Art - Il Postmodernismo #1

in #ita7 years ago

Il Postmodernismo


Con la parola Postmodernismo si pensava di aver trovato una sorta di formula magica che aprisse la comprensione a qualsiasi produzione artistica e intellettuale: dall’architettura, alla letteratura, alle arti visive, alla filosofia, ecc..

Un passepartout che offriva la possibilità di fare quindi, e soprattutto di riprodurre qualsiasi cosa e in tutti i modi possibili. Una definizione unica, utile a determinare e segnalare, a mio avviso, quell’ evo di mezzo tra il modernismo e tra qualche altra cosa che ancora non si riusciva/riesce bene a comprendere. Il Postmodernismo risulterebbe quindi simile al Medioevo, situato tra l’età classica e il Rinascimento, come una sorta di crogiuolo di culture, di differenti periodi storici, un’ibridazione a trecentosessanta gradi.

Nel corso dell’ arte contemporanea, è ormai evidente che da un periodo di formalismo, tipico delle Avanguardie si è passati con l’Informale e le Neo-avanguardie a un percorso dove, l’arte ormai completamente rinnovata, è riuscita a ritrovare un approccio al reale. Dove si è nuovamente intrecciata con passionalità e partecipazione alle vicende umane travalicandole perfino, arrivando nel suo giusto luogo, il contesto universale e infinito.

Altre volte nella storia si è potuto assistere a una sintesi forte tra l’uomo e la sua rappresentazione del mondo come valore reale. Nel Rinascimento ad esempio, dove l’arte ha realizzato un ponte tra il sacro e l’uomo attraverso la fede in Dio, concretizzandolo grazie a un recupero della cultura classica ( l’uomo infatti era indubbiamente interpretato come la platoniana copia e mimesi di Dio). Mentre nell’età classica questo legame si era espresso attraverso la fede nella effettiva fusione tra l’ umanità e il Dio-natura, intesa come sublime equilibrio tra il concetto di stato e quello del singolo cittadino, con la conseguente rivalutazione della vita come valore sociale.

Nell’età delle Neoavanguardie la realtà sembrava ancora un’utopia possibile, una meta raggiungibile per tutti. Nuovamente l’uomo ha sognato di poter conseguire gli ideali democratici come una realtà inconfutabile, che esprimeva bene quella “dignità di tutti”, assegnata per “cittadinanza”, e per appartenenza non più a una polis ma all’intero pianeta.

L’arte del periodo delle Neoavanguardie è stata soffocata dal cambiamento improvviso del contesto reale, dalla perdita dell’utopia; ovvero la perdita di quegli obbiettivi che riqualificavano la vita umana, che riportavano in vita tutti gli ideali classici che miravano alla libertà e all’equità. Ma è evidente che questo è un sogno al quale l’uomo non potrà rinunciare e così, come in passato, in un non lontano futuro si assisterà al rinascere dell’utopia, come sempre è stato.

In quest’evo di mezzo definito come Postmoderno, in particolare negli anni ‘90, si assiste alla nascita di vari artisti osannati come delle star di quella Vetrina Internazionale che si impone autodefinendosi Sistema dell’Arte, sostituendosi al contesto reale e condannando gli ideali democratici delle Neo-avanguardie come utopie irrealizzabili.

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