Oltre ogni logica - 8° puntata

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In un'ottica del genere, Felice non poteva non fare altro che accettare la proposta di Don Vito, per cui confermò al Boss la sua adesione, trasmettendo i propri dati anagrafici completi, ed in meno di una settimana Felice Malvasia era regolarmente iscritto al Main Event delle WSOP, con tanto di hotel prenotato per tutta la durata del suo torneo.

Il mese mancante all'inizio di quella spettacolare competizione passò praticamente in un lampo, e quasi magicamente Felice si ritrovò all'Aeroporto di Fiumicino, Caterina che si raccomandava di stare attento e tante speranze nel cuore.

300 dollari nel portafoglio, il minimo indispensabile per le primissime spese, Las Vegas non era certo una città economica, anzi, era uno dei posti più dispensiosi del mondo, Felice aveva un contatto, fornitogli da Don Vito, con il quale doveva interfacciarsi dal 2° giorno di partecipazione al Main Event, per ottenere la diaria dei 50 dollari giornalieri.

Aveva una conoscenza poco più che scolastica della lingua inglese, ma riusciva istintivamente a spiegarsi con grande capacità di mimica facciale e gestualità, la gradita sorpresa per Felice fu quella che il personale dell'hotel dove alloggiava, posizionato a poche centinaia di metri dal prestigioso Rio All Suite Hotel and Casino, sede del Main Event, parlava correntemente l'italiano, come una buona parte della popolazione della metropoli del Nevada.

La sera precedente l'inizio del torneo Felice stentava a prendere sonno, l'eccitazione, l'ansia, l'inquietudine la stavano facendo da padrone, ma era anche sereno, fiducioso di poter giocare le sue carte fino in fondo....

Si fece finalmente giorno, l'uomo si alzò dal letto, si concesse una doccia rinfrescante e rigenerante, vestendosi successivamente in maniera molto informale, scese al pianterreno dove fece una sostanziosa colazione, e si incamminò senza fretta verso il Rio, espletate le formalità preliminari arrivò il fatidico momento dell'assegnazione al proprio tavolo di gioco.

Posizione numero 5, Felice depositò le chips nella zona del tavolo a lui riservata, salutò con un cenno gli altri giocatori presenti al tavolo, e dopo una mezz'oretta di febbrile attesa venne pronunciata la celeberrima frase Shuffle Up and Deal!!!

Prima distribuzione di carte, K Q off-suited (Kappa e Donna non legati a colore), un giocatore da middle position (posizione centrale del tavolo in quella precisa mano) rilancia standard per 3, tutti fold, Felice da cut-off (il giocatore a destra del Dealer) si concede un Call, Dealer, Small Blind e Big Blind foldano, in gioco due players.

Flop semplicemente allucinante, K di cuori, K di fiori e Q di fiori, full nut (un punto è nut quando è la migliore combinazione possibile sul tavolo), l'avversario punta metà piatto, Felice non ha nessun interesse a forzare la mano, e decide logicamente per un semplice call.

Al turn scende il terzo K, l'uomo arriva addirittura a fare poker, combinando i 3 K presenti sul board con il proprio K, Kliepinski (questo è il nome dell'avversario) fa Check, Felice punta 1/3 del piatto, ed incredibilmente il giocatore polacco spinge tutti i propri resti verso il centro del tavolo, dichiarando All-In.

Quasi non credeva ai propri occhi, Felice, prima mano del torneo e la certezza di fare un raddoppio, fondamentale per avere la possibilità di poter giocare in tutta tranquillità, almeno per le fasi iniziali del torneo, in una frazione di secondo l'uomo fece Call....

Showdown (il momento di mostrare le carte quando due o più players vanno in All-In prima della distribuzione della 5° carta) dei giocatori, Kliepinski mostra un improbabile J 10 di fiori, che incredibilmente gli concede un progetto di scala-colore bilaterale, mentre Felice è fermo al suo favoloso Poker di K.

"Dai, 2 outs solamente, l'Asso e il 9 di Fiori, giochi da cazzo ed è giusto che tu perda, idiota di un bluffatore...", pensava Felice mentre attendeva, in relativa tranquillità, la sortita della quinta carta, certo, avrebbe sperato di ritrovarsi contro un Asso Q, quella scala bilatera a colore, quei 2 piccoli outs erano due piccole spade di Damocle pendenti, il Dealer professionista battè 3 volte il pugno sul tavolo, scartò una carta (come da regolamento) e girò una carta nera, di Fiori, una carta strana, destinata a far parlare tantissimo di sé, era un Nove, il Nove di Fiori....

Scala colore per il giocatore polacco, che distruggeva incredibilmente lo stupendo Poker realizzato da Felice, un terremoto di emozioni lo investì, facendolo sprofondare in un baratro da dove non era più possibile risalire, il Main Event, il suo Main Event, era già irrimediabilmente finito, per colpa di un donk (giocatore somaro e incapace) bluffatore, l'uomo venne invitato ad alzarsi dalla sedia, dall'emozione una piccola lacrima solcava il suo viso, ma non venne accompagnato verso l'uscita, in quanto il Dealer aveva richiamato l'attenzione di uno dei Direttori del Torneo, che lo invitò nella Segreteria, doveva comunicargli qualcosa di fondamentale importanza per le sue sorti......