E' un pezzettino che lo dicevo

in #ita6 years ago


Immagine CC0 creative commons

Non so se lo avete mai passata questa situazione, ma penso che tutti voi, almeno una volta, o ancora di più, vi siate trovati in un contesto, lavorativo, famigliare, sentimentale, ricreativo, ed altro ancora, in cui in maniera esplicita o meno diretta abbiate capito che non potevate comportarvi liberamente, come vi andava di fare.

Posso capire queste limitazioni in luoghi pubblici, sul posto di lavoro, soprattutto quando ci sono situazioni di lavoro dipendente, ed anche qui ci sono comunque dei paletti da mettere, ma in ambito famigliare??

Eppure è così, è tanto tempo che affermavo questo concetto, e nelle ultime settimane aveva ripreso vigore, notavo una certa insofferenza a diversi miei comportamenti, alcuni non proprio encomiabili, ma nulla di dichiaratamente offensivo, nulla da far scattare reazioni o riprese più o meno velate verso la mia persona, con una escalation di potenza che si stava un po' troppo intensificando.

Ahi, ahi, ahi, ed ancora ahi, dopo un periodo di relativa tranquillità, anche prolungata, ho incominciato a notare qualcosa, in una determinata persona, che fortunatamente non è la controparte, ma in ogni caso non è proprio da sottovalutare.

Non ho mai aperto il fuoco completamente, non sono certo una persona che mi faccio costantemente "saltare sui maroni", prima o poi la reazione arriva, e non è sempre piacevole, uno dei miei principi cardine è da sempre "non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te", per cui se ti comporti male, e la tua mossa è abbastanza offensiva, la mia risposta può essere molto forte, al punto tale che, se del caso, la prossima volta prima di fare un'altra volta una cosa del genere, la persona in questione ci deve pensare non una ma dieci volte prima di fare quella mossa.

Non è un comportamento dittatoriale, in quanto ci sono zone che non possono essere compresse da parte di nessuno, zone off-limits per chiunque, a meno che questa persona abbia un'espressa o in altre maniere tacita autorizzazione a fare determinate cose, ma non è questo il caso.

Sentirsi riportare, da persona coinvolta da entrambi i lati, frasi ed atteggiamenti che mi sono sfuggiti, perché c'è una buona dose di insofferenza nei miei confronti non è affatto piacevole, e la figura che per me rappresenta questa persona non sempre è sufficiente per tenerla al riparo da una mia contro-replica, il vero problema è che se mi prende nel giorno e nel momento sbagliato, tiro la riga su tutto quanto e sparo a zero, senza più nessuno scrupolo, quando lascio andare la lingua, posso arrivare molto in alto a livello di offensività.

Ho già avvisato chi di dovere che difficilmente arriverò a fare una cosa del genere, ma sono tante cose tranne che un santo, ed il perdurare di questa situazione, prima o poi, innescherà la bomba, non ne avrei una gran voglia, ma, per la legge dei grandi numeri, prima o poi l'evento si manifesta, se c'è una lunga serie di ripetitività e di frequenza di manifestazione....

Rimango volutamente sul vago, il mio è anche un discorso di carattere generale, perché oltre alla situazione contingente, ci sono anche tante altre dinamiche simili che si possono avverare in altri contesti, per cui ho preso come spunto questo fatto recente, ma tante volte accadimenti del genere mi sono capitati, e non è mai piacevole essere sottoposti a queste problematiche.

Riuscire a gestire perfettamente la propria vita, senza che ci si debba snaturare per poter tirare avanti la propria esistenza, ritengo che sia un bel modo di vivere, perché la libertà è uno dei più alti valori che l'uomo deve difendere ed affermare, sempre rispettando il prossimo ed i suoi simili, ogni costrizione di qualsiasi genere è chiaramente un fatto riprovevole.

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penso che tutti voi, almeno una volta, o ancora di più, vi siate trovati in un contesto, lavorativo, famigliare, sentimentale, ricreativo, ed altro ancora, in cui in maniera esplicita o meno diretta abbiate capito che non potevate comportarvi liberamente, come vi andava di fare.

Almeno una volta? Direi che è la regola. Siamo animali sociali, e siamo costretti per quieto vivere a indossare maschere, che non sono necessariamente quelle dell'ipocrisia. Accade spesso anche in famiglia. Sapessi quante volte ho dovuto fingere contentezza per non dare dispiacere a un familiare, ma dentro avevo una santabarbara, non una bomba. Ma con o senza maschera abbiamo tutti un'intima sfera personale di valori e libertà, una nostra caratterizzazione personale, che insieme alla dignità dobbiamo difendere anche a costo di causare fratture o rimanere soli, se i nostri interlocutori non lo vogliono capire.

Eccellente intervento, scriptamanet, veramente preciso e miratissimo, hai centrato perfettamente il discorso, non sono un santo, assolutamente, ma attacchi sempre ai fianchi, quel continuo "sertirsi" gli occhi addosso, il fiato controllato, mi sta un po' sulle palle, ma un po' molto, ed a scherzare con il fuoco, prima o poi, ci si scotta...
Ti ringrazio per il passaggio da questi parti e per il graditissimo commento

Mah! Ti dirò la mia con una metafora.
Gli animali da compagnia principali? Cane e Gatto.
E se sono maschi? Gli tagliamo le palle, vero?!?
Lo stare in contatto ed in un luogo condiviso (più o meno) provoca una castrazione personale che si deve riflettere negli atteggiamenti quotidiani.
A tutto c'è un limite però. E l'accettazione di questa castrazione è il limite.
A te la scelta. Bianco o nero. Il grigio è malessere.

Il vero problema è che il mondo troppo spesso va avanti a sfumature di grigio, e non solo nel famoso libro e film, il bianco e il nero, il buono ed il cattivo, il giusto e lo sbagliato, cioè differenziazioni così nette non sempre sono facili da riscontrare e da verificare, per cui ci tocca accettare quella brutta bestia del compromesso, ma c'è, logicamente, un limite a tutto, io intanto ho i cannoni puntati, con il colpo in canna, ed il dito sul pulsante del fuoco....

L'unico commento che mi viene in mente a questa situazione spiacevole ma quasi universale è la frase che diceva una zia di mia madre a proposito dei parenti: "nun sann'a vidiri mancu i ciminii", ovvero "non bisogna riuscire a vedere nemmeno i comignoli" [fra la casa di uno e quella di un altro]. Anche se capisco bene che non sempre, non in tutto, si può evitare il contatto...

Parole sante davvero, anche se purtroppo non sempre si riescono ad attuare, come in questo specifico caso, poi ci sono sempre le eccezioni, ma spesso il tuo stimatissimo detto è molto, ma molto giusto ed appropriato....

Ciao mad giustamente non fai riferimento ad un fatto in particolare, ma se ho capito bene cosa intendi a me succede con mia sorella e quel pirla del marito con i quali mi tengo e mi tengo ma poi ogni tanto sbotto e non tengo piu' e la discussione e' inevitabile. Ti capisco comunque io meno li vedo meglio sto!

Ehhh, la pensiamo più o meno allo stesso modo, tanto per cambiare, e se si può anche io cerco proprio di evitare, ma a volte (anzi in alcuni frangenti come adesso è più giusto dire spesso...) non ci si può fare nulla, si finisce proprio contro l'iceberg che ti viene contro.

il perdurare di questa situazione, prima o poi, innescherà la bomba, non ne avrei una gran voglia, ma, per la legge dei grandi numeri, prima o poi l'evento si manifesta, se c'è una lunga serie di ripetitività e di frequenza di manifestazione....

Io di solito ho tanta pazienza e difficile sbotto, ma proprio come dici tu, prima o poi ci può stare che uno lo faccia! E a volte capita e faccio piazza pulita, amici, parenti, estrani e chicchessia!
Porta pazienza, tanta, se poi esplodi..pace!

Hai centrato perfettamente il problema, e quando sono messo alle strette, a volte con ragione, a volte no, mi scateno, e non è uno spettacolo edificante, perché qualche uscita fuori luogo la faccio anch'io, ma qui si parla d'altro, di una costante opera di rottura di p...e, che alla lunga logora anche il più buono degli esseri umani.
Ti ringrazio per il sempre gradito commento e per il passaggio da queste parti

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