E' un momento di riflessione e di introspezione

Il venerdì solitamente è il giorno dedicato alla pulizia di due scale, che viene svolta insieme alla mia compagna, tranne i periodi più sfigati, come quello attuale, in cui rimango solo per problemi lavorativi o salutari.

Poco male, in quell'oretta e mezza circa in cui ho pochissime distrazioni, se non quella derivante dal prestare attenzione alla pulizia dei gradini e accessori, quali finestre, portini, corrimano ecc. ecc, viaggio con la fantasia e con il pensiero.

Lo scatto d'ingresso ritrae la paletta con un po' di foglie raccolte nel giardinetto, mi è venuta l'ispirazione di riprendere le 2 scope, quella rigida e quella morbida a fianco della paletta.

Ho tutto il tempo per far vagare il cervello dove vuole andare, un po' come portare il proprio cane a fare una passeggiata, lasciandolo libero di correre e scorazzare dove meglio crede.

Ogni tanto vengo interrotto dal passaggio di un condomino, che ormai saluto cordialmente, sono un po' una sorta di portiere volante, una o due volte a settimana, per quell'oretta scarsa a scala, e lo spunto principale di questo post deriva da un veloce discorso che ho fatto proprio con una di queste persone.

Stavo pulendo una delle finestre che danno luce ad una scala, la tapperella era molto abbassata, per cui l'ho tirata su per vedere meglio dove spazzare e per pulirne il vetro.

Sento la serratura di una porta dietro di me scattare, dopo un attimo appare un signore anziano, che si sincerava del rumore che stava sentendo, vedendomi mi saluta, senza particolare enfasi in quanto è una persona abbastanza distaccata, senza particolari slanci, ricambio il saluto.

Mi dice che pensava fosse un suo amico, che doveva sistemare il presepe, portando una piccola prolunga per allacciare le luci, non che ci tenesse a farlo, ma a sua moglie piaceva tanto, per cui continuava questa piccola tradizione, è un modo dolce per ricordarla, sempre nello stesso punto, che è quello che vedete in questa foto, che ho messo anche nel post di qualche ora fa.

Gli chiedo da quanto tempo avesse perso la propria compagna di vita, erano 5 anni, 5 anni che non era più con lui, la sua assenza cresce durante i periodi di festa, dove la solitudine e la malinconia sono facile preda del suo animo, lo si capisce da come pronuncia le poche parole che ci scambiamo.

Un paio di minuti e sono di nuovo solo, il cervello preme forte, vuole vagare e correre, per cui partono i ragionamenti liberi e le riflessioni....

Questo signore ha perso la moglie, è la vita, quando si è vive in coppia, nella stragrandissima maggioranza dei casi uno dei due muore e lascia vedovo/a la controparte che sopravvive, rimanere soli, soprattutto in età avanzata, è spesso fonte di tantissime problematiche, tra cui depressione, ansia, malinconia, tristezza e tutto quanto è riconducibile alla mancanza di un catalizzatore di attenzioni, di premure, di arrabbiature, di gioie, di soddisfazioni, di insofferenze che la persona che ci vive a fianco è in grado di accentrare e generare, tutto finisce, rimangono solo i ricordi, belli, brutti, dolci, amari, chiari, sfumati, tutti piacevolmente e struggevolmente degni di essere rispolverati e riassaporati all'occorrenza.

Ritengo di aver superato, salvo avere una lunga e (spero) salutare esistenza, la metà della mia vita, per cui ogni tanto il pensiero della morte passa nella mia testa, come durante la pulizia delle scale, sollecitato dalle poche parole scambiate con il signore anziano.

Cosa mi riserverà ancora la vita? Sinceramente non lo so, non ne ho un'idea precisa, ma so quello che sto cercando, e quello di cui ho bisogno, per poter dire di aver vissuto una vita degna di questo nome.

No ricchezza, no lusso sfrenato, no futuli beni materiali, che sono vuoti o poco più.....

Certo, possedere una Ferrari non mi dispiacerebbe affatto, anche perché significherebbe che, al tempo d'oggi, potrei permettermi di mantenerla, quindi avrei una posizione sociale ed economica estremamente benestante, ma anche in questo caso potrei non aver vissuto una buona vita, se avessi impiegato i soldi che ho accumulato solamente per la soddisfazioni di estremi piaceri personali, come il possesso di una fuoriserie del mitico Cavallino.

La ricchezza e i soldi sono beni fatui, per come li intendo io, se non vengono investiti ed impiegati per scopi degni di essere chiamati tali, come aiutare i familiari nei momenti del bisogno, impegnarsi nel sociale, prestare attenzione alle cose e alle persone che ci circondano, utilizzando la nostra forza e potere economico in modo etico e responsabile.

Certo, certo, @mad-runner, parli e predichi bene, direte voi, soprattutto ora che sei poco più di uno spiantato, a livello pecuniario, ma voglio provare, negli anni di vita che mi rimarranno, a cercare di crescere a livello di solidità patrimoniale, per diversi motivi.

Mi piacerebbe, ad esempio, che se una persona che merita attenzione e riguardo, quale un familiare stretto, avesse bisogno di una firma di garanzia, o di un prestito senza interessi, o anche a fondo perduto, potergli rispondere affermativamente, e non, come in questi ultimi tempi, non ricevere neanche una richiesta, perché sanno già che non possiedo nulla, se non la mia buona volontà e la capacità di sopportare carichi di lavoro quali lavori pesanti, come una mano per fare un trasloco, ma purtroppo nella vita contano tante cose, e i soldi aiutano parecchio nel realizzare i propri sogni e aspirazioni.

Avere un minimo di posizione economica dignitosa potrebbe anche essere di grandissimo aiuto per risolvere un potenziale problema che potrei avere negli prossimi anni, il mio mantenimento quando cesserò l'attività lavorativa.

Sperando di aver trovato finalmente un lavoro che possa permettermi una vita dignitosa, al raggiungimento della pensione il mio quadro economico sarà abbastanza critico, in quanto a grandi linee conosco il suo importo approssimativo, e c'è davvero poco da stare allegri, sarò molto distante dai 1.000 euro mensili, con il costo della vita attuale, e senza un appartamento di proprietà non è una bella prospettiva, senza parlare del malaugurato caso che dovessi aver bisogno di un'assistenza di qualsiasi genere.

Cerco di trasmettere fiducia e propositività, quando parlo della mia nuova esperienza lavorativa, perché ho bisogno di credere in un futuro migliore del mio precedente passato, ma quanta ansia, inquietudine, timore, timidezza, viaggia nel mio corpo quando mi accingo a varcare la porta di un nuovo esercizio commerciale, per provare a generare un nuovo cliente e contatto?

Tantissima, tantissima incertezza, per non parlare del fatto di alcuni eventi negativi che sono già successi, in grado di modificare il mio umore, generando smarrimento e sconforto, al punto tale che, a volte, cammino e cammino per un centro storico vagando come un'anima in pena, persino piangendo, come un fanciullo.

In casa non voglio far vedere questa mia fragilità, cerco sempre di mostrare la parte più forte e migliore, a volte mettendo una sorta di maschera, senza ingigantire i successi ottenuti ma semplicemente sfumando un po' sugli aspetti negativi, per non produrre ulteriore ansia nei miei interlocutori.

Sembra che lentamente la strada sia quella giusta, non facile, con parecchie buche, sconnessioni, dossi, salite da superare, ma giorno dopo giorno è probabilmente questo il mio destino, quello di dover lottare per ricostruire quello che di positivo ero riuscito a fare fino ad un certo punto della mia vita, poi ci sono stati passaggi a vuoto, tremendamente a vuoto, che hanno distrutto tutto, da queste ceneri devo rinascere, come la fenice, per i tanti motivi che ho esposto qui sopra.

Ecco, tutto questo e altro ancora riesco a immaginare e pensare durante queste sessioni di pulizia scale in solitaria, spero solo di non avervi angustiato troppo, avevo bisogno di scaricare la coscienza con voi, caro pubblico di Steemit, che spesso siete un validissimo supporto e conforto al mio peregrinare.

In ultima analisi, per chiudere un po' questo discorso, mi piacerebbe semplicemente lasciare un buon ricordo di me, nelle persone che meritano e con le quali ho interagito nella mia vita, che la mia anima possa riposare in pace, quando arriverà il mio momento (mi sto toccando scaramanticamente, ma il nostro destino è inequivocabilmente questo), con la consapevolezza di essermi comportato bene, anche se qualche peccato l'ho commesso, nel mio cuore lo so, faccio fatica in certi giorni a trovare pace, ma non dipende solamente da me, spero di poter riparare, nel futuro, almeno parzialmente, ad alcune di queste situazioni.

Foto di mia proprietà, scattate con il mio smartphone