Fin dalle origini, la musica esisteva già. La musica della natura che riempiva un silenzio che sarebbe stato surreale. Ogni suo elemento produceva suoni: dagli animali, agli eventi atmosferici, qualsiasi cosa che facesse parte del pianeta.

E arrivò l'uomo che, grazie alle proprie spiccate capacità intellettive, imparò col tempo a imitare, simulare il verso degli animali anche se il ritmo era il principale elemento musicale al quale l'uomo si impegnava a riprodurre. Comunque, già a quell'epoca, la musica serviva per esprimere dei sentimenti che passavano dalla felicità, al dolore, dalla paura all'incitamento. Un elemento di compagnia, per così dire, che è stato sviluppato nei secoli; l'uomo alla ricerca di una musica che lo soddisfacesse, che lo rendesse aperto a qualsiasi tipo di sentimento, per sé stesso, ma anche per chi ascoltava.

E così sono nati i grandi musicisti che si dilettavano con gli strumenti che altri uomini inventavano e sviluppavano. Da semplici prodotti della natura come ad esempio la canna da zucchero, corde, zucche vuote sono nati i più grandi strumenti per riprodurla.

E via via dal quattrocento, al cinquecento, dal medioevo al barocco, il desiderio di comporre musica e di riprodurla cresceva fino ad arrivare ai grandi compositori come Bach, Hendel, Gluck, Mozart, Haydn, Beethoven e tantissimi altri che facevano della propria vita la composizione musicale.
Naturalmente ognuno seguiva un proprio stile dettato anche dal periodo storico, dal tenore di vita.

Ogni persona dal passato, al presente, al futuro, ascolta la musica perché aiuta, sostiene, fa provare emozioni e in un certo qual modo riporta anche ad eventi passati, vissuti.

Capita spesso di avere un ricordo sentendo una canzone o motivo musicale, come se quella canzone fosse l'ancoraggio, il fondamento che fa rivivere una certa situazione, un ricordo particolare, un'emozione particolare provata precedentemente.

È anche però capace di proiettare la mente nel futuro, di far sognare, ovvero è come se aiutasse la mente a creare situazioni non reali e future che potrebbero accadere o meno a seconda dei desideri di ognuno di noi.

Per i musicisti la musica è diversa rispetto a chi non lo è, ovvero la percezione di essa stessa va più in profondità, si muove attraverso le note di ogni singolo strumento per cercare di capire lo stato d'animo che le strumento stesso dà.

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Sì, le note vanno ad agire sulla mente ma si immergono e provocano come un'eruzione.. c'è chi sentendo una percussione comincia ad agitare le braccia e muoversi a ritmo, sente le vibrazioni nello stomaco e non può fare a meno di dimenarsi e ballare ( del resto in guerra venivano usate delle percussioni che caricavano i soldati, che li facevano urlare e alzare al cielo le proprie armi, che li caricavano a tal punto di dargli una forza che la ragione non avrebbe potuto dare ).

Chi sente una chitarra suonare prova emozioni di tutti i tipi: questo strumento è portato per questo perchè sono innumerevoli le note che può produrre. Rabbia, azione, amore, soddisfazione, malinconia, tristezza: questo e tanto altro ci dice una chitarra.

La voce si discosta un po' perché è fatta di parole che fanno trasparire un contenuto, un significato; è difficile ascoltare i suoni che produce la voce perché siamo costretti dalla nostra mente a sentire le parole. Le voci sono innumerevoli e fanno venire a galla il carattere della persona che canta e provoca anch'essa innumerevoli emozioni.

La nostra musica è un'arte completa perché attiva tutto di noi dalla mente all'anima, fa parte di noi ed è un modo per esprimere ciò che sentiamo e proviamo dentro. Comunica alla nostra anima e ci aiuta a vivere. Si è troppo sviluppata per pensare che possa essere un bene prezioso per poche persone, ogni essere umano ha dentro di sé la musica. C'è chi la ascolta, chi la produce, chi la riproduce ed è una continua ricerca.

Proviamo a pensare alla prima volta che abbiamo ascoltato una canzone.. ci è sembrata bellissima, avvolgente e poi abbiamo cominciato a cercare altre canzoni e poi altre e poi altre. Non è moda o business come si poterebbe pensare, ma una continua ricerca verso una nuova emozione, verso una nuova proiezione di vita.

La musica unisce, divide, è parte di noi; basti pensare che ogni Nazione del Mondo ha un inno che è fatto di musica, è orgoglio e appartenenza, è il simbolo che ci guida in ogni singolo istante della nostra vita.

Chi prova in maniera così amplificata amore e passione comincia a scrivere poesie, poi trova nella musica una possibilità di esprimersi al meglio e impara a suonare uno strumento e via via fino a comporre musica, ad adattare quelle poesie nella proprie composizioni musicali senza fine.

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Anche ogni film ha una colonna sonora studiata dal compositore nei minimi particolari per renderla affine al contesto della sceneggiatura, e quando vediamo questi film, o meglio certe scene, immagini accompagnate dal sottofondo musicale, entriamo, partecipiamo a livello emotivo: tutto ciò che è filmato diventa nostro, come se fossimo noi nel film.

Forse le colonne sonore sono la massima espressione della musica, tutti gli angoli della nostra persona vengono toccati e ci fanno emergere, pensare, riflettere.

Ci muoviamo e viviamo grazie anche alla musica che ci dà gli stimoli per essere felici quando non lo siamo, per essere riflessivi quando vogliamo stare soli, per gestire e superare le difficoltà, per puntare sempre più in alto verso l'indefinito.

Ebbene sì, che la musica continui a riempire i calici della nostra esistenza, che continui la propria influenza su di noi come ha fatto fin dalle origini.

E come detto dal grande filosofo Nietzsche:

La vita senza musica non è vita.