L'estate era iniziata

in #ita6 years ago

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Foto: CC0 Creative Commons - Pixabay.com

La scuola sta per finire.
Non passa un giorno senza che i miei figli mi pongano la stessa, ripetitiva domanda: <<quanti giorni mancano, ancora, alla fine della scuola?>>.
Manca poco, ormai. Poi potranno godere delle meritate vacanze.

Percepisco il loro entusiasmo e ritorno indietro nel tempo quando ero io che tartassavo i miei genitori con lo stesso identico quesito.
La fine della scuola era liberazione, libertà, entusiasmo, gioia... Un mix di emozioni che ti faceva alzare dal letto al mattino presto per poter godere appieno della giornata. Non come le grigie giornate invernali quando ti lasciavi proteggere dalle morbide coperte sfruttando al massimo ogni secondo pur di non alzarti per andare a scuola.

L'estate era un'altra cosa. A dodici anni si era ancora bambini.
Quando mio padre ci annunciava il periodo in cui avrebbe preso le ferie, iniziava il conto alla rovescia che ci avrebbe portato alle tanto attese tre settimane di divertimento alla casa al mare.
I giorni precedenti la partenza erano dedicati alla preparazione dei bagagli. Mentre mia madre cominciava a riempire enormi valigie, il pensiero mio e di mio fratello era quello preparare gli zaini che ci avrebbero fatto compagnia in quello squarcio d'estate. Cominciavamo a mettere dentro di tutto: qualche libro, gli occhiali da sole comprati per poche lire in qualche bancarella al mercato, l'immancabile walkman con la musicassetta di DjParade (la tanto attesa selezione di brani estivi di Radio DJ), lo swatch da collezione e le bandane da legare al polso per avere un look alla moda perchè si era bambini, ma si cominciava a guardare all'altro sesso con curiosità...

Poi, finalmente, la partenza.
Macchina stracolma all'inverosimile, biciclette sul portapacchi sopra il tetto ed il viaggio poteva cominciare.
Per evitare la calura estiva e le lunghe code, anche noi facevamo le "partenze intelligenti". Una cena veloce e via. In meno di tre ore saremmo giunti a destinazione!
Il viaggio non era per nulla pesante, se per viaggio intendiamo quei trenta minuti di veglia in cui riuscivamo a restare svegli prima di abbandonarci al piacevole movimento dell'auto. Le luci arancioni ad intermittenza dei lampioni dell'autostrada facevano il resto...

Poi l'arrivo a destinazione.
Troppo il sonno per godere di quel momento tanto atteso. In fondo l'estate, quella vera, era appena iniziata! Avremmo rimandato la nostra gioia al mattino successivo.
Felicità che avrebbe avuto le sembianze di due ragazzini diretti in spiaggia con lo zaino sulle spalle, walkman e cuffiette, occiali da sole di poche lire e bandana al braccio.

L'estate era iniziata!

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Anche io ho un bellissimo ricordo Delle mie vacanze estive ed è stato bello riportarle alla mente grazie al tuo post.
Mi hai fatto rivivere quella magia estiva che si assaporava quando ancora si andava a scuola perché era veramente in quel momento che ci si godeva sul serio!
Bello sul serio, bravo 🙂

Grazie tante @acquarius30. Sono momenti che non torneranno più... Gioia, spensieratezza, divertimento... Peccato, come tutte le cose, che non si riesca a godere pienamente di quei momenti... Ecco perchè accompagnamo a questi ricordi la frase: "potessi tornare indietro..."

L'estate mi è entrata dentro, questo post.... GRazie

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