Improvvisamente, come una tromba d'aria

Guardando le previsioni meteo, oggi pomeriggio era previsto il passaggio di una perturbazione, che doveva transitare in un'ora o poco più, all'incirca verso le 16-17...

Vado a ritirare un pacco al volo, che era arrivato dal corriere, guardo in cielo, nuvole che si rincorrevano in cielo e che promettevano nulla di buono, ormai la giornata lavorativa era finita, una bella sudata in macchina e mi sarei avviato verso casa, ma appena lasciato il deposito dello spedizioniere qualcosa attira la mia attenzione, quel nome e cognome maledettamente famigliare, ho sperato ardentemente che così non fosse, che fosse un'omonimia, ero ancora distante...

Parcheggio, scendo dalla macchina, mi incammino verso i manifesti funebri e la triste conferma, una ragazza, figlia di un mio carissimo amico, morta, addirittura da 1 anno, era l'affissione dell'anniversario, un pugno nello stomaco al confronto era una carezza di una bella donna.

Attonito, incredulo, guardo meglio la foto, leggo l'elenco dei parenti e gli ultimi dubbi vengono brutalmente fugati, è lei, proprio lei, praticamente l'ho vista quasi nascere, avevo fatto l'impianto elettrico a casa di questo signore con mio fratello, e lei era piccolissima, poi era diventata mia cliente, giocava a pallavolo, le vendevo le scarpe da volley, poi consulente di un'importante azienda, sposata con un figlio piccolo, ora me la ritrovo lì, dove non doveva assolutamente essere, non si possono interrompere delle vite a questa età, non è giusto, non è logico, non è normale, c'è qualcosa di patologico e di malato in tutto quanto, non si può e basta, lo leggevo da qualche parte proprio la scorsa settimana, se un figlio perde un genitore diventa orfano, se un coniuge perde la controparte diventa vedovo/a, se un padre o una madre perde un figlio non si sa cosa diventa, perché è illogico, perché non è umano, perché non è pensabile né ipotizzabile, eppure succede, sembra sempre che non succeda, che siano fatti distanti da noi ma quando ci tocca, più o meno da vicino, sono dolori, seri, perché vieni riportato a tristi ed allucinanti realtà, è come una forza paragonabile alla tromba d'aria che si è abbattuta poco dopo da noi, imprevista, brutale e devastante, la forza e la potenza della natura che prendono in sopravvento come la forza e la potenza di un destino bastardo e malefico che tira queste autentiche atrocità.

Mi sono riavviato verso la vettura, ho fatto quei pochi km che mi separavano dalla mia abitazione e rientrando ho mostrato la foto che avevo fatto al manifesto funebre, stesso sgomento mio nel viso della mia compagna, stesso smarrimento e disorientamento, sono fatti che ti lasciano senza parole, ti colpiscono talmente in profondità che ti ci vuole un po' di tempo affinché tutto ritorni più o meno uguale, a patto che non sia un accadimento che arrivi nelle nostre sfere più intime, perché ti possono crollare le fondamenta su cui avevi appoggiato il castello della tua vita.

Foto di mia proprietà, scattate con il mio smartphone

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