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RE: La cultura e l'arte oggi: sacrificare la regina?

in #ita6 years ago

estetica scienza esatta o scienza sociale? forse esatta nel senso di disciplina che analizza le proporzioni e l'organizzaizone dello spazio; sociale nel senso che analizza le influenze di cultura e psiche sull'organizzazione dello spazio. Ma sul piano epistemologico mi verrebbe da chiedere: che concetti usa l'estetica?

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Grazie per la domanda @martaorabasta, forse mi dilungo nella risposta... 🙂👍

Le storiche differenze tra scienze della natura e scienze delle spirito/sociali (fisica, matematica ecc. da una parte e psicologia, estetica ecc. dall'altra) non sono più tali all'interno dell'approccio epistemologico che ritengo (non solo io naturalmente) oggi il più valido e su cui si fonda oggi la scienza. In particolare, la scienza (con i suoi metodi) può indagare qualsiasi cosa, oggetti materiali, oggetti immateriali e oggetti culturali. Lo sguardo scientifico, tuttavia, è legato ad alcune regole, fuori dalle quali lo sguardo non sarebbe scientifico appunto, e alle quali è legata la scienza sociale come la scienza esatta.

Quello che per me è assodato (lo è sempre stato per le scienze dello spirito, ma oggi dopo le ultime scoperte della fisica anche per le scienze della natura) è che lo sguardo scientifico (descrittivo) deve venire dopo un atto "culturale", ad esempio prendiamo la linguistica, lo studioso di linguistica non crea la lingua che studia, ma la trova già in opera all'interno dell comunità linguistica, e la sua descrizione scientifica avviene dopo l'accordo culturale dei parlanti, se venisse prima sarebbe infatti dogmatica perché creerebbe una lingua piuttosto che descriverla, così oggi si pensa anche sia la teoria della fisica, che viene dopo che uno strumento (attraverso il quale si esegue la misurazione, la sperimentazione) determina l'evento che la teoria descrive. La meccanica quantistica ha ad esempio posto dei problemi di contraddizione della teoria che sono state risolte da questo approccio, diciamo che spesso le scienze esatte hanno sia l'intervento primario (etico, attraverso lo strumento di misurazione, sia anche semplicemente l'occhio), si un intervento secondario di descrizione dell'evento primario (e solo questo secondo aspetto sarebbe scientifico). Scienza = atto culturale secondario (che viene dopo). Etica = atto culturale primario (creatore di qualcosa, di una visione di un punto di vista soggettivo, di una scelta). Se la scienza diventa etica è considerata errata, vale a dire dogmatica.

Vediamo come si risolve questo per l'estetica.

Definizione: estetica come scienza che studia l'arte, si chiede cioè: cos'è l'arte? (esiste naturalmente anche l'estetica come disciplina filosofica, ma è un'altra cosa, si tratta di uno sguardo non scientifico, che per caratteristiche del proprio approccio sconfina spesso sul livello etico).

il problema: il problema (vedi Karl Popper per indicazioni epistemologiche sul modo in cui la scienza indaga i problemi di conoscenza) ad esempio studiato dall'estetica ("scientifica") nel Novecento è stato questo: Se l'arte è un tipo di comunicazione, come è possibile che un messaggio artistico dia luogo ad interpretazioni molto varie e diverse, fino ad essere antitetiche tra loro? Il problema era la polisemia del messaggio artistico. Le principali teorie scientifiche sull'arte nel Novecento hanno cercato di rispondere a questa domanda. Il bellissimo libro di Luciano Nanni (Contra dogmaticos) ha analizzato queste teorie, ha controllato che l'ambito che gli autori di queste teorie hanno legato appunto il loro sguardo era quello scientifico, e in gran parte le ha "bocciate" per l'ambito scientifico in quanto dogmatiche.

dogmatismo: Come fa ad essere dogmatica una teoria scientifica sull'arte? Una teoria ad esempio che si pone (da sola) l'obiettivo di spiegare cos'è l'arte in generale (tutta l'arte) e poi quando spiega (descrive) cos'è l'arte, spiega (descrive) soltanto alcune opere d'arte ma non tutte, cioè quando alcune opere non sono comprese dalla teoria.
Esempio: se la mia teoria sull'arte (in generale), la mia risposta alla domanda cos'è l'arte? è: l'arte è un'opera di comunicazione che produce polisemia perché è fatta in un certo modo per cui il messaggio diventa indiretto, ambiguo ed è questo che produce polisemia, quindi la polisemia è determinata da modo in cui l'opera è fatta. Se la mia teoria scientifica è questa, allora è dogmatica perché non spiega ad esempio lo scolabottiglie di Marcel Duchamp, opera che non è stata fatta (costruita, creata dall'autore che l'ha acquistata in un negozio) dall'autore e che è stata prodotta in serie (prodotto industriale).
Se lo scienziato reagisce dicendo, ma perché l'opera di Duchamp non è arte, sarebbe dogmatico perché non è compito dello scienziato decidere (scegliere, posizione etica) cosa è arte e cosa no ma spiegare (descrivere) il modo in cui la comunità culturale fa vivere (funzionare) ciò che chiamiamo arte.

Si dovrebbe ancora approfondire queste cose, ma spero che questa risposta dia perlomeno un'idea dei concetti utilizzati dall'estetica come disciplina scientifica.

@martaorabasta ... aggiungo... naturalmente il fatto di credere che l'arte sia un atto di comunicazione (e questo non deve essere dato per scontato) allora le scienze che più si prestano (si sono prestate) a trattare l'arte da un punto di vista scientifico sono state nel Novecento la linguistica e la semiotica. Ma ciò è dovuto all'assunto di base arte=atto comunicativo. Si aggiunga che ci sono teorie scientifiche che mettono in dubbio le teorie standard della comunicazione e abbiamo un quadro problematico dell'intera faccenda.

A fenomeno...!!
Ti ho letto con grande attenzione e soddisfazione. Che gusto!

😉👍mi chiameranno l'egiziano II, il secondo papironense dell'era steemitiana!

È l'ultima volta che ti faccio una domanda 🤣🤣🤣. Comunque condivido l'idea per cui alla base di una disciplina (non ci complichiamo la vita definendola scientifica o meno) che si propone in qualche modo di esaminare dei fatti di realtà non ci sia una definizione dogmatica circa l'oggetto dell'indagine (e quindi una definizione univoca di che cosa sia ad esempio l'arte) quanto piuttosto un accordo di tipo convenzionale sul sistema di concetti che tale disciplina utilizza. Ad esempio quello di polisemia nello studio del prodotto artistico. Sono sempre stata convinta che il 900, con la critica più o meno diretta alla concezione "forte" del pensiero filosofico abbia dato vita a un sano relativismo epistemologico di cui ci gioviamo anche noi parlando con una certa simpatica libertà della natura delle discipline del pensiero. Ai tempi di Hegel mi avrebbero tagliato la lingua 🤣

Questa certa simpatica libertà è ciò che ci serve per affrontare la cultura senza avere l'impressione di essere fuori luogo, di visitare un luogo di culto dove però non si può parlare, fare rumore, ridere, sbagliare, sperimentare... perché se ci tagliano la lingua vorrà dire che a nessuno interessa il nostro dire...🙂

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