Stai vivendo all'incontrario?

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Oggi qualcosa ha fatto click nella mia testa, succede quando di colpo per vari motivi ricevi una piccola o grande illuminazione, ho capito che sto vivendo all'incontrario.

Sarà stato magari vedere un telefilm americano pieno di scene di violenza e di problemi primari a farmi pensare che in fondo la mia vita è perfetta e nulla mi manca di importante. Ho una splendida compagna, degli splendidi genitori, uno splendido figlio, un cane magnifico. Adoro la montagna e posso andarci ogni volta che voglio, praticare lo sci alpinismo a contatto con la vera natura immacolata, scalare le rocce, camminare a lungo in boschi incontaminati.
Non mi manca nulla di importante e addirittura ho dei soldi da investire che magari un giorno potrebbero esplodere di valore.

Eppure, eppure... Quante volte sono consapevole delle mie fortune? Quasi mai, non posso definirmi depresso, anzi, ormai ho la pellaccia piuttosto dura e riesco ad avere un sorriso interno in qualunque difficoltà, quando sai quanto è profonda l'oscurità le cose non sono mai veramente disperate, nemmeno la morte lo è. Vivo solitamente in una situazione di resistenza alle difficoltà della vita, con sprazzi di felicità e piacere ma non veramente e pienamente felice ed energetico come un bambino totalmente contento. E questo perché? Ci sono dei motivi? Come detto all'inizio di questo pezzo i motivi non ci sono, anzi, tutto è quasi perfetto. Eppure lascio che i dettagli rovinino l'impressione generale che ho della vita, lascio che le problematiche varie inquinino la serenità del bambino, la sua felicità, la disillusione costituisce uno schermo, tutto questo mi sembra ora molto stupido.

Certo è naturale quello che mi accade, vedo che accade alla maggior parte delle persone intorno a me, quasi nessuno è felice come un bambino e molti hanno problemi più o meno gravi, al meglio appunto sono dei sopravvissuti adattati, dei buoni veterani che sopravvivono e trovano lo spazio per il divertimento ma forse nessuno ha veramente la giusta prospettiva e nessuno o quasi è sereno come un bambino.

La giusta prospettiva è che niente è perfetto e niente è dovuto, che abbiamo tanto da godere e nulla di cui avere veramente paura, che non dobbiamo bere a una festa per divertirci ma semplicemente divertirci come fa un bambino. Se cerchiamo nelle pieghe della realtà le sue negatività non ne usciremo mai e saremo depressi, se guardiamo l'immagine intera è il contrario, è una questione di prospettiva.

Con la prospettiva sbagliata gli splendidi genitori sono malattie potenziali e problemi famigliari, i figli problemi e lavoro, gli investimenti rischi e debiti, la casa spese, la vita morte, il lavoro fatica e rischio, la propria compagna litigi.
Ma è corretta questa operazione di reincorniciamento? Non sarà invece che mi sto prendendo in giro da solo? Non sarà che voglio vedere il bello dove c'è il brutto? Mi basta pensarci un attimo per capire che non è così, anzi, è assurdo quanto peso do ai dettagli negativi e quanto lascio che rovinino il quadro generale. Come faccio a saperlo? I bambini, loro sono il benchmark, non hanno la mente inquinata e sono felici, allegri, sembrano addirittura drogati, non devono bere o drogarsi per essere contenti ridere e scherzare. Per loro il Natale è una palla di luce e felicità. Sono io allora ad essere inquinato, ad aver perso la prospettiva, a vivere all'incontrario.

Cosa fare allora? Come fare? Penso che quello che devo fare sia capovolgere il quadro, ritrovare la piena energia, cercare la naturalità in tutto, la purezza, la semplicità e tornare bambino, non lasciare che la complessità si travesta da bruttezza e semplicemente vivere la mia vita da homo sapiens quale sono senza pormi i problemi di un dio.

Non mi sembra stupido ragionare con filosofia sulla vita, dal momento che cadiamo in trappole come questa la consapevolezza è il supremo bene, e devo cercare di usarlo bene prima che la vita passi completamente, capirlo prima che sia troppo tardi.

Cercare di essere felice come se fossi un bambino, l'obiettivo per il 2019.