Soumayla Sacko è morto

in #ita6 years ago (edited)

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Foto: CC0 License - Pexels.com

"Soumayla Sacko è brutto, è sporco, è di colore"
Soumayla Sacko è morto.

Sabato sera, un migrante regolare di 29 anni, padre di una bimba di cinque anni è stato ammazzato.
Viveva nella baraccopoli di Vibo Valentia. Era un sindacalista e si batteva per i diritti dei braccianti sfruttati nella piana di Gioia Tauro. Assieme ad altre persone si era recato presso una fabbrica abbandonata per recuperare materiale di fortuna da utilizzare nella baraccopoli dove viveva. Un uomo è sceso dalla sua auto ha preso la mira da parecchi metri di distanza e ha sparato.

Oggi il mondo si indigna, ma domani sarà tutto passato.
Domani, gli sporchi, brutti, neri saranno a lavorare sulle terre di qualche imprenditore bianco benestante a spezzarsi la schiena per meno di tre euro all'ora...

Non entro nel merito di discussioni politiche, ma prima di fare del facile populismo, fermiamoci un secondo a riflettere chi siano i buoni e chi i cattivi, chi ha da perderci e chi da guadagnarci da questo flusso migratorio incontrollato...

Lasciamo da parte i meme sulla Boldrini, il trash di Bello Figo, i fantomatici 35 € al giorno per i migranti e chiediamoci realmente chi muova le fila di tutto questo orrore.

Pensiamo davvero che sia così difficile controllare questi flussi migratori?
Crediamo davvero che si voglia, realmente, non farli sbarcare in Sicilia?

Pensate agli interessi che gravitano attorno ai centri di accoglienza (posti letto, ristrutturazioni, servizio mensa, ecc..). Pensiamo ai grossi imprenditori agricoli di Ragusa che hanno visto aumentare gli introiti grazie alla manodopera a bassissimo costo. Pensiamo al business di alcune ONG...

Pensiamo anche a tutto questo quando vediamo un "brutto e sporco uomo di colore"

Per me sabato è morto un ragazzo. Uno che si batteva per altre persone...
Uno che lottava contro le ingiustizie di un sistema capitalistico dove trovano sempre meno spazio le vite umane.

Se penso a Soumayla Sacko non vedo un uomo dalla pelle nera, ma un uomo dal cuore grande!

Sort:  

C'e' da chiedersi come lo Stato possa permettere lo sfruttamento sistematico di persone come se lo schiavismo fosse ancora cosa consentita.
Dove sono i benpensanti? I sindacati? Lo stato?
La globalizzazione sta semplicemente redistribuendo povertà per tutti e ricchezza per pochissimi

Hai colto perfettamente il problema. Posto che esiste un problema legato all'immigrazione, quello su cui bisogna indagare sono le reali cause... Motivi che credo nessuno dirà mai...

Basta percorrere la Catania-Gela (SS 417) in zona Cara di Mineo per rendersi conto di quanto questi uomini si godano la pacchia (per parafrasare quel genio che recentemente ha detto agli immigrati "la pacchia è finita!"); addentrarsi nelle strade provinciali che costeggiano aranceti e campi, dove ogni giorno "i negri" si spaccano la schiena, schiavi dei regimi dei caporalati, mentre le loro donne, mogli, madri, figlie, aspettano i clienti facendo il segno dell'autostop ad ogni auto o camion in transito.
Quell'uomo ha provato a cambiare il sistema, a battersi per i diritti di altri uomini, cercando di dar loro speranza, ed è morto da eroe. Ma non siamo negli States, non esiste alcun American Dream. Nella nostra terra non c'è spazio né per la speranza né per gli eroi. Un Martin Luther King, qui, sarebbe morto ancor prima di poter annunciare al mondo di avere un sogno.

Condivido tutto quello che hai detto. Ma oggi c'è voglia di trovare un capro espiatorio e se è immigrato e nero è ancora meglio!
Grazie per il commento!

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