Maledetta timidezza

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Ogni tanto ci faccio ancora i conti, con la mia innata timidezza, una cosa è postare contenuti a volte anche molto profondi, mettendo letteralmente a nudo l'anima, ed un conto è la vita reale, dove il dover affrontare e confrontarsi con le persone può essere fonte di disagi, remore o timori, spesso infondati, ma dettati frequentemente dalla timidezza.

Esempio lampante nella mattinata di domenica scorsa, quando per ben due volte, facendo la spesa all'ipermercato, ho incrociato un ragazzo, si dovrebbe definire uomo, ma dimostra ancora meno anni di me che, a detta di chi mi conosce, porto abbastanza bene l'età che ho, per cui, sicuramente sbagliando ma preferisco chiamarlo ancora ragazzo.

Ero praticamente certo che fosse lui, gli anni sono passati (quasi 40) dalle ultime volte che ci siamo visti, e dopo aver tentennato diverse volte, dicendomi mentalmente "lo fermo o non lo fermo", mi sono fatto coraggio e l'ho chiamato con il soprannome di un tempo, chiedendogli se fosse per caso lui.

Era lui, ne ero quasi certo, ci siamo salutati, io mi ricordavo benissimo di lui, lui un po' meno di me, anche perché è rimasto praticamente quello di un tempo, mentre io sono un po' più appesantito ed ho perso praticamente tutti i capelli, ma quando abbiamo incominciato a ricordare fatti ed accadimenti, le nostre memorie erano quasi combacianti, ma quanto bene erano fissate le immagini di quegli episodi di vita trascorsa.

Ed abbiamo fissato la nostra attenzione sulle gare di corsa, dove ci siamo sfidati in tre occasioni, ai campionati studenteschi, a quelli provinciali ed ai campionati regionali, ed in tutte e tre le competizioni mi è sempre arrivato davanti di pochissimi metri, non sono mai riuscito a batterlo.

Lui era decisamente più magro e veloce rispetto a me, e solo grazie a condotte di gare molto accorte da parte mia nel finale della corsa rischiava di arrivarmi dietro, in quanto io facevo delle grandi rimonte, lui stringeva i denti e lottava fino al traguardo, difendendo strenuamente quei pochi metri che ci separavano dal ricongiungimento.

Mi ha fatto un grande piacere salutarlo, era da tanti anni che avevo perso le sue traccie, e spero la prossima volta di impiegare ancora meno tempo a farmi avanti con un'altra persona, in questi casi la timidezza non porta a nessun giovamento, perché non farsi avanti, e rimanere nel dubbio, senza la possibilità concreta di un semplice contatto, lascia sempre lo spazio al rammarico ed a piccoli rimpianti.