5 Regole per chi vuole andare a Lavorare in America

in #ita6 years ago (edited)

Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di cinque regole da tenere presente per chi desidera andare a lavorare in America. Io vivo in Florida dal 1999 e quindi voglio condividere con voi queste regole. Ce ne sarebbero tante da raccontare in questo articolo evidenzierò le prime cinque regole più importanti.

1. Per lavorare occorre un permesso e non è facile ottenerlo

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Immagine CC0 creative commons

Ci sono essenzialmente due modi per ottenere un permesso o un visto di lavoro

  1. Ottenere una green card. La green card o carta verde è il permesso di soggiorno rinnovabile ogni 10 anni ed è il sogno di ogni immigrato in USA. Si può ottenerla sposando un cittadino americano, essere richiamati da un genitore o figlio diventato cittadino americano, si può vincerla con la Lotteria della Green Card che ogni anno il governo degli Stati Uniti organizza o per lavoro, ma spesso questa è la strada più lunga.
  2. Ottenere un visto di lavoro. Ci sono tantissimi visti di lavoro. L'H1-B è uno dei più comuni e si ottiene avendo una laurea o 12 anni di esperienza lavorativa nel settore in cui si vuole applicare per il visto. Il visto O1 viene dato a chi ha dote straordinarie nel campo della musica, cinema, arte, sport come attori e cantanti. Il visto Q1 è per lavori dove c'è uno scambio culturale, ad esempio molti ristoranti italiani nel Wall Disney World di Orlando, FL assumono lavoratori stranieri applicando questo tipo di visto. Comunque, ci sono tantissimi altri tipi visti che potete consultare sul sito dell'ambasciata americana.

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2. In America si lavora tanto

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Immagine CC0 creative commons

La media di ferie per un americano è 6-10 giorni all'anno, quindi gli esercizi commerciali non rimangono chiusi per settimane in Agosto o non fanno le vacanze natalizie e per fine anno. Inoltre, benché gli americani siano molto religiosi non si assentano dal lavoro neanche per le vacanze Pasquali e anche Pasquetta non è festeggiata così come molte altre feste religiose.

I negozi sono sempre aperti tutti i giorni dalle 8 alle 11 di sera senza pause, sette giorni su sette, alcune catene anche 24 ore su 24. Ovviamente ci sono turni di lavoro quindi i dipendenti non sono sfruttati con lunghi orari o straordinari non pagati.

Tuttavia, la maggior parte dei negozi si concede un giorno di vacanza per il primo dell'anno, il giorno del ringraziamento, il giorno di Natele, il 4 Luglio, il Labor Day e il Memorial Day. Le altre feste sono a discrezione del posto in cui si lavora, ad esempio per il Martin Luther King Jr. Day le banche e la posta sono chiusi, ma i negozi di solito non festeggiano questa ricorrenza.

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3. Mai truffare lo stato!

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A parte poche eccezioni, evadere le tasse o truffare lo stato si rischia grosso. Il sistema giudiziario è diverso dall'Italia. Al primo verdetto si finisce in carcere e le pene sono molto severe anche quando si tratta di persone famose.

L'attore Wesley Snipes ha scontato ben 3 anni perché aveva evaso il fisco. Al Capone, fu condannato proprio per evasione fiscale. Bernard Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere per aver fatto uno schema ponzi con la sua società di investimenti. Martha Stewart, Willie Nelson, Nicolas Cage e molte altre celebrità hanno avuto grane legali per aver evasione e non certo il loro reato è finito in prescrizione, condoni o cose simili.

Fortunatamente le tasse in America sono più basse rispetto all'Italia, quindi non vedo il motivo di rischiare. Senza contare che per gli stranieri questo reato equivale avere problemi con futuri rinnovi del visto di lavoro e anche alla deportazione.

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4. Razzismo sul lavoro

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Immagine CC0 creative commons

Gli USA sono uno dei paesi con la maggior diversità etnica del mondo, anche se sempre più spesso capitano episodi di razzismo, comunque se ci tenete al posto di lavoro state attenti al linguaggio che usate.

Parole che in Italia si usano frequentemente per chiamare le persone di colore in America sono un taboo. La n-word, come dicono gli americani, è considerata la parola più pesante e denigratoria verso le persone di colore da parte di persone caucasiche, quindi è sempre sconsigliato usarla, anche se nelle canzoni rap o tra persone di colore viene spesso usata. Anche parole come Blacks, Afro, Bro' sono da usare con le pinze, per stare sicuri, soprattutto con persone che non si conosce, meglio utilizzare il termine politicamente corretto African-American.

Dalla parte della compagnia ci sono leggi antidiscriminatorie che vietano i datori di lavoro di discriminare il lavoratore in base alla razza, sesso e orientamento sessuale. In caso di violazione le persone possono ricorrere ad azioni legali e lauti risarcimenti.

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5. Post su Facebook e i social network

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Immagine CC0 creative commons

Molto spesso le persone usano Facebook o Twitter pubblicando commenti razzisti o reclami del posto in cui lavorano e questo è una classica causa di licenziamento.

Questo vale per tutti dal barista di Dunkin' Donuts al presidente di una compagnia, da uno studente ad un politico. Nel caso di un dipendente si viene licenziati, perché la compagnia per non perdere clienti deve stare alla parte del pubblico. Nel caso di un presidente della compagnia, la gente si organizza per scrivere pessime review su Yelp o Trip Advisor distruggendo la reputazione della compagnia stessa. Per gli studenti, di cerca di far espellere lo studente dalla scuola e per politici per farli dimettere.

Fino a poco tempo fa esisteva un sito dal nome Racist Getting Fired che raccoglieva proprio screenshot di persone che sui social network si lasciavano andare a esternazioni razziste. Gli utenti del sito si organizzavano pubblicavano tutti i dati personali e lavorativi che riuscivano a trovare instigando altri a chiamare la compagnia dove lavorava per ottenere il licenziamento.

Un esempio recente fu la vicenda di un sindaco di una cittadina americana del West Virginia. Quando alla casa bianca arrivò la nuova First Lady Melania Trump, il sindaco fece una battuta su facebook dicendo "Finalmente un pò di classe alla Casa Bianca, sono stufa di vedere scimmie coi tacchi (ape on heels)".

Il post andò subito virale. Ci furono 14mila firme per chiedere le sue dimissioni. Il sindaco non tentò nemmeno di giocare la classica carta dell'account "hackerato" e del commento scritto a sua insaputa, tutte le scuse furono inutili e dovette dimettersi.

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Va bene, questo è tutto!

Spero che questo articolo sia stato di vostro interesse. Se avete domande lasciatemi un commento e potete seguirmi su @mirkojax o sul mio blog mirkojax.com

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Ottimo articolo.

Mirko mi permetto di aggiungere qualche altro visto, visto (no pun intended) che ci sono passato da poco:

  • H1B sono molto difficili da ottenere visto che: 1. costano 5-10 mila dollari alla azienda che ti vuole sponsorizzare. 2. vengono approvate solo una volta l'anno (non ricordo la data esatta, in primavera comunque) 3. anche se trovi una compagnia che manda la richiesta per tempo la maggior parte delle richieste viene rifiutata (aime' circa 2 su 3) poiche' va anch'essa ad estrazione visto l'elevato numero di richieste. Solo un certo ammontare fisso l'anno di H1b visa vengono approvati per ogni nazione convenzionata con gli USA.
    Inoltre l'amministrazione corrente ha bloccato le expedited H1B quindi i tempi sono abbastanza lunghi.
  • Un altro visto che non hai menzionato e che e' piu' facile ottenere e' l'L1B per trasferimento di lavoratori specializzati. Si puo' fare richiesta se la compagnia (europea) per la quale si lavora ha una sede negli Stati Uniti e vi ci vuole trasferire. Dovete aver lavorato per l'azienda per almeno un
    anno ed avere conoscenza specializzata su quell'azienda che giustifichi il bisogno di portare il vostro know-how nella sede estera (Americana).
  • Poi se avete la fortuna/sfortuna (:P) di trovare la vostra dolce meta' Americana potete richiedere un K1 fiancee' visa e poi ottenere in tempi relativamente rapidi la green card.

=]

Si non ho menzionato troppo sui visti volevo parlare sono delle 5 cose. Però terrò presente questi punti in un mio futuro articolo sui visti.

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Penso che le cose siano cambiate negli ultimi anni. Il richiedente non puo' pagare un H1b, solo la compagnia che ti vuole sponsorizzare puo'.

Per L1B sarà anche facile ottenerlo, ma bisogna lavorare già in una ditta che abbia queste possibilità di trasferimento. In italia ho lavorato in due ditte che entrambe non avevano filiali in USA quindi non ho potuto considerare questa opzione.

Gotcha. Si di solito solo multinazionali grosse.

Grande Mirko!!! Esaustivo ed interessantissimo!

ehh grazie grazie, pubblichero' altri articoli di questo tema e anche quelle fotografici

Un bel riassunto il tuo, grazie. La cosa che mi piace di più del mondo del lavoro negli States è che i curricula che si inviano alle aziende non devono contenere foto, genere, età ed altre informazioni che possano essere fonte di discriminazione.

Sinceramente dal punto di visto lavorativo sono stato abbastanza fortunato perchè ho trovato il lavoro molto velocemente quindi non ho dovuto compilare mai tanti curriculum e questa cosa non ci avevo mai pensato. Ma mi ricordo che mi avevano detto di farlo in modo semplice, chiaro e sempre troppe personalizzazioni.

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