Crypto updates 28/02/18

Buongiorno Steemiani,
come promesso la settimana scorsa eccoci al primo appuntamento con il mio aggiornamento settimanale dal mondo delle cryptovalute e della blockchain.

Il mercato

I mercati delle cryptovalute continuano a crescere dopo il crollo del mese scorso, anche se lentamente. Oggi vediamo l'intera top ten in rialzo, con il market cap totale arrivato intorno ai 450 miliardi di dollari.
Il Bitcoin ha superato nuovamente quota 10'000 e sembra reggere al di sopra di questa soglia, tendente a crescere. Stesso discorso vale per Ethereum, che è salito sopra gli 850 dollari e continua l'andamento positivo. La moneta che è cresciuta di più è NEO, probabilmente grazie alla notizia dell'Airdrop di Binance.
A quanto pare le cryptomonete stanno vincendo, almeno per il momento, la sfida con il FUD e con i divieti del governo cinese. Tuttavia molti Paesi sono in procinto di attuare regolamentazioni e restrizioni, la stessa Unione Europea ha dichiarato qualche giorno fa che sta monitorando le crypto per capire come elaborare un piano di azione, quindi è consigliabile non abbassare la guardia.

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La moda del Blockchain

La Long Island Brand Beverages, un'azienda di bevande analcoliche, ha cambiato il proprio nome in Long Blockchain Corp. Questo subito dopo aver ricevuto un avviso di cancellazione da parte del Nasdaq a causa della capitalizzazione di mercato troppo bassa. In parole povere è stato un tentativo disperato di sfruttare la nuova tecnologia per salvarsi. Tentativo a quanto pare andato a buon fine: le sue azioni hanno visto una crescita del 500%.
Secondo Cointelegraph non è la prima volta, infatti già in passato altre società hanno modificato la propria denominazione inserendo all'interno la parola magica Blockchain per ricevere maggiori investimenti.
Lo stesso fenomeno si è avuto anni fa quando ci fu la bolla di Internet: allora molte aziende aggiungevano .com al proprio nominativo per veder schizzare in poco tempo le azioni verso l'alto. Inutile dire che la maggiorparte di esse non aveva niente a che fare con Internet, stessa cosa vale oggi per la blockchain.
Ora sta a noi investitori prendere consapevolezza e fare attenzione,porsi qualche domanda prima di regalare il nostro denaro a certi volponi. Insomma non investire a caso, cercare di diversificare il più possibile e accertarsi della validità di un progetto. Non solo, credo che le autorità debbano al più presto intensificare i controlli per bloccare sul nascere certi tentativi di truffa.
Con le dovute precauzioni potremmo scongiurare un eventuale scoppio della bolla, sempre che di bolla si tratti.

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Le cryptomonete di Stato

Il 20 Febbraio il Venezuela ha lanciato la prevendita di Petro, la cryptomoneta di Stato legata al petrolio, voluta fortemente dal presidente Maduro. Su questo evento c'è un dibattito aperto tra i vari esperti di cryptovalute: c'è chi considera il Petro un progetto valido su cui vale la pena investire e c'è chi invece consiglia di starne alla larga perché si tratterebbe di un potenziale fallimento. Io, che non sono minimamente un esperto, mi schiero con la seconda fazione. Come scrive Thomas Meyer in un suo articolo, Maduro cerca di riuscire ad attirare investitori stranieri per aggirare le dure sanzioni economiche imposte da Stati Uniti ed Unione Europea. Non dimentichiamo che il Venezuela si trova in una si finanziaria terribile con una inflazione diventata ormai insostenibile.
Seguendo le orme di Maduro, anche altri Paesi come Iran e Turchia hanno dichiarato di voler adottare una cryptomoneta di Stato.
Io penso che certe notizie non sono affatto rassicuranti, soprattutto se riguardano nazioni che stanno attraversando periodi complicati dal punto di vista sociale, politico ed economico.

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Fonte delle notizie Cointelegraph.it