Una lunga cavalcata - Anno nuovo, potenza confermata

Terminato l'anno podistico con il raggiungimento dell'obiettivo delle 3 gare oggetto della grande contesa, presi subito il 1994 per le corna, salendo nella Valle di Non per prendere parte alla mitica Ciaspolada, gara podistica che si teneva in quel di Fondo, famosa per il fatto che si corresse con le Ciaspole, le cosiddette racchette da neve.

Erano degli attrezzi che si applicavano sotto le scarpe e consentivano di camminare o correre senza affondare più di tanto nella neve, costituite da una sorta di racchetta senza manico, con una rete leggermente elastica, che si applicava e veniva tenuta ferma sotto alla scarpa tramite appositi legacci in corda e tessuto.

Immagine CC0 creative commons

Magari fossero state come queste, le mie ciaspole di allora, erano molto più rudimentali ed ingombranti, con il telaio in legno, già all'epoca giravano le prime realizzate in alluminio, molto più performanti e leggere, ma era la mia prima esperienza, andavano bene anche quelle di legno, anche se con il mio imprinting agonistico sapevo già che avrei inteso la Ciaspolada come una vera e propria gara.

Per un errore dell'organizzazione, agli atleti della mia società venne riservato il pettorale Elité, che consentiva di partire in un ristretto gruppo composto da 200 atleti davanti a tutti gli altri, pettorale che veniva consegnato preferenzialmente ai primi 200 classificati dell'anno precedente, ed in caso di adesioni parziali ad atleti di buon livello, con tempi dimostrabili e verificati.

L'unico che effettivamente avrebbe potuto meritare quel pettorale speciale ero proprio io, a ranghi completi ero il n° 4 della mia società come prestazioni, ma ero il più forte tra quelli che facevano la Ciaspolada, sapevo che mi sarei piazzato abbondantemente nei primi 200.

Ci fecero entrare nel box privilegiato, posto una ventina di metri davanti alla calca posteriore, nonostante mi fossi buttato a capofitto per prendere la prima fila assoluta, mi ritrovai un atleta davanti a me, volevo a tutti i costi partire bene, avevo paura di poter inciampare nella racchetta da neve, oppure che qualcuno potesse inavvertitamente urtarmi e farmi cadere.

Guardai squadrandolo ben bene l'atleta che avevo davanti, mi ispirava fiducia, ma non contento, a scanso di equivoci gli battei una mano sulla spalla e gli dissi...

"Ohh, mi raccomando, parti forte.."

Lui si girò brevemente, mi squadrò a sua volta da capo a piedi, vedendomi abbastanza agguerrito fisicamente annuì....

Dopo qualche secondo fu il mio turno di sentirmi battere sulla spalla, era il mio amico rompipalle, che mi disse:

"Ohh, lo sai con chi hai parlato?? Con quello che l'ha vinta 2 volte negli ultimi 3 anni!!"

Cazzochecappella, ma per dimostrare nonostante tutto la bontà della mia richiesta, dopo una cinquantina di metri che avevamo percorso a tutta, lo superai per un altro centinaio di metri, per poi calare leggermente e continuare con il mio passo, la gara era lunga dopo più di 5 km, sufficienti per generare un impegno notevole a livello muscolare, ricordo un passaggio su una pozza di acqua freddissima, con la gamba sinistra che finì dentro fino al ginocchio, una sferzata di adrenalina addizionale, il tempo questa volta non lo ricordo, il piazzamento sì, 53° assoluto, contentissimo, tutto il mio gruppo festante per la mia prestazione, essendo anche chiamato nel pomeriggio per la premiazione, unico tra tutti gli iscritti del mio gruppo, sapevo che mancando le primedonne societarie sarei arrivato davanti agli altri, quella corsa era snobbata dai miei colleghi più forti, a causa anche di strane dicerie sulla pericolosità insita delle ciaspole, su questo argomento ritornerò purtroppo presto, molto presto....

Continua....

Disegno d'ingresso di mia proprietà, realizzato da @ran.koree