IL RISPETTO OLTRE I PREGIUDIZI DELLA SOCIETA'

in #ita6 years ago


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Tra i vari argomenti di cui mi piace parlare qui su Steemit, ogni tanto mi lascio andare a considerazioni e pensieri personali su determinati episodi di attualità che sentiamo ai telegiornali o che leggiamo su internet.
Oggi voglio porre l'attenzione sul ragazzino liceale che ha "alzato" la voce contro un suo professore, usando un lessico non adatto, per usare un eufemismo. Il motivo era un voto negativo che il docente stava per registrare online sulla scheda personale dell'alunno. Il giovane studente non essendo d'accordo ha usato più o meno queste parole:"Non mi faccia incazzare, mi metta 6". Tutto questo mentre cercava di strappargli il tablet. Per poi concludere questo bel siparietto con un "Chi è che comanda qua? Inginocchiati!".

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Ora quelli di voi che sono già genitori staranno pensando:" Se quello fosse stato mio figlio, lo avrei riempito di mazzate!". Quelli un pò più giovani come me invece staranno pensando:"Se avessi fatto una cosa del genere, i miei genitori mi avrebbero riempito di mazzate!".
Giuste entrambe le cose, niente da dire. Qualche schiaffetto sul culetto da piccoli lo abbiamo preso tutti, chi più chi meno, ma siamo ancora qua vivi e vegeti (ed educati). Questo perchè inconsciamente, fin da piccoli, la paura di subire ancora un dolore, sia esso emotivo o fisico, ci porta ad evitare chi o che cosa ce lo ha procurato in passato. Fateci caso, vi sarà successo anche da adulti. Non ditemi che dopo una delusione amorosa non avete mai pensato nemmeno una volta:"Ora basta!Non voglio più nessuno al mio fianco!". Però poi quel qualcuno è arrivato e ve lo siete pure sposato!
Incredibile, no? L'essere umano è una macchina perfetta con migliaia di sfaccettature fisiche ed emotive. Siamo 7 miliardi, ma è impossibile trovare qualcuno identico in tutto e per tutto.
A tal proposito, dopo questo off-topic, quello su cui voglio soffermarmi non è tanto questo singolo episodio e di chi sia la colpa, ma spiegarvi cosa significa per me essere educati ed avere rispetto, smontando alcuni pregiudizi della nostra società in merito.
Premetto che qui il gesto dell'alunno è da condannare e che l'alunno va prima punito e poi aiutato. In questo caso è stato il professore ad essere stato aggredito. Ma scommetto che a qualcuno di voi sarà capitato il contrario. Non mi sto riferendo a semplici ramanzine o richiami educativi, quelli devono essere la normalità. I professori prima che insegnanti sono educatori. Io mi riferisco ad un abuso di autorità. Qualche professore si sente in dovere di essere inattaccabile, solo perchè è seduto dietro una cattedra. Qualcuno si sente in dovere di dire qualsiasi cosa, perchè io sono il prof e tu devi portarmi rispetto a prescindere.

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Perchè non ci può essere un dialogo tra persone civili? Perchè non ci si può permettersi di confrontarsi con un professore, magari facendo notare un errore? Mi sto riferendo alla figura dell'insegnante, ma ovviamente potrei fare altri esempi di "scala gerarchica". E in più so benissimo, che (fortunatamente) non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.

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Però, ritornando al caso considerato, non è così che funziona. Il rispetto lo si dà quando prima lo si riceve! Dobbiamo entrare nell'ottica di idee che si può imparare e si può sbagliare a 6 anni come a 60; che se sei una donna puoi essere a capo di una grossa azienda; che se sei uomo può subire violenze da una donna; che essere poveri fuori, non vuol dire essere poveri dentro.
Non fermiamoci agli standard imposti dalla società. Non fermiamoci ai pregiudizi. Cerchiamo di guardare le situazioni sempre da diverse angolazioni, da diversi punti di vista. E soprattutto usiamo il nostro cervello e non facciamo le pecore!

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