Passeggiata a Linguaglossa

Oggi, io e la mia allegra famigliola, abbiamo deciso che avremmo tradito il mare, la spiaggia e gli ombrelloni dai colori improbabili per prendere un pò di meritato fresco.
Dalle nostre parti, "fresco" vuol dire Etna ed i suoi paesini. Così armati di entusiasmo ed degli immancabili panini con salame milano e funghetti piccanti, ci siamo diretti alla volta di Linguaglossa, un paesino a circa 600 mt sul livello del mare facente parte della città metropolitana di Catania.

Il paesino di 5.500 abitanti, si trova sul versante nord-est dell'Etna e il suo territorio si estende fino alla sommità del vulcano.
Mi sono più volte ripromesso di visitare con cura il paese dato che l'ho sempre considerato un posto di passaggio. Infatti, bisogna attraversare Linguaglossa per raggiungere la sommità del vulcano dove ci sono gli impianti di sci (Piano Provenzana).

Giunti, alle 11 circa a destinazione, abbiamo cominciato a fare i "turisti della domenica". Prima tappa? Granita alla mandorla e brioches "col tuppo" e le deliziose paste di mandorla e nocciola.

Abbiamo girovagato per il paese ammirando i suoi murales e soprattutto le infinite viuzze dove sembra che il tempo si sia fermato. Abbiamo visitato le sue chiesette, abbiamo appreso tante curiosità (come la leggenda di Sant'Egidio, patrono del paese il cui bastone fermò miracolosamente l'avanzata della lava) e abbiamo, soprattutto, fatto una succulenta spesa acquistando la salsiccia (sasizza, in dialetto) al ceppo con finocchio selvatico e dell'ottimo vino!

Siamo tornati a casa felici di aver visitato un paese che avevamo sempre ammirato dal finestrino.

Vi lascio qualche scatto delle viuzze.

_{Tutte le foto sono di mia proprietà}