Criptointesa - 51° puntata

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Adesso si erano rivisti lì, in territorio apertamente nemico per Fabrizio, la minaccia di Duccio risuonava nella mente dell'uomo, ma cosa voleva effettivamente dire?!?!

Non passarono molte ore che, nel pieno della notte, verso le 3, il peggiore dei risvegli venne riservato al centauro infortunato, in quanto, nella zona maggiormente coinvolta dall'incidente qualcuno stava sinistramente armeggiando, Duccio stava sistemando molto scrupolosamente il catetere, non lesinando colpi in qualsiasi punto della zona inguinale, provocando lancinanti e acutissimi dolori...

"Figlio di troia che cazzo stai facendo???"

"Ti sistemo per la notte, non sei felice, testadicazzo, eehhh, ti piace il lavoretto, certo che preferiresti scopazzarti Greta, o magari quella puttanella schifosa che è venuta a trovarti, perché ti fai anche quella zoccola, vero?!?! Non so tra quanto potrai usarlo di nuovo, dopo che ti avrò conciato per le feste, caro il mio pezzodimerda....", associando alla frase con maligna risata beffarda.

Fabrizio cercò scampo nel campanello di chiamata ma Duccio aveva pensato anche a quello, lo aveva sollevato in maniera tale che non riuscisse a raggiungerlo, la porta era stata chiusa ed era difficile farsi sentire, ma tutto quanto durò pochissimi istanti, lasciando in ogni caso un grandissimo strascico di sofferenza, le ripetute manipolazioni a livello dei genitali, condite e associate a diversi colpi e pressioni provocarono un tale livello di dolore che Fabrizio rischiò quasi di svenire...

Uscendo dalla stanza il bastardo malefico si girò verso Fabrizio, sibilando solamente un "A domani notte...."

Con una lentezza esasperante la situazione ritornò alla normalità, ma l'incubo di passare un altro momento come quello fece rapidamente elaborare all'uomo un piano di riserva, la ricerca di una controffensiva adeguata per fronteggiare l'imprevisto nemico si concretizzò nella richiesta la mattina seguente alla moglie di 2 oggetti, apparentemente incomprensibili, una micro-telecamera che aveva utilizzato in passato e una riga di plexiglass, che impiegava come fermacarte....

"A cosa ti servono quelle cose, cosa ci dovrai fare qui dentro, non capisco proprio..", esordì Greta alla richiesta del marito, "Te non ti preoccupare, vai subito a casa e portami quelle due cose, se non le trovi chiamami perché mi servono senza meno", confermò risoluto l'uomo.

Non disse nulla dell'accaduto né alla moglie né a Gaia, non voleva allarmarle inutilmente, era una cosa che doveva risolvere da solo, quello che aveva ideato era una soluzione rischiosa per certi versi ma probabilmente risolutiva, la microcamera serviva per riprendere i futuri maltrattamenti e la riga di plexiglass, per la sua conformazione, era perfetta per dare delle vergate sulle mani, grazie ai profili spigolosi ad angolo retto.

Come Greta uscì dalla stanza, Fabrizio inviò un messaggio a Gaia, chiedendole se tutto andasse bene, si erano già messaggiati verso le 2, quando la donna era effettivamente rientrata a casa, ottenendo risposte positive e confortanti si rilassò un momento, dopo una mezz'ora ritornò Greta, con ambedue gli oggetti che il marito le aveva richiesto...

"Poi mi dirai a cosa ti serviranno queste 2 cose perché proprio non lo capisco", ribadì la donna, non ottenendo nessuna risposta decise al momento di soprassedere, l'uomo era sempre molto deciso, da quel punto di vista erano abbastanza simili a livello caratteriale, la presa in carico della micro-camera e della riga di plexiglass lo avevano tranquillizzato, rimaneva solamente perfezionare un attimo il piano, in modo tale da essere certo della sua riuscita....

Continua...