Vivere in modo mediocre o vivere come un capolavoro
L'altro giorno parlavo a mio figlio e gli spiegavo che se fa le cose senza impegnarsi queste diventano noiose, se invece vuole veramente divertirsi deve mettercela tutta. Questo secondo me è molto vero e lo ho sperimentato molte volte nella mia vita. L'esempio più netto è quello della partita di scacchi: sebbene io non sia un giocatore forte e giochi una volta ogni tanto, se gioco per vincere inizio un viaggio di due ore in una situazione mentale di fortissima pressione per cercare la strategia migliore, concentrazione per evitare gli errori che altrimenti inevitabilmente arrivano, enormi e banali da farti sentire scemo. Penso costantemente a evitare quella eventualità e in più penso a come attaccare e a cosa costruire. Se gioco una partita in questo modo allora mi diverto. Cosa significa esattamente questo? Difficile da definire ma tutti lo comprendiamo, io direi che è il contrario della noia, il cervello si è attivato e ha trovato interesse e si è passato un bel periodo di tempo.
Lo stesso nella arrampicata, se andassi a farlo senza avere degli obiettivi beh, sarebbe una cosa noiosa ma comunque difficile e faticosa. La bellezza deriva dal superamento del grado, dei propri limiti, nell'avvicinarsi sempre più a un dio che può tutto sconfiggendo la forza di gravità e la fatica. Lo so, può sembrare eccessivo ma, sotto sotto nelle motivazioni profonde secondo me ci sono concetti elementari e assoluti.
Vincere, diventare un dio, fare sesso con la femmina che ci piace, queste sono motivazioni psicologiche base che spingono le azioni degli uomini, come la fame.
A questa se ne aggiunge un'altra basilare, la ricerca della bellezza, e noi - per parafrasare i Marlene Kuntz - "cerchiamo la bellezza ovunque". Non son sicuro che questo valga proprio per tutti.
Cercare la bellezza sembra a prima vista più nobile e forse lo è rispetto che il sesso e mangiare ma forse fare di queste graduatorie non ha molto senso ed è un'idea snob pensare che solo "noi uomini di una certa cultura e sensibili" cerchiamo la bellezza, in realtà tutti sono sensibili alla bellezza, anche il mio cane, solo che poi forse la maggior parte delle persone smettono di farci la stessa attenzione che naturalmente ripone un bambino. Allora andare in montagna lo si fa non solo per superare i propri limiti ma anche e anzi per me soprattutto per la bellezza naturale.
Bene il ragionamento che mi è venuto in mente in un qualche momento compreso fra ieri e oggi - anche se non è la prima volta che ci penso - è che forse si può fare un passaggio successivo e non cercare la bellezza o la vittoria o il successo soltanto in una precisa azione, in una scalata, in una gita al mare, in una partita di scacchi ma nella vita intera cercando di farne un intero capolavoro, cercando che essa sia una vittoria. Io normalmente rifuggo dalla competizione e un ragionamento come questo mi sembrerebbe davvero brutto se vincere fosse inteso come traguardo fine a se stesso. Ma per come lo sto intendendo adesso il vincere è funzionale a evitare la noia, a divertirsi, a non lasciarsi vivere ma vivere, ecco il senso di vincere.
Non solo cercara la vittoria ma soprattutto la bellezza, nei rapporti con gli altri, mentre invece sono spesso troppo antipatico e scorbutico. Emanare gioia e gentilezza con tutti, questo si che sarebbe bello.
Tutto questo pensiero è molto banale e forse se non avessi 40 anni e avessi rinunciato a vincere tante e tante volte mi sembrerebbe scontato, invece cosi non è e quindi questo mi è sembrato un pensiero interessante.
Ciao a tutti
Grazie di queste parole.
Condivido e sarebbe bello poter vivere cosi alla costante ricerca della bellezza.