La classica stronza - 4° parte

in #ita6 years ago (edited)


Immagine CC0 creative commons

Arrivò la madre a casa, nel frattempo da pochi minuti Dario si era rivestito, e quando la vide la rincuorò sulle condizioni di salute della figlia, in quanto la temperatura era già scesa a 37 e 8, per cui dopo averla salutata, si infilò nella sua autovettura per rientrare a casa sua.

Dario ripensava alla giornata appena passata, e gli sembrava ancora tutto così assurdo, aveva tenuto per lungo tempo Marina tra le braccia, anche se claudicante e malandata, ed era stata una delle cose più belle che avesse mai provato nella vita, le schermaglie che aveva avuto frequentemente con lei sarebbero state solo un ricordo, almeno per quello che lo riguardava.

La rivide dopo più di una settimana, e quando i loro sguardi si incontrarono, Marina corse verso lui e lo abbracciò calorosamente, dandogli un bel bacio sulla guancia, rimanendo diversi secondi attaccata al suo collo, dicendogli parole di sentito ringraziamento per quello che aveva fatto per lei.

"Non hai bisogno di dirmi grazie", replicò Dario, "ho fatto solamente quello che avrebbe fatto chiunque si fosse ritrovato nelle mie stesse condizioni."

"No, tu sei stato davvero speciale, e non lo dimenticherò mai", disse la ragazza incamminandosi al suo fianco verso l'ingresso della comune facoltà.

Si sedettero fianco a fianco, Dario era presente in aula ma con la mente viaggiava insieme a Marina, che lo seguiva nei suoi discorsi ma riusciva anche a stare attenta alla lezione.

Passò un mesetto in cui ci furono qualche altro contatto analogo a questo, finché un bel giorno Marina gli propose di fermarsi a mangiare alla mensa universitaria, per poi ritrovarsi nel pomeriggio a casa sua per studiare insieme ad altri 3 amici studenti.

Dario accettò di buon grado, trascorrere per tempo con lei era diventato di una piacevolezza estrema, non succedeva mai nulla di particolare, ma non aveva il coraggio per spingersi oltre, non era sicuro di quello che lei provasse per lui, in considerazione del fatto che lei non raccontava nulla della sua vita privata, mentre il ragazzo era un libro aperto.

Finito il pranzo, andarono verso la 75 di Dario, che portò la ragazza a casa, per scendere con lei ed aspettare gli altri compagni di studio.

Entrarono in casa, erano al momento soli, come quel famoso pomeriggio, e si recarono nella cameretta per appoggiare i libri, si sedettero sul letto, parlando amabilmente per qualche minuto, e poi si accomodarono alla scrivania, incominciando a discutere su alcune parti di prossima rivisitazione.

Dopo un quarto d'ora, suonò il telefono di casa, era una ragazza che annunciava che non poteva venire a studiare, causa un sopraggiunto imprevisto, e la stessa cosa fece un ragazzo, che invece si presentò personalmente all'uscio di casa, mentre il tempo passava e del terzo ragazzo non si sentiva nulla, fu Marina che dopo un'ora lo chiamò ma la madre non seppe dirgli nulla.

"Pazienza, vorrà dire che studieremo noi due, se non ti dispiace", disse infine Marina.

"No, no, non mi dispiace assolutamente", rispose prontamente Dario.

Lo studio proseguiva allegramente tra i due ragazzi, c'era una bella atmosfera, anche se Dario provò qualche volta ad accorciare le distanze, tentando piccoli approcci nei confronti di Marina, ma lei inevitabilmente glissava e scartava immancabilmente il timido tentativo del ragazzo, che ad un certo punto si rassegnò al fatto che lei non ne volesse sapere nulla, ormai era chiaro tutto quanto.

Il pomeriggio di studio volgeva ormai al termine, e fu allora che Marina chiese a Dario dei consigli, aveva un appuntamento galante e voleva un suo parere su come vestirsi, voleva far colpo a tutti i costi.

La ragazza prese alcuni indumenti e si recò nella stanza dei genitori, per avere più spazio per agghindarsi di tutto punto, e dopo qualche minuto si ripresentò nella sua cameretta, e Dario ebbe un vero sussulto....

Tacco vertiginoso, calze nere, mini di pelle nera, shirt leggerissima rosso fuoco con profonda scollatura e capelli splendidamente arruffati, come solo lei sapeva portare, tenendo in mano una seconda gonna, più lunga ma con un evidente spacco.

"Cosa mi dici, ti piaccio??"

Dario trovò il coraggio per dirle una piccola cosa, per levarsi un peso dallo stomaco e liberarsi l'anima.

"Vorrei che ti vestissi così per me", e sospirò profondamente.

"Ma sciocchino, tu sei diventato un carissimo amico, ti voglio bene, ma come ad un fratello che non ho mai avuto, guarda, guarda cosa faccio adesso, non c'è bisogno che vada nell'altra stanza, mi cambio qui vicino a te, mi provo quest'altra gonna", e così dicendo, in pochi secondi, sfilò la mini di pelle, mostrando un completo intimo mozzafiato, calze, reggicalze e perizoma, tutto rigosamente nero, per indossare l'altra gonna, con uno spacco davvero notevole, che quando si muoveva saliva paurosamente.

Dario rimase senza parole, perché quelle che lei aveva detto in tutta tranquillità e naturalezza lo avevano annientato, spezzando ogni sua residua velleità amorosa che aveva nei suoi confronti, che con una frase e qualche bel sostantivo aveva miseramente annullato tutte le sue aspettative.

Finì rapidamente di sistemarsi ed accompagnò Dario alla porta, dandogli l'ormai canonico abbraccio con bacio sulla guancia.

To be continued

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Ho trovato un errore di battitura: agghiandarsi

Grazie mille della segnalazione e del passaggio su questo post, caro @demiro86!!

e qua una fuga ci stava tutta!!!
ma visto che non finisce qui...aspettiamo il seguito

Dai, un paio di puntate ancora e ci siamo, attenti alle ultime due puntate....

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