La mia parola per il 2018 - rivoluzione

in #ita6 years ago


Immagine CC0 creative commons

Con questo post intendo partecipare al contest della cara @fulviaperillo, https://steemit.com/ita/@fulviaperillo/contest-una-parola.

Veramente la parola che avevo scelto era proprio cambiamento, ma la grande @noemilunastorta l'aveva già utilizzata nel sua propositiva proposta https://steemit.com/ita/@noemilunastorta/cambiamento-la-mia-parola-per-il-2018, ma pensandoci bene, forse nel mio specifico caso è più giusta la parola su cui è ricaduta la mia decisione.

Effettivamente ci sono delle analogie con il post della cara Noemi, non so fino a che punto sia stato profondo il cambiamento di lavoro per lei, per me sono mutate tantissime cose.....

Da sempre sono stato un gestore di negozi di articoli sportivi, a volte come titolare unico, a volte come socio, a volte come responsabile, ma come ho accennato in alcuni precedenti post, le dinamiche in questo specifico settore stanno mutando notevolmente, soprattutto negli ultimi tempi, e mancano da parte mia solide basi economiche, non ho avuto la necessaria forza per abbattere i costi in ingresso della merce, fatto indispensabile per poter stare sul mercato e proporre prezzi concorrenziali, che in ogni caso ho praticato, riducendo il mio margine operativo, al punto tale che non sono riuscito a coprire i costi fissi, da cui è scaturito, nel breve periodo di un anno e mezzo di vita del mio ultimo negozio, un bellissimo andamento economico negativo, che mi ha costretto, con mio grande rammarico, ad alzare bandiera bianca, prima che tutto diventasse irreparabile, perché poi essere competente finché ti pare, prestare un servizio difficilmente attaccabile, ma per una buona parte della clientela la componente che conta di più, alla fine della giostra, è il prezzo.

Cosa è successo, nel frattempo che il piccolo disastro economico si completasse e raggiungesse picchi elevati?? Che proprio a gennaio di quest'anno ricevetti la visita in negozio di un signore, che avevo conosciuto on-line su di un forum, ci eravamo presentati e mi aveva detto che sarebbe venuto in Riviera, per un'importante fiera che si svolgeva in quel periodo, scambiammo diverse parole un venerdì pomeriggio, e al momento di concedarsi mi dimenticai di chiedergli un rifirimento, un semplice numero telefonico, un qualcosa di più del semplice contatto via web.

Non ci fu bisogno, al termine della fiera, dopo qualche giorno, si ripresentò in negozio, facendomi una proposta di collaborazione, consistente nella creazione di un magazzino, da me gestito, esattamente come aveva fatto lui nella sua zona, ma senza lasciare, almeno inizialmente, il mio lavoro di negoziante di articoli sportivi, per vedere se mi piaceva, se avevo riscontri positivi, a livello di vendita, insomma cercare di tenere il classico piede in due staffe, per capire quale delle due attività fosse la migliore da svolgere per il futuro.

Non ci volle molto, le differenze tra le due attività erano sostanziali, soprattutto a livello di costi fissi, in quanto in questa nuova attività di agente con deposito spariscono i costi derivanti dall'affitto di un locale e delle relative utenze, valutabili in circa 1.000 euro al mese, la giacenza delle merci oggetto delle mie vendite avviene direttamente nella mia abitazione, con conseguente abbattimento delle spese generali, ma a fronte di questi indiscutibili vantaggi ci sono nuove ed incerte problematiche....

Perché ho usato il termine rivoluzione per la mia parola del 2018??

E' cambiato il modo di interpretare il lavoro, da un'attività svolta in un posto fisso, un locale adibito a ricevere le persone, che all'occorrenza visionano, provano ed ipoteticamente acquistano la merce proposta, sono passato ad una condizione lavorativa in cui sono io a cercare direttamente i nuovi clienti, andandoli a visitare nelle loro attività, proponendo la mia merce ma soprattutto cercando di vendere la mia persona.

Non fraintendetemi, con l'affermazione cercando di vendere la mia persona non sto parlando di traffici illegali, ci mancherebbe altro, ma semplicemente conta moltissimo l'impressione che riesco a dare ai contatti che visito, in quanto di aziende che producono o commercializzano i prodotti che fanno parte del mio paniere di proposte ce ne sono tantissime, ma conta tantissimo il modo di porsi, la capacità di interagire con il cliente, la percezione di eventuali segnali da interpretare istantaneamente, a volte basta una battuta per accaparrarsi o meno una vendita, e basta un nulla per perdere il filo del discorso e giocarsi tutto, gli esercizi commerciali nella mia zona non mancano assolutamente, come non manca la concorrenza, che è agguerritissima, il problema iniziale è crearsi la propria rete di vendita, entrando in un settore dove la stramaggioranza dei locali è già servita, ma tra nuove aperture o cambi di gestione, fornitori che non soddisfano i loro clienti ed altro ancora, piano piano il numero dei miei contatti sta salendo, anche se non posso dire di essere ancora soddisfatto completamente, questi primi periodi sono i più duri da superando, confido in un 2019 di consolidamento ed ulteriore espansione.

Il 2018 mi ha regalato e rinfrescato la triste sensazione di desolazione di chiusura di un'attività, quella di negozio, anche se non sono nuovo a questa tipologia di evento negativo, ma ogni volta è sempre un dispiacere, sotto tantissimi punti di vista, perché la gioia, le speranze, le aspettative ed i desideri che avevo riposto nel cassetto sono stati tutti immancabilmente disillusi e falliti, con l'inevitabile consapevolezza di aver gettato alle ortiche, per cause che purtroppo non si potevano prevedere a priori, un anno e mezzo di lavoro, dove mi sono impegnato a fondo ma praticamente senza raccogliere nulla, coprendomi di debiti che lentamente dovrò riassorbire nei prossimi anni, con ulteriori sacrifici.

Per questi motivi, sommariamente, sono salito al volo su questo treno in corsa, gettandomi nella mischia, non avevo alternative, perché ogni mese che avessi continuato a tenere aperto il negozio sarebbero state ulteriori perdite, sempre più difficili da recuperare, ma non vi nascondo che non è facile, in certi momenti, varcare la soglia dei locali da visitare, soprattutto nei nuovi contatti...

Forse non riuscirò a rendere perfettamente quello che mi passa per la testa in quei momenti, gioca un ruolo fondamentale che sono e rimarrò una persona timida, e per certi versi insicura, che dalla vita si sarebbe aspettato qualcosa di diverso che non ritrovarsi in condizioni economiche critiche in età ormai avanzata, che per l'ennesima volta si deve rimboccare le maniche e riprovare a costruire qualcosa di buono, o almeno qualcosa di decente, e purtroppo devo ammettere anche di ritrovarmi estremamente fragile, facilmente condizionabile dai successi o dagli insuccessi, con l'umore che viaggia di conseguenza.

La costante interfaccia, anche se solo telefonica, con il mio collega, mi aiuta a capire meglio le dinamiche di funzionamento di questa nuova avventura, sto cercando di correggere e migliorare le mie strategie di vendita e tutto quello che ne è attinente, ma spesso non basta, perché per quanto ci possa mettere di mio, in senso positivo, il successo di una nuova acquisizione dipende da tanti fattori, non tutti rientranti nella sfera delle mie competenze, anzi, spesso devo purtroppo subire il mercato, con le sue leggi che sono difficile da accettare e digerire.

Questa nuova rivoluzione lavorativa riguarda anche l'orario di lavoro, che da prefissato come accade in un negozio diventa flessibile e adattabile alle esigenze dei clienti, in quanto in certi orari non è assolutamente il caso di presentarsi, perché il loro lavoro ha dei picchi molto alti, soprattutto nella prima parte della mattinata, ma non si ferma a questa situazione.

La gestione della giornata lavorativa dipende ora completamente da me, decido autonomamente quando incominciare a lavorare e quando smettere, quando concedermi delle pause, quando e come muovermi, è sicuramente un lato positivo, in quanto spesso mi è capitato di dovermi giustificare per improvvise chiusure temporanee dei negozi che ho avuto, ora non devo proprio rendere conto a nessuno, solamente a me stesso, e non è poco, per tante responsabilità almeno i lati positivi non mancano.

Dovrò ancora lavorare parecchio, per completare questa trasformazione in una sorta di agente/rappresentante, se qualcuno mi avesse conosciuto ai tempi della scuola, mi avrebbe certamente consigliato di trovare un lavoro dipendente, magari senza contatto con il pubblico, per la mia eccessiva timidezza, incrementata da episodi non proprio edificanti che mi sono capitati, soprattutto in età adolescenziale, ritrovarmi a distanza di tanto tempo in una situazione diametralmente opposta non sarebbe stata un'ipotesi facilmente pronosticabile, ci sono vere forzature che questo lavoro richiede, che vanno a spostare certi miei meccanismi mentali, da quanto riuscirò a superare certi miei limiti e mancanze caratteriali dipenderà una buona parte del successo di questa nuova avventura, incrocio fortemente le dita e ci proverò, non ho alternative se non provare a crederci fino in fondo......

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Apprezzo tutto del tuo post, la semplicità, la chiarezza, la determinazione e soprattutto la sincerità. Grande! Una bella pagina di vita.

Nella vita reale spesso devo cercare di mettere su una sorta di maschera, dietro alla quale nascondere, per certi versi, alcuni lati del mio carattere, quali insicurezze e incertezze, che sono deleterie.

Certo, si sa, non possono sempre essere rose e fiori, ma alle persone non interessano tanto i tuoi problemi, a meno ché non ne siano direttamente coinvolti, per cui si deve recitare una specie di copione, che a volte differisce parecchio della propria realtà interiore.

Grazie delle belle parole che mi hai indirizzato, veramente...

ciao mad...le insicurezze e le incertezze sono, a mio avviso, un punto forte di cui non sempre ci rendiamo conto.....rendono la persona uomo o donna....non le ho mai considerate un punto a sfavore...te lo giuro!!!

Sotto certi punti di vista hai perfettamente ragione, perché rendono le persone umane, quindi suscettibili di difetti, sta a noi cercare di rendere questi fatti accettabili ed a volte persino gradevoli

Parola perfetta per il tuo post. Avendoti seguito nel tempo attraverso i tuoi post, i tuoi cambiamenti e la tua rivoluzione, questo è un post splendidamente intimo e riassuntivo.

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Ho dovuto pensarci un attimino, perché ero partito con la parola cambiamento, ma avendo già utilizzata la nostra @noemilunastorta ho ripiegato su rivoluzione, sono contento che hai gradito la mia scelta.

Grazie per le sempre puntuali e pregevoli parole che spendi nei miei confronti, sei una impagabile lettrice onnipresente

Ma si, rivoluzione ha comunque al suo interno il cambiamento, quindi ci sta proprio bene.

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