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RE: La scelta

in #ita6 years ago

Quando mi trovo davanti a post come questo, sono un po' in imbarazzo, soprattutto per la seconda parte, dove possono concordare su diversi punti, anche se il mio pensiero non coincide alla perfezione, perché ok sulla scelta, che rimane uno strumento indispensabile per vivere una vita degna di essere chiamata tale, ma la scelta di farla finita con la vita non la posso accettare fino in fondo, perché so cosa comporta quella scelta, conosco la scia di dolore che provoca, e concepisco la scelta come corretta se il suicida non dovesse avere nessuno al mondo, ma nel caso lasci (come succede nella stragrandissima maggioranza dei casi) dei famigliari, ci sono anche altri aspetti da considerare.
Post molto profondo e particolare, lavoro davvero singolare

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Concordo pienamente con @mad-runner.
Il tuo post lo trovo molto interessante, è una riflessione profonda e importante...però l'idea che si possa scegliere di togliersi la vita come atto consapevole...non lo so, sono convinta che sia, sì, una scelta, ma non nobile. Perché le nostre scelte hanno sempre effetti sul mondo e sugli altri, positivi e negativi e chiunque scelga con consapevolezza e non per puro egoismo, deve saper riconoscere anche questo. Ma è vero che alcune scelte hanno anche un ruolo puramente provocatorio, si può non condividerle - se esiste la libertà di scegliere, esiste anche quella di condividere o meno le scelte altrui.
La fretta di oggi ci impedisce di riflettere, è vero, alla lunga ci assopiamo e prendiamo tutto per buono, perché la scelta è una fatica che ci possiamo risparmiare per vivere più comodamente.
Ma la "non-scelta" è fallimentare a prescindere, rende la nostra vita uno spreco.

Non conoscevo questi due testi, mi è piaciuto molto il primo, trovo particolarmente significativa l'espressione "hanno dovuto bendarmi perché vedessi un po' meglio", perché ci ricorda che è proprio quando ci privano di qualcosa che ci rendiamo conto di quanto essa sia davvero importante per noi.
La consapevolezza è il primo passo, la scelta il secondo. Ce la possiamo fare ;)

Secondo me li il cantate vuole provocare per enfatizzare il ruolo cruciale della scelta nella vita, in linea di massima mi piacciono molto le ultime parole "non c'è niente da capire" alla fine è una cosa così personale e interpretabile a seconda delle occasioni, si aggancia anche volendo al tema dell'eutanasia. Inoltre uno può anche figurativamente morire senza scelta non per forza facendolo fisicamente.

Ciao @mad-runner ,Si lo capisco non era molto facile da rendere c'erano una miriade di sfumature, per sintesi devi anche tagliare ed è bello che un testo possa essere interpretabile.

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