La salita alla Rognosa di Etiache, ragionamenti sul rischio nell'alpinismo

in #ita6 years ago (edited)

Volevamo una salita alpinistica si, ma non troppo difficile. Elena sta riprendendo da poco e dopo molte gite escursionistiche volevamo ora che eravamo senza bimbi, cimentarci in qualcosa di più pepato. Cosa vuol dire tecnicamente "salita alpinistica"? Si potrebbero dire molte parole citando scale di difficoltà di diversa nazionalità e funzione ma alla fine la vera definizione o per lo meno la mia ve la dico subito. Una salita esce dall'ambito escursionistico ed entra nell'ambito alpinistico esattamente nel momento in cui si inizia in maniera concreta di rischiare di crepare facendo quella salita. Ora molti potrebbero saltarmi al collo citandomi le loro infinite tecniche prudenziali, la verità è che la differenza è proprio questa, come poi si gestisca il rischio è tutto un altro discorso. In effetti ci sono metodi e ragionamenti - fra cui il primo è non affrontare salite troppo difficili per le proprie capacità - che permettono di portare il rischio a un livello "ragionevole" ovvero non troppo grande, cosa questo voglia dire cambia da persona a persona e per quanto mi riguarda il rischio di morire o di ferirmi gravemente deve essere una eventualità molto poco probabile, so comunque che non è impossibile. L'alpinismo non è uno sport per pazzi che non tengono alla propria vita ed è praticato per lo più da persone "ragionevoli", la maggior parte degli alpinisti non estremi conservano la propria vita e salute e anzi la migliorano, tuttavia, tutti gli alpinisti coscienti di quello che fanno, e se non lo sei siilo anche tu, sanno che rischiano la vita un po' di più che stando a casa, qualunque tecnica usino e questo rischio non è nemmeno trascurabile ne piccolissimo, è un rischio piccolo ma sempre presente. Io amo conoscere e studiare bene tutte le misure prudenziali e cerco di evitare i rischi eccessivi ma si può sempre scivolare male nel punto sbagliato o ricevere una pietra in testa troppo grossa o tante altre cose. Anche nel semplice escursionismo ci sono molti di questi rischi, tuttavia, la scala alpinistica inizia ad essere impiegata per descrivere una gita esattamente nel momento in cui questi rischi non sono più un caso di massima sfiga ma sono qualcosa di molto palpabile e concreto perchè ci sono dei passaggi dove non devi cadere. Io penso che la cosa che fa la differenza vera fra un "pollo" e un alpinista è essere coscienti dei pericoli e dei rischi, poi, se uno è cosciente può affrontare i rischi che vuole, sono fatti suoi.
Quando inizia l'alpinismo le gite vengono indicate sui libri di alpinismo (strumento indispensabile a cui magari dedicherò un altro post) anzichè con la lettera T, E oppure EE (escursionisti esperti) con le lettere proprie della scala alpinistica francese che sono F (facile, ma ocio che comunque rischi la pelle perchè passerai in punti in cui per passare non devi essere chissa chi ma non puoi caderci.), PD (poco difficile), AD (abbastanza difficile ovvero assez difficile), D (difficile), TD (molto difficile: tres difficile), XD (estremamemente difficile:) , ABO (abominable). Esistono poi molte altre scale che descrivono aspetti singoli della salita che qui evitiamo, inoltre a queste sigle si può aggiungere un - o un + per meglio indicare la salita.
Beh la Rognosa era un PD, ma un pd piuttosto difficile come PD, nel senso che a tratti si arrampica e si disarrampica davvero, mentre altri PD in confronto sono decisamente più facili.

La Rognosa la avevo sentita nominare, poi la abbiamo cercata nei libri e nelle cartine e poi nei valloni sopra il rifugio Scarfiotti, armati di cartina, con difficoltà abbiamo individuato il vallone che doveva portarci alle pendici della cima, il quale poi era sbagliato e ci ha portato su un'altra montagna molto facile, ormai che c'eravamo siamo andati su quella per comunque fare qualcosa, successivamente, qualche giorno dopo, con le idee più chiare siamo tornati e questa volta abbiamo trovato la cima giusta. Gli zaini erano grandi e pesanti, per via della corda e di un minimo di attrezzatura per assicurare Elena, il percorso di avvicinamento fino ai pressi del colle della Rognosa era un pietraio infinito con un breve tratto su nevaio.
Arrivati nei pressi del colle ci siamo legati in conserva e abbiamo iniziato a inerpicarci per pietrai ripidi e salti di roccia sul terzo grado fino a che nei pressi della prima vetta della cresta si muoveva piu roccia di quella che stava ferma toccandola, al che per un piccolo colletto siamo giusti alla prima punta che penso sia la nord ovest. Dopo una breve sosta ci ha raggiunto una pioggerellina (in anticipo sul meteo) che tuttavia non ci ha creato problemi per la discesa e siamo giunti in un tempo ragionevole in terreno facile da cui con discesa eterna per sfasciumi siamo felicemente arrivati alla macchina, "strano", quel giorno eravamo più felici che in tutto il resto delle ferie, altro argomento da indagare e sui scrivere. La difficoltà maggiore comunque era scendere alcuni tornanti con la macchina.....Quando era tutto ciò per futura memoria? Boh, alla fine di Agosto 2018...

La Rognosa al centro
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...doveva essere il 23 agosto

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