Esplorando la collina di Torino: il sentiero numero 1

Non so se questo sia una mia stranezza o se sia una cosa condivisa e sarei curioso che me lo diceste ma io spesso provo un gusto particolare nello scoprire cose belle e strane laddove uno non se le aspetterebbe.
Io abito a Torino ai piedi delle alpi e faccio un po' di tutto in montagna, scalata, sci, ghiaccio. Paragonate ai 4000 delle alpi - se uno non le conosce - le colline di Torino sono l'ultimo posto dove andare, delle montagnucole insignificanti con tante ville e strade e poca natura.
Invece io le ho scoperte, qualche anno fa, e sono un tesoro. Certo le alte montagne sono mille volta meglio ma quando il meteo non è il massimo o per qualche motivo non ci si può allontanare sono un ottimo ripiego. Come è successo? Forse qualcuno nell'ambito di quei pochi che vanno in montagna e che si radunano nel CAI me ne avrà parlato ma più probabilmente una volta che sfogliavo i libri alla libreria della montagna di Torino, negozio magnifico specializzato in libri con questo tema, ho trovato un libretto che si chiamava. "a due passi da Torino". Questi libri specializzati, stampati in poche copie sono per me preziosisissimi e li conservo come reliquie nella mia personale libreria di montagna che avrà più di centocinquanta volumi. Una piccola stretta libreria dedicata al nido delle aquile, casa mia Come tutti i libri di qualità contengono una vita, un uomo o una donna che qui hanno raccolto le loro esperienze e la loro passione ma ancora più particolare è il fatto che si tratta di argomenti così specializzati che poche persone li compreranno o leggeranno mai. Tuttavia loro li scrivono e io li compro, conservo e utilizzo. Quando sono di buon umore può darsi che ne prenda uno e te lo illustri, sempre se riesco a farlo senza commuovermi troppo, dipende dal libro.

Il libro in questione era questo, vi faccio vedere anche un esempio delle spiegazioni interne, con gli schizzi fatti a mano, da un uomo o da una donna, dopo una gita, per anni:

Probabilmente dopo aver comprato questo libretto non lo avrò utilizzato per un lungo tempo, per via delle mille cose che ci sono da fare, le mille gite, i tanti sport che si possono fare in montagna e i pochi weekend dedicati a stare a Torino, i mille problemi. I mille problemi.

Ma poi a un certo punto aprii il libricino e feci una delle gite, era sulla collina di Torino, su questo libricino non ce ne sono solo sulla collina ma anche in altri posti nella provincia di To.
Beh fu una bella gita, fui stupito della bellezza che si poteva trovare appunto a due passi dalla città in alcuni casi tecnicamente addirittura all'interno della città, trovandosi alcune gite all'interno del comune di Torino che si estende a parte della collina.
Subito dopo pero vedendo che io avevo fatto il sentiero numero non ricordo quale ma essendo un numero elevato mettiamo il 43 pensai, e gli altri sentieri? Andai allora di nuovo alla libreria della montagna in certa di una guida di tutti i sentieri di Torino o di una cartina. Ovviamente c'era, in quel negozio ci sono assolutamente tutti i libri di montagna esistenti e attualmente in stampa in italiano e anche la maggior parte di quelli francesi e inglesi. Se non c'e un titolo te lo procurano:

http://www.librerialamontagna.it

Bene, successivamente identificai un altro paio di sentieri molto belli, poi di nuovo tante scalate, tanti problemi. Ogni tanto riesco a farne uno nuovo, ieri è stata la volta del sentiero numero 1:

Qui tralascio il fascino delle carte topografiche: la migliore rappresentazione disponibile del teritorio, fatte con tecniche miste e ancora spesso manuali, simboli che rappresentano cosa troviamo: una chiesetta, un ponte. Servono per capire dove ci si trova e dove andare e questo è banale ma son diverse dalle cartine stradali, io penso a loro come mappe del tesoro che sono appunto mappe topografiche.

Come al solito la prima difficoltà è trovare il punto di partenza, l'attacco, non è mai banale capire queste cose, o meglio a volte lo è ma spesso no.

Questa volta è stato relativamente semplice, , girando con la macchina nella zona ipotizzata, un paesino sulla collina di Torino, troviamo il segnavia rosso e bianco disegnato sul muro di fianco a una cappella che si chiama San Bartolomeo che era segnata sulla cartina:

Partiamo su questo sentiero che si sviluppa fra villette e casolari agricoli, una zona inaspettatamente selvaggia per essere a due passi dalla città. Ecco il mio fiore preferito: selvaggio semplice e disperato, il papavero rosso:

Son stato colpito dalla bellezza di quest'albero particolare:

Ci sono anche tratti non bellissimi, com qua con queste ruspe che facevano penso dei lavori di disboscamento e poi Fer non bere quell'acqua!!

Questo è il bosco della collina di Torino quando è selvatico e non curato a giardino

Eccoci in vetta, la solita statua, il faro della Vittoria al colle della Maddalena, bellissima e grandissima

Da qui si vede tutta Torino essendo il punto più alto della collina, piu di 500 metri più in alto della partenza, ma oggi il meteo non è il massimo e c'è tantissima foschia, niente panorama.

Allora andiamo li vicino al nostro solito bar preferito che è stupendo anche lui, fan di tutto dagli aperitivi a gelati spettacolari, ambiente lusso ma alla mano, lo so sembra impossibile ma è così, si chiama il Bric. E' anche un ottimo ristorante ma non ci ho mai fatto cena, non ho mai capito come facciano a guadagnare, offrono di tutto, personale ottimo e c'e sempre poca gente, la gente va al centro commerciale o al mare, non li, pur essendo il punto più famoso della collina e raggiungibile con la macchina, siamo pur sempre a Torino, una città provinciale e in Italia, un paese con pochissima cultura sportiva.

Bene finita un'altra gita e un'altro post.