di sole a disposizione.
Venerdì, in mattinata, la mamma timorosa, manda sul gruppo WhatsApp di classe lo screenshot del sito meteo, la nuvoletta con il lampo prevista per il tardo pomeriggio era scomparsa e lei, ne era super entusiasta. Non ho trovato le parole per darle una qualsiasi risposta.

E giunge finalmente il pomeriggio, a quel punto sono fiduciosa che la mamma inquieta si sia data una calmata e invece mi sbaglio. Nel momento in cui sarebbero dovuti all'incirca partire dallo Zoom per rientrare a casa, arriva un altro suo messaggio.

Ma avvertiranno che sono partiti?

A questo punto non ce la faccio a stare zitta e le rispondo:

Non credo sia necessario farlo, arriveranno!

Lei non contenta:

Eh ma dobbiamo sapere se tardano!

E io:

Nel momento in cui saremo lì in piazza ad aspettare, che differenza ci fa un quarto d'ora in più o in meno? Inoltre non possiamo certo sapere quanto traffico troveranno, quindi aspettiamo e basta!

Alla fine, grazie sempre al messaggio arrivato al gruppo di un'altra sezione, abbiamo appreso dei 15 minuti di ritardo circa, così ha vissuto serena quell'ultimo quarto d'ora per lo meno. La gita è andata bene, non sono morti di fame e sono tornati sani e salvi, neanche fossero andati in guerra.