Criptointesa - 7° puntata

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Sabato pomeriggio, giornata strana per il lavoro di Fabrizio, potrebbe essere un momento di grandi incassi come uno di grandi seccature, a metà settembre era un'incognita, perché sarebbe potuto accadere di tutto, all'apertura non c'era nessuno ad attenderlo, a parte una commessa, sempre molto puntuale e ligia al dovere, salì senza entusiasmo la scala che portava al piccolo ufficio e accese il computer, sistemò qualche fattura giusto il tempo di avviamento della macchina, fece l'accesso sul gruppo delle criptovalute, ma un numerino 2 nella casella dei messaggi attirò la sua attenzione, clikko....

"Ciao, scusa se ti disturbo, volevo solo dirti che è sabato pomeriggio, io ci sono fino alle 17, se puoi e vuoi parlare un po' sono qua, tutto qui."

"Scusa ancora, mi faceva piacere."

I messaggi erano datati 15 e 25, dieci minuti prima, Fabrizio si affrettò a replicare...

"Eccomi Gaia, certo che voglio parlare con te, ho sempre voglia di parlare con te."

"Ciao caro, sono qua, grazie di avermi risposto, se hai clienti vai pure, non ti preoccupare."

"Non c'è nessuno, è arrivata anche la seconda commessa, ho già fatto cenno di chiamarmi solo se necessario, salvo imprevisti sono con te finché vuoi."

"Vuoi la sincera verità??"

"Certamente Gaia, nessuna bugia o verità nascosta fra noi, avrebbe senso??"

"No, infatti, era solo perché mi sembrava un'eternità aspettare lunedì per scriverti, parlare un po' adesso mi avrebbe fatto sentire meglio, il fine settimana è il momento più brutto per me, da sempre, prego affinché la domenica finisca presto."

"Come mai??"

"E' il giorno peggiore in assoluto, quello dove la prepotenza e la meschinità di mio marito toccano il culmine, le maggiori umiliazioni le ho ricevute in questa giornata."

"Scusa, ma umiliazioni di che tipo??"

"Non me la sento ancora di confidartelo, forse un giorno, non lo sa nessuno, nemmeno la mia amica, mi vergogno troppo, ma è un peso che mi sto portando dentro da troppo tempo, vuotare il sacco con qualcuno probabilmente mi farebbe stare meglio, pensa alle cose più tristi e raccapriccianti che un uomo può fare a una donna ma devi ancora aggiungere qualcosa perché la sua mente è talmente perversa che quando beve non ha limiti di nessun genere."

"Ma denunciarlo o rivolgerti ai servizi sociali, parlare con i tuoi figli, che sono grandi ormai??"

"L'ho già denunciato una volta, è stato chiamato dai Carabinieri e quando è tornato a casa mi ha riempito di botte, calci e pugni come al peggior cane rabbioso, era una furia senza freni, mi ha detto di non provarci più, altrimenti mi avrebbe ammazzato."

"Se volevi farmi incazzare di brutto ci sei riuscita, non ho mai picchiato nessuno sul serio, ma c'è sempre una prima volta nella vita."

"Lascia perdere, è un balordo ma è pericoloso, soprattutto quando beve, le forze di moltiplicano e cerco solamente di mettermi ai ripari, se mi oppongo a qualcosa è ancora peggio."

"Mi fai stare male, ho una gran voglia di fare qualcosa, non si possono leggere queste cose senza che il sangue si surriscaldi, ma cosa ti fa, se non sono indiscreto??"

"Minacce, percosse, insulti, soprusi, e sevizie."

"Sevizie di che tipo?"

"Di ogni genere, quando gli passo vicino se gli gira male è capace di afferrarmi per un braccio e se oppongo resistenza mi strizza un capezzolo, sai che male?? Mi ha spento un paio di volte una sigaretta in un braccio perché non gli portavo il posacenere, e altre cose...."

Fabrizio sentì che Gaia aveva bisogno di scaricarsi fino in fondo, per cui prese il toro per le corna....

"Altre cose di che tipo.."

"Altre cose Fabrizio, altre cose."

"È vero Gaia che ci conosciamo da poco tempo, ma ho l'impressione di conoscerti da anni, dimmi tutto, credimi, dopo starai meglio, non posso fare molto per te ma ascoltarti e provare a darti qualche consiglio non mi costa nulla, anzi, mi renderebbe solo felice."

Dopo qualche istante di esitazione, Gaia riprese a scrivere...

"Ok, te lo dirò, non prendermi per matta, ti assicuro che quello che ti sto per raccontare corrisponde esattamente alla verità assoluta, forse è anche qualcosa di meno, perché il mio cervello tende a rimuovere queste cose, perché mi fanno male dentro, anche più del dolore fisico, sono distrutta certi giorni, vorrei addormentarmi e non svegliarmi più, non c'è rimasto più nulla di integro in me, ha rovinato tutto quel porco bastardo."

"Riprenditi un attimo, fai con comodo, io sono qua, ti aspetto, quando è il momento scrivi pure come ti pare, vai sciolta, non hai nulla da tenere..."

Un paio di minuti e il segnale di scrittura appari sotto al nickname "pesciolina disillusa".....

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