"Il mistero delle meringhe." Capitolo primo.
Il MISTERO DELLE MERINGHE
Prefazione
Le grandi avventure nascono dai piccoli gesti.
E' così che, per merito di un semplice click su un tasto "POST" e grazie alla vulcanica fantasia di @itegoarcanadei, il suo contest ha preso vita.
per chi volesse leggerlo ed eventualmente non avesse letto la soluzione e volesse provare a risolverlo lascio il link qui sotto
https://steemit.com/contest/@itegoarcanadei/sicilia-misteriosa-una-strana-disavventura-dopo-pranzo-contest-ma-non-solo
L'enigma e la serie di incredibili combinazioni e ricerche che hanno portato il sottoscritto alla risoluzione positiva di esso, mi hanno invogliato a rivisitare la sua storia a modo mio.
Sperando che l'idea vi piaccia e di far cosa gradita all'autore originale, vi lascio al racconto.
Buona lettura.
Federico
CAPITOLO 1
Il ritorno dell'Enigmista
Era seduto sulla poltrona, i fogli davanti a lui su un tavolino basso in legno, uno di quelli da salotto, mentre con attenzione osservava quei pochi indizi che quei fogli riportavano.
La sua esile corporatura lo faceva sembrare più slanciato, ma non era un uomo particolarmente alto.
Il fare severo e lo sguardo arcigno di chi aveva il dono della perspicacia, uniti alla sua inseparabile pipa (che io, per la verità, nonostante la nostra amicizia risalisse ai tempi della scuola, non ho mai visto accesa), lo avvicinavano al suo più noto collega londinese di fantasia, abitante nel famoso appartamento del 221b di Baker Street.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma a lui piaceva sentirsi un po' come Sherlock Holmes, perché, a differenza del più illustre collega, lui era fatto di carne e di ossa ed i suoi casi e le sue intuizioni erano reali.
La calma apparente che lo circondava, mentre scrutava quelle pagine, riusciva a rasserenare anche me, nonostante la tragicità degli eventi.
La voce che gli era giunta.. quella che di fatto lo aveva fatto avvicinare a questo caso, era la presenza dell'anagramma.
In cuor suo egli sapeva:
L'enigmista, il suo più acerrimo avversario era tornato in circolazione e lo stava sfidando nuovamente.
I giornali parlavano di una coppia di ragazzi scomparsa, probabilmente rapita, ed una via di fuga nascosta in quelle poche parole apparentemente incomprensibili.
Foto di Brigitte Werner da Pixabay
Indagherai?
D'ALLARME LEONE! UM... INDAGHERAI?
Aggiungi qualcosa e fai quota 100
Lo stava chiamando...
L'anagramma era incomprensibile, ma una cosa era chiara nella sua testa.
Il messaggio era rivolto a lui.
Mi aveva fatto entrare nel suo ufficio con la scusa di un vecchio caso ormai chiuso, ma era evidente che, mentre rispondevo ai suoi quesiti a riguardo, lui non mi stesse ascoltando.
Il suo volto, rivolto a quel messaggio, non sembrava prestare ascolto alle mie parole, almeno fino a che io, un po' innervosito, non smisi di parlare...
Voltandosi verso di me disse solo:
"Prosegui pure..., non ti preoccupare, ti sto ascoltando"
Io, però, non riuscivo più a seguire il mio filo logico e così, avvicinandomi a lui, iniziai a parlare del fatto del giorno.
Sapevo che mi aveva chiamato soltanto per potermi parlare di quello.
"Pensi sia lui?" - lo incalzai - "Sembra chiaramente una sfida a te, ma perché mettere in mezzo altri?"
Sapevo già la risposta, o almeno pensavo, ma la sua risposta riuscì a spiazzarmi anche stavolta...
"Questo non lo so!"
Era strano sentirlo ammettere di non sapere, e durante quei giorni lo fece spesso.
Tuttavia, proseguendo con la frase, ritrovò subito la sua ostentata e famigerata sicurezza.
"ma ti assicuro che lo scopriremo!
Ora occupiamoci di far uscire sani e salvi i ragazzi da quel posto."
In realtà la vita di quei ragazzi per lui contava relativamente poco...
La fortuna, per loro, dipendeva dal fatto che la salvezza era legata alla risoluzione dell'enigma e che lui non avrebbe mai accettato di non essere in grado di risolverlo.
"Forza... mettiamoci al lavoro.
Non voglio lasciarmelo scappare ancora. Hai qualche idea sull'anagramma?"
Sapevo che era una domanda retorica, soprattutto perché rivolta a me; quindi alzai il sopracciglio sinistro e scossi la testa aspettando che riprendesse a parlare svelandomi l'arcano...ma di nuovo mi sorprese.
Rimase in silenzio guardando il foglio, infine scosse la testa sconsolato e quasi bisbigliando sussurrò nuovamente l'anagramma.
"Aggiungi qualcosa e fai Quota 100...che cosa mai vorrà dire?"
E per la prima volta lo vidi accendersi la pipa...
Foto di ConstantLorelai da Pixabay