Migranti attraverso il tempo. Exit West

in #ita7 years ago (edited)

Exit West è un libro che io vi consiglio


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Potrei anche chiudere il post qui, se fossi un critico letterario affermato e stessi parlando da un podio con plebi adoranti che scandiscono il mio nome, quello vero, non @martaorabasta, che suonerebbe tra l'altro malissimo a ritmo di 4/4, che è il ritmo più usato dalle folle.

Ma io non sono colui (certamente trattasi di maschio, è un fatto di probabilità). E dovrò dirvi qualcosa di più.

Quindi mi intervisto, altra cosa che i miei requisiti – in qualunque campo – non basterebbero a farmi meritare. Ma per fortuna qui siamo nel mondo della fiction.

Comincerò dalla domanda più facile.

Di che parla?

Parla di un uomo e di una donna, nel solco di una corrente letteraria senz’altro ricca e ben consolidata nel panorama culturale mondiale. E quest’uomo e questa donna hanno una relazione.

La storia di due amanti?
La storia di una relazione, che, per un tratto, è anche la storia di due amanti.

E dove si sviluppa questa relazione?

Si sviluppa nel mondo, ma comincia in un paese orientale, almeno questo è quello che si intuisce. Ma non si fanno i nomi esatti del paese, si sa che lui ha una famiglia, calda, corposa, accogliente. Mentre lei è sola, un po’ inquietante, e vestita in modo curioso, con una specie di burka nero, non richiesto.

Perché consigliare un libro all’apparenza così banale?

Perché parla di noi, del nostro presente e del nostro futuro prossimo. Parla delle persone che si muovono per trovare il loro posto, il loro destino. E parla anche di quelli che credono di aver trovato il loro posto e, all’improvviso si devono misurare con gente diversa, con tanta gente diversa.

Va bene, è un libro sulle migrazioni

E’ un libro sulla ricerca del proprio posto nel mondo. Che è la ricerca più lunga e difficile, un’impresa che vale una vita. E se cerchi il tuo posto nel mondo può capitare che tu sia obbligato a muoverti, ad attraversare luoghi e conoscere persone. O a rimanere dove sei, ma con il “dove sei” che cambia continuamente, e ti fa sentire stordito e confuso.

Cosa vale il prezzo di copertina?

Un espediente letterario soffice come una favola e geniale come l’acqua.

L’idea delle porte.

Le porte attraverso le quali devi passare per spostarti da un posto all’altro. Le porte compaiono come un miraggio nel deserto, una leggenda non verificata, una specie di sogno di cui tutti parlano sussurrando. E qualcuno sa dove sono, ma per dirtelo si fa pagare. E tu paghi. E poi passi. E il passaggio è tutto. E’ la speranza, la delusione, la transizione, il totalmente altro che si affaccia nella tua esistenza, la paura. E poi di nuovo la speranza.

E’ una metafora del migrare, certo, ma è soprattutto una metafora del vivere.

Aiuta a capire il cambiamento e la necessità di scegliere cosa portare con se in un divenire che non scegli, ma ti sceglie. E il tuo spazio di libertà è la scelta dei ricordi, e, appunto, delle relazioni importanti.

Una frase che ti ha colpito?

Un’anziana signora, che vive in California e vede cambiare, appunto, il mondo intorno a sé,

“Ora lei non conosceva più nessuno, (…) e ogni anno qualcuno se ne andava e qualcuno arrivava, e ora stavano aprendo tutte quelle porte da chissà dove, e arrivava ogni sorta di strana gente, gente che sembrava sentirsi più a casa propria di lei, perfino i senzatetto che non parlavano inglese (…) e quando usciva, l’anziana signora aveva la sensazione di essere emigrata anche lei, che tutti emigriamo anche se restiamo nella stessa casa per tutta la vita, perché non possiamo evitarlo. Siamo tutti migranti attraverso il tempo”.

Mohsin Hamid, Exit West. Leggetelo

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Viaggi, migrazioni, trasformazioni. Quanto sangue costa tutto, spesso. E se non costa sangue abbastanza, vuole spesso dire che non hai viaggiato, non sei migrato, non ti sei trasformato davvero.

già, ma c'è anche della bellezza, della pace. Inaspettata e bella. :)

Penso che questo post sia meglio della trama dietro il libro ahahah Sempre grandissima💪👏🔝

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Letto.
Bello, veloce, evocativo. Sereno.
Si, nonostante tutto, a dispetto di tutti i conflitti di cui racconta e tra i quali si dipana la storia, guerre, battaglie e conflitti interiori, mi ha riempito di serenità.
L’ho letto la sera, in pochi giorni, e ogni sera, quando lo chiudevo, mi lasciava sereno . È come se in tutte quelle tribolazioni, raccontate con quella naturalezza, trovassi un senso al non senso...
Ho trovato tutto così naturale è inevitabile. E quindi ...giusto.
Non saprei dirlo meglio.

Si penso tu ci abbia trovato quello che ci ho trovato io. Una specie di ordine remoto...

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